Le
donne, stupite e curiose, avevano chiesto di partecipare, avevano
chiesto dove fosse il Luogo, ma gli uomini avevano mantenuto il loro
segreto. Fino alla seguente Luna Piena.
Quel giorno erano stati svelati alle donne i simboli di pietra che erano stati posti nel bosco per ritrovare la capanna.
Il
giorno seguente decisero di celebrare presso la capanna il Solstizio
d'Estate. Erano cinque donne e un Uomo, che valeva come cinque uomini.
Dopo
aver invitato gli spiriti a partecipare con ritmi e canti che
sembravano scaturire come dal luogo stesso, ognuno iniziò il proprio
viaggio sciamanico alla ricerca dello Spirito di Sagliano, guidati solo
dal ritmo del palo de agua.
Riaprendo gli occhi, a turno ci siamo raccontati...
- Io non ho incontrato animali, ho visto più che altro piante, frassini e
castagni, e fiori, rose...le vedevo come se fossi un insetto, forse un
coleottero.-
- Io
sono arrivata nel luogo, che è sempre lo stesso luogo, come un grande
parco naturale nordamericano, e subito ho incontrato un serpente. “Sei
tu lo Spirito di Sagliano?” Eh certo che sono io!” Era un serpente
strano, non aveva niente di maestoso e serio, al contrario, era quasi
eccessivamente spigliato e sicuro di sé. “Mi puoi dire che cosa devo
fare io a Sagliano?” “Tu devi fare quello che vuoi fare, se vuoi fare
qualcosa, fallo, se non vuoi, non farlo; se lo fai, bene, se no va bene
lo stesso.” “Ma c'è qualcosa che devo dire agli altri della Locanda?”
“Loro devono Fare, digli di continuare a fare e poi se ti va di metterci
anche la tua energia bella lì!” Ero un po' sorpresa dal suo modo di
fare, l'ho salutato e sono andata oltre. Subito è apparsa la lupa che
avevo già incontrato, il mio animale guida. La volta prima mi si era
presentata a tratti in modo aggressivo, a tratti come madre affettuosa
coi suoi cuccioli. Questa volta appena mi ha vista mi ha accolta
leccandomi la faccia, mi ha confermato che la fatica che ho fatto in
questo periodo corrispondeva davvero al superamento di un gradino, il
passaggio ad un altro livello. Ci siamo salutate con affetto.-
- Io sono entrata dentro a un cunicolo scuro, all'uscita continuavo a
vedere buio e non riuscivo a vedere niente, poi ho capito che ero dentro
a una cerva e giardavo attraverso i suoi occhi. Mi ha chiesto di aprire
gli occhi e di camminare nel bosco. Ma io non volevo abbandonare il
cerchio e le ho chiesto se era lei lo spirito guida di Sagliano e se
potevo uscire dal suo corpo e vederla. Poi ho sentito come se stessi
bevendo dell'acqua che scendeva giù attraverso di me come se avessi una
gola molto ma molto più grande della mia. Ero dentro la cerva ma volevo
uscire, volevo vedere com’ era lei, ma appena uscita lei se né andata,
ho visto solo le zampe posteriori e la sua coda scomparire nella nebbia.
Allora rimasta da sola chiedevo “ma chi è lo spirito guida di
Sagliano?” sono passati un’Aquila ed un Lupo nel bosco, tante immagini
della Locanda e poi mi sono addormentata. -
- Anche io ero alla ricerca dello spirito di Sagliano e ho sentito un
serpente, ma è passato veloce, troppo fugace. Ho incontrato un cinghiale
e gli ho chiesto “Sei tu lo Spirito di Sagliano?” E lui mi ha risposto
“No”. Poi mi sono accorta che ero arrivata proprio qui, dove siamo
adesso, ho visto da fuori il cerchio e mi sono vista che suonavo. E poi
da lì ho visto apparire un cervo che scendeva giù dal torrente, al posto
del pelo aveva muschio e al posto delle corna rami su cui giocavano gli
scoiattoli, quando ha aperto la bocca ho visto che al posto della
lingua c'era il questo Torrente. Gli ho chiesto se fosse lo spirito di
questo luogo e non mi ha risposto, mi ha detto solo che aveva sete. Gli
ho chiesto se aveva qualche messaggio per le persone della Locanda e mi
ha detto che bisognava cercare una pietra bianca da mettere nel forno a
legna verso la parete dove perde acqua. Prima di andare ho anche fatto
in tempo a incontrare il mio animale guida, che è una lupa. -
- Anche io sono partita alla ricerca dello Spirito di Sagliano e dopo
aver attraversato un tunnel buio mi sono trovata in questi boschi, lungo
il Torrente, poco più indietro del punto in cui siamo ora. Per un bel
po' non ho incontrato nessun animale. Forse ho sentito il fruscio di un
serpente, ma non l'ho visto. A tratti mi apparivano immagini di lupi, ma
erano come disegni ritagliati, lupi da cartone animato, fotografie di
lupi. Le ho scacciate per un po' poi mi sono chiesta: e se ci fosse davvero un lupo
in giro? e allora l'ho visto, se ne stava a distanza nel bosco e mi
guardava. “Ma tu... sei lo Spirito di Sagliano o sei il mio animale
guida?”. Il lupo mi guardava e non rispondeva, la domanda era troppo
stupida. Non mi dava segnali di volermi avvicinare o parlare. Ho chiesto
timidamente se poteva dirmi qualcosa rispetto a cosa dovevo fare io in
questo luogo. Non mi ha risposto, ma in sovrimpressione vedevo che in
quel momento l'animale era solo eppure il branco se lo portava sempre
dietro, era parte di lui. La forza del lupo è nel branco, la forza del
branco è nel lupo. Questo era lo slogan che continuava a rimbalzarmi in
testa. “Sì, ma che cosa dobbiamo fare qui a Sagliano? Cosa dobbiamo fare
con la Locanda?”.
Ognuno
ha il suo ruolo, ognuno deve fare la sua parte. Per il lupo non c'era
nemmeno bisogno di dire queste cose, le cose sono così. E' normale, non
potrebbero che essere così. Il lupo può vivere da solo, ma con il branco
è più forte, il branco può fare a meno di un lupo, ma se ci sono tutti
il branco è più forte. Ma noi non siamo lupi... “Ok, va bene, ma allora
io che cosa devo fare?”. Non ottengo risposte ma vedo sempre come in
sovrimpressione il branco e capisco che quel lupo è una lupa, ha dei
cuccioli già un po' cresciuti, se ha figli è sicuramente la compagna del
capobranco. In effetti non mostra di avere un ruolo dominante ma si
vede che è rispettata. Ha un rapporto paritario con il capobranco.
La
lupa ha altro da fare, senza salutarmi rimane col branco. Resto ancora
un po' in riva al Torrente chiedendomi se per caso incontrerò lo Spirito
di Sagliano, forse no, è passato già tanto tempo. A un tratto con la
coda dell'occhio vedo in alto a destra una civetta bianca che illumina
tutta la valle, come se non fossimo più all'ombra ma sotto alla luce del
sole. Mi dimentico dello scopo della mia ricerca e sento il bisogno di
chiederle qualcosa rispetto alla relazione con il mio compagno. Come
risposta vedo una pietra bianca illuminata dal sole. “Lui è la tua
pietra bianca”. Questo è il messaggio, incomprensibile per me. In quel
momento sento un refolo di vento fresco sulla pelle e mi sembra che il
torrente sia percorso da un'ondata di acqua che si infrange sulle rive
impetuosa. Il messaggio è forte e chiaro e mi arriva diretto: “SCORRI”.-
- Io sono entrata nel solito buco nel terreno che si trova qui dietro nel bosco, questa volta però era un buco verticale, come uno scivolo ripido e umido, ma non era un precipitare nel vuoto, ero contenuta dalle pareti, procedevo scivolando col sedere, non potevo vedere dove stavo andando, sentivo col il corpo prima di poter vedere con gli occhi. All'uscita mi sono trovata in una pozzetta di acqua tiepidina, stavo ancora cercando di capire dove fossi quando mi sento sollevare da sotto, qualcosa di enorme emerge dall'acqua, sono sulla schiena di una balena! Allora la riconosco, l'ho incontrata spesso nei miei sogni, ma l'avevo sempre vista incrostata di alghe e conchiglie, mentre questa volta la sue pelle è nera e lucida.
Mi porta sulla sua schiena a esplorare il
mare, scendiamo giù giù giù e poi saliamo su su su. A un certo punto
anche io entro dentro di lei, mi risucchia dal buco da cui spruzza
l'acqua, mi trovo nella sua pancia, al caldino, si sta bene. Poi mi
spruzza fuori sempre dallo sfiatatoio e mi trovo seduta in cima allo
spruzzo d'acqua come una vedetta. Intanto il tempo scorre e io so che
poi dovrò tornare indietro ma non so assolutamente come farò visto che
sono in mezzo al mare... Nel frattempo sta scendendo la sera, arriviamo
vicino a una spiaggia, lei si avvicina e io mi preoccupo che il suo dono
per me sia il sacrificio di se stessa, che si areni nel depositarmi, ma
lei riesce a lasciarmi vicina a riva e disincagliarsi, lei si allontana
e io mi accorgo di avere una conchiglia bianca sul plesso solare, e che
siamo collegate da un filamento come quello che si vede quando gli
animali partoriscono, un filamento fatto di sangue, che quando cala
il buio, scintilla nell'acqua.
Poi
succede una cosa incredibile: faccio l'amore con il mare, l'acqua entra
dentro ed esce, sento l'acqua dentro e fuori di me, io sono solo un
involucro.
Quando
approdo alla spiaggia incontro un essere, che non è ne umano né bestia,
ma è maschio, lo conosco, l'ho già incontrato tante volte. Il tempo è
quasi finito, so che tra poco dovrò fare ritorno, lui mi sospinge con le
mani/zampe, facendomi rotolare dolcemente verso una grotta, non c'è
bisogno di fare l'amore, sono già soddisfatta, mi avvolge da dietro e
rimane tenendomi. Mi placo e dormo, al risveglio è l’alba. Usciamo dalla
grotta, lui tiene in mano il filo luccicante e io posso alzarmi in volo
come un aquilone con braccia e gambe stese nell’aria, parallela alla
spiaggia, in alto in alto. Arriva il momento di andare via, lui arrotola
il filo e io atterro. Rimango di fronte a lui chiedendomi come poterci
salutare, finché ci abbracciamo e ci fondiamo in una sintesi. Questa
volta non posso lasciarlo lì, me lo porto via dentro di me. -

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