segue da
- Nel nome del Babbo, della Bambino e della Befana (parte 1)
- La Befana allora era la zia di Gesù? (parte 2)
- Perchè facciamo partorire Maria in mezzo all'inverno e ci ficchiamo poi il capodanno? (parte 3)
Nella prima settimana di gennaio pare che i contadini vedessero figure femminili aleggiare sui campi portando fertilità. Per gli antichi romani era Diana, la dea dei boschi, che ama correre libera e cacciare insieme alle sue compagne, forte e selvaggia. Non riesco però ad apprezzarla e riconoscermi in lei del tutto per via di quella sua verginità femminista che ho sempre sentito legato a uno strisciante disprezzo per gli uomini. Del resto sono tutte così le antiche divinità greco-romane, di quella grande madre mediterranea che conteneva in sé tutte le contraddizioni e il potere derivante dall'essere allo stesso tempo vecchia e giovane, madre e vergine, regina e serva, feroce e dolce, i greci (e i romani dietro a ruota ma solo perchè loro erano così occupati a conquistare terre che non avevano certo tempo da perdere inventandosi una religione, ragion per cui presero quella greca e la copiarono paro paro cambiando giusto i nomi alle divinità per non essere sgamati proprio subito dalla prof.). hanno estratto dee monche e nevrotiche. L'archetipo della moglie, della regina, della signora del focolare si stacca dagli altri aspetti del Femminile universale per diventare Era/Giunone, tormentata dalla gelosia nei confronti di quel porco di suo marito Zeus, sempre stizzita, umiliata, vendicativa. Un compendio di ciò che nessuna donna vorrebbe mai essere. Ma gli dei non dovrebbero stare lì a dare il buon esempio ai mortali che hanno solo una vita e se la devono giocare bene? Certo può essere utile anche un modello negativo per fare da monito, ma perchè cavolo una società maschilista e patriarcale come quella greco-romana ha scelto di sminuire in questo modo il ruolo della moglie invece di ideare qualche divinità femminile che invogliasse un po' di più le fanciulle a farsi chiudere in casa agli ordini del pater familias?
- Nel nome del Babbo, della Bambino e della Befana (parte 1)
- La Befana allora era la zia di Gesù? (parte 2)
- Perchè facciamo partorire Maria in mezzo all'inverno e ci ficchiamo poi il capodanno? (parte 3)
Nella prima settimana di gennaio pare che i contadini vedessero figure femminili aleggiare sui campi portando fertilità. Per gli antichi romani era Diana, la dea dei boschi, che ama correre libera e cacciare insieme alle sue compagne, forte e selvaggia. Non riesco però ad apprezzarla e riconoscermi in lei del tutto per via di quella sua verginità femminista che ho sempre sentito legato a uno strisciante disprezzo per gli uomini. Del resto sono tutte così le antiche divinità greco-romane, di quella grande madre mediterranea che conteneva in sé tutte le contraddizioni e il potere derivante dall'essere allo stesso tempo vecchia e giovane, madre e vergine, regina e serva, feroce e dolce, i greci (e i romani dietro a ruota ma solo perchè loro erano così occupati a conquistare terre che non avevano certo tempo da perdere inventandosi una religione, ragion per cui presero quella greca e la copiarono paro paro cambiando giusto i nomi alle divinità per non essere sgamati proprio subito dalla prof.). hanno estratto dee monche e nevrotiche. L'archetipo della moglie, della regina, della signora del focolare si stacca dagli altri aspetti del Femminile universale per diventare Era/Giunone, tormentata dalla gelosia nei confronti di quel porco di suo marito Zeus, sempre stizzita, umiliata, vendicativa. Un compendio di ciò che nessuna donna vorrebbe mai essere. Ma gli dei non dovrebbero stare lì a dare il buon esempio ai mortali che hanno solo una vita e se la devono giocare bene? Certo può essere utile anche un modello negativo per fare da monito, ma perchè cavolo una società maschilista e patriarcale come quella greco-romana ha scelto di sminuire in questo modo il ruolo della moglie invece di ideare qualche divinità femminile che invogliasse un po' di più le fanciulle a farsi chiudere in casa agli ordini del pater familias?
Atena
anche lei grossa stima, intelligente guerriera, nata non dal corpo di
una donna (come avrebbe potuto essere così intelligente in quel
caso?) ma dalla testa di un uomo, anzi, per la precisione da un
malditesta di Zeus. Ma pure a lei a quanto pare gli uomini non
piacciono un granchè. O forse è lei che non piace un granchè agli
uomini, a chi piacerebbe del resto tirarsi in casa una che sa tutto e
sa fare tutto, perfino combattere?
Se
andiamo a cercare una divinità che incarni la figura della madre,
troviamo invece Demetra, sempre in apprensione per la sua figlioletta
Persefone, l'archetipo della figlia, svampita e imbelle, che viene,
come è naturale, rapita e violentata dal dio degli inferi, Ade. In
seguito alle contrattazioni tra Demetra e Ade, viene stabilito che la
fanciulla sarebbe stata 6 mesi con la mamma- che, felice, in quei mesi
fa germogliare la terra- e sei mesi con il suo stupratore nonché
legittimo marito, durante i quali Demetra si dispera e la natura
deperisce. E così una giovane dell'antica Grecia poteva anche
scegliere se prendere a modello una graziosa mentecatta o una madre
isterica.
Resta
poi ancora Afrodite-Venere, dea dell'amore e della bellezza, sposata
naturalmente con l'unico dio brutto (Efesto/Vulcano, zoppo e burbero,
il fabbro, l'unico che lavora in tutto l'Olimpo) che per forza di
cose lei tradisce con cani e porci nonché con quel figone di
Ares/Marte, dio della guerra, un concentrato di testosterone con un
caratteraccio tale che nessuna donna lo vorrebbe mai in casa- se non
per qualche oretta ogni tanto...
Dunque
una donna che non voglia rimanere imbrigliata nel ruolo di moglie
cornuta, di madre nevrotica, di figlia incapace di intendere e di
volere, di guerriera femminista o di intellettuale zitellona, può
sempre fare riferimento a quest'ultimo intramontabile archetipo:
quello della zoccola.
Adesso
ditemi secondo voi perchè gli antichi greci hanno scelto di smantellare la Grande Madre in tante dee, ognuna
sfigata a modo suo.
Facile!-
diranno le femministe- per togliere potere alla donna!
Sì, va
beh, sicuramente si è ottenuto questo risultato storicamente. Ma il
profondo motivo per cui l'umanità doveva slegarsi dal Culto della
Grande Dea è lo stesso per cui un uomo deve smettere di idealizzare
sua madre e restarle attaccato alla gonna: per l'evoluzione di quella
fetta di umanità era necessario poter acquisire consapevolezza dei
diversi tratti della divinità (leggasi: dei diversi aspetti presenti
in ogni singolo individuo, maschio o femmina che sia) in modo da
poter scoprire come ogni caratteristica umana può diventare dannosa
se estremizzata e non integrata con altri aspetti umani (o divini...come li si voglia chiamare).
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