Un tempo qui a Sagliano c'era un
castello, ancora adesso si possono scorgere le rovine delle sue mura
inghiottite dalle piante e mimetizzate tra le rocce giallastre di queste zone,
seguendo un sentiero sepolto tra le ortiche e arrampicandosi su uno stretto
sentiero a strapiombo sul vuoto si può giungere dove forse un tempo si trovava
la sala reale, o la camera della regina, si intuisce una porta, una radice di
torre.
La Regina di Sagliano veniva ogni
giorno proprio qui, dove ora sorge questa Osteria che offre riparo ai viandanti
e dove un tempo c'erano un mulino e un forno. Il forno, ricostruito in tempi
recenti, si può ancora vedere, è quello che c'è nell'altra stanza. Ma è da
molti secoli che non si riesce a cuocere il pane qui perchè pare che un'antica
maledizione lo impedisca.
Dovete sapere che tanto tempo fa,
la Regina veniva qui personalmente a prendere tutto il pane che veniva cotto,
e personalmente passava di casa in casa
per distribuirlo a chi ne aveva bisogno. Quello che avanzava veniva portato al
castello.
Quando la regina morì, i suoi
figli continuarono a prendere tutto il pane di Sagliano, ma esso veniva fatto
portare direttamente al castello, dove veniva mangiato dalla corte e gli avanzi
gettati ai maiali.
Ben presto la Terra si rifiutò di
fare spuntare le spighe di grano e l’Acqua non scendeva più dal cielo a
irrorare i campi o se scendeva inondava tutto facendo marcire il raccolto, l’Aria
divenne irrespirabile e forti venti impedivano alla vegetazione di crescere, il
Sole non si faceva vedere per lunghi periodi e quando sbucava bruciava tutto
col suo calore. I figli della regina fecero allora portare il grano da altri
paesi, ma la pietra del mulino si ruppe e non si riuscì a fabbricarne un’altra.
I figli della regina portarono allora il grano ad un altro mulino perché la
macinasse, ma i fornai di Sagliano non riuscivano a impastare la farina con
l’acqua perché essa rifiutava di amalgamarsi. Allora i figli della regina
comprarono l’impasto nel paese vicino e lo portarono a lievitare nell’osteria,
ma l’aria si rifiutava di entrare nell’impasto per farlo lievitare. Così i
figli della regina comprarono il pane già lievitato per farlo cuocere nel
forno, ma il fuoco bruciava la crosta e lasciava crudo l’interno. I figli della
regina, furibondi decisero che volevano il pane fresco ad ogni costo e
iniziarono a rubarlo ai paesi circostanti, uccidendo e dichiarando guerra a
chiunque cercasse di fermarli.
La gente di Sagliano era
disperata e smise di servire i principi arroganti, tutta la servitù lasciò il
castello e così anche loro, che abituati ad essere serviti non sapevano nemmeno
lavarsi le mani da soli, se ne andarono e il castello abbandonato si sgretolò.
Sono passati tanti anni e ormai
nessuno prova più a cuocere il pane all’Osteria. Ma noi oggi vogliamo provare a
vedere se riusciamo a riconquistare la fiducia della Terra, dell’ Acqua,
dell’Aria e del Fuoco.
Il resto di questa giornata mistica purtroppo non può essere raccontato per iscritto...
abbiamo trovato un modo per chiamare ciascuno dei quattro elementi, abbiamo ascoltato in silenzio il loro insegnamento e insieme abbiamo cercato di superare la prova che essi ci hanno proposto, metà dei partecipanti avevano l'età media di 3 anni, ma l'altra metà era costituita da adulti che hanno colto la scusa dei bambini per danzare, cantare, modellare la creta, costruire barchette e monumenti all'aria, impastare il pane e mangiare le pizze. La giornata è stata pensata da me ma è stata realizzata grazie alla collaborazione di una buona parte del Libero Popolo di Sagliano, che ha curato tutti gli aspetti pratici a partire dal cibo...il ricavato dell'evento è stato devoluto all'Osteria Collettiva e ha permesso di riportare qui la Luce (c'erano un po' di arretrati con le bollette...)
Ora che l'incantesimo è sciolto siamo pronti per iniziare una grande avventura insieme gestendo insieme questa meravigliosa Osteria.
Per i partecipanti che ne hanno fatto esplicita richiesta, ho pubblicato la canzone del chicco di grano di Sagliano
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