venerdì 8 giugno 2012

Una vita in un mese

E se quando la luna è bambina la si lascia giocare e ridere, e non le si chiede di essere assennata e responsabile;

E se quando la luna si riempie adolescente la si lascia sperimentare, cercare, progettare e cambiare idea, stare con la testa tra le nuvole e desiderare e non le si chiede di essere costante e disciplinata;

E se quando la luna è matura e piena essa potrà donare amore, ed equilibrio e quiete, portando a compimento con decisione i propri progetti, e non le si chiede di vivere alla giornata;


E se quando la luna volge al declino si riconosce la sua saggezza dovuta alla vecchiaia, il suo potere creativo non più rivolto ai figli e agli altri, ma intento a intessere legami con il mondo spirituale e non le si chiede di produrre coi ritmi di un tempo o di correre spensierata;

E se quando la luna scompare, si dissolve nel cielo nero e muore, e non dona più la sua luce, si accoglie con sollievo la sua morte, la morte di un ciclo in cui ha vissuto una donna luna, diversa da tutte le altre donne che vivranno e hanno vissuto i mesi precedenti o futuri;

Se si accetta che questa luna morendo possa avere rimpianti o rabbia per ciò che non ha vissuto come avrebbe voluto, se si dà ascolto alle sue ultime parole, quando ormai fuori di senno, osserva la sua vita e il mondo circostante con distacco mettendone in luce contraddizioni ed errori;



Se sapremo vivere con pienezza ogni fase del ciclo e della vita, non avremo rimpianti o dolori quando saremo sulla soglia della morte e passeremo con leggerezza alla vita successiva, serbando la saggezza distillata da quella precedente;



E non rinchiuderemo più chi muore e chi nasce in ospedali sterili, isolati dal mondo per difendere il mondo dal loro tremendo potere, e privarlo della consapevolezza che dona il fatto di stare a contatto con chi si trova in bilico tra due soglie;
 



E non butteremo via di nascosto e schifate il nostro sangue mestruale come qualcosa di sporco, fastidioso e osceno, ma lo offriremo alla terra e ci collegheremo ad essa con un filo rosso, cedendole ciò che di bello e saggio o di doloroso e stupido abbiamo vissuto in quel mese, senza giudicarlo, e la Terra, con il suo amore incondizionato di madre sterminata saprà accogliere tutto, amandoci così come siamo e incoraggiandoci a migliorare ancora perchè lei sa che ne abbiamo le potenzialità.



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