mercoledì 8 gennaio 2014

La Befana forse è la Dea Diana da vecchia?

 segue da
- Nel nome del Babbo, della Bambino e della Befana (parte 1)
- La Befana allora era la zia di Gesù? (parte 2)
- Perchè facciamo partorire Maria in mezzo all'inverno e ci ficchiamo poi il capodanno? (parte 3)

Nella prima settimana di gennaio pare che i contadini vedessero figure femminili aleggiare sui campi portando fertilità. Per gli antichi romani era Diana, la dea dei boschi, che ama correre libera e cacciare insieme alle sue compagne, forte e selvaggia. Non riesco però ad apprezzarla e riconoscermi in lei del tutto per via di quella sua verginità femminista che ho sempre sentito legato a uno strisciante disprezzo per gli uomini. Del resto sono tutte così le antiche divinità greco-romane, di quella grande madre mediterranea che conteneva in sé tutte le contraddizioni e il potere derivante dall'essere allo stesso tempo vecchia e giovane, madre e vergine, regina e serva, feroce e dolce, i greci (e i romani dietro a ruota ma solo perchè loro erano così occupati a conquistare terre che non avevano certo tempo da perdere inventandosi una religione, ragion per cui presero quella greca e la copiarono paro paro cambiando giusto i nomi alle divinità per non essere sgamati proprio subito dalla prof.). hanno estratto dee monche e nevrotiche. L'archetipo della moglie, della regina, della signora del focolare si stacca dagli altri aspetti del Femminile universale per diventare Era/Giunone, tormentata dalla gelosia nei confronti di quel porco di suo marito Zeus, sempre stizzita, umiliata, vendicativa. Un compendio di ciò che nessuna donna vorrebbe mai essere. Ma gli dei non dovrebbero stare lì a dare il buon esempio ai mortali che hanno solo una vita e se la devono giocare bene? Certo può essere utile anche un modello negativo per fare da monito, ma perchè cavolo una società maschilista e patriarcale come quella greco-romana ha scelto di sminuire in questo modo il ruolo della moglie invece di ideare qualche divinità femminile che invogliasse un po' di più le fanciulle a farsi chiudere in casa agli ordini del pater familias?
Atena anche lei grossa stima, intelligente guerriera, nata non dal corpo di una donna (come avrebbe potuto essere così intelligente in quel caso?) ma dalla testa di un uomo, anzi, per la precisione da un malditesta di Zeus. Ma pure a lei a quanto pare gli uomini non piacciono un granchè. O forse è lei che non piace un granchè agli uomini, a chi piacerebbe del resto tirarsi in casa una che sa tutto e sa fare tutto, perfino combattere?
Se andiamo a cercare una divinità che incarni la figura della madre, troviamo invece Demetra, sempre in apprensione per la sua figlioletta Persefone, l'archetipo della figlia, svampita e imbelle, che viene, come è naturale, rapita e violentata dal dio degli inferi, Ade. In seguito alle contrattazioni tra Demetra e Ade, viene stabilito che la fanciulla sarebbe stata 6 mesi con la mamma- che, felice, in quei mesi fa germogliare la terra- e sei mesi con il suo stupratore nonché legittimo marito, durante i quali Demetra si dispera e la natura deperisce. E così una giovane dell'antica Grecia poteva anche scegliere se prendere a modello una graziosa mentecatta o una madre isterica.
Resta poi ancora Afrodite-Venere, dea dell'amore e della bellezza, sposata naturalmente con l'unico dio brutto (Efesto/Vulcano, zoppo e burbero, il fabbro, l'unico che lavora in tutto l'Olimpo) che per forza di cose lei tradisce con cani e porci nonché con quel figone di Ares/Marte, dio della guerra, un concentrato di testosterone con un caratteraccio tale che nessuna donna lo vorrebbe mai in casa- se non per qualche oretta ogni tanto...
Dunque una donna che non voglia rimanere imbrigliata nel ruolo di moglie cornuta, di madre nevrotica, di figlia incapace di intendere e di volere, di guerriera femminista o di intellettuale zitellona, può sempre fare riferimento a quest'ultimo intramontabile archetipo: quello della zoccola.

Adesso ditemi secondo voi perchè gli antichi greci hanno scelto di smantellare la Grande Madre in tante dee, ognuna sfigata a modo suo.
Facile!- diranno le femministe- per togliere potere alla donna!
Sì, va beh, sicuramente si è ottenuto questo risultato storicamente. Ma il profondo motivo per cui l'umanità doveva slegarsi dal Culto della Grande Dea è lo stesso per cui un uomo deve smettere di idealizzare sua madre e restarle attaccato alla gonna: per l'evoluzione di quella fetta di umanità era necessario poter acquisire consapevolezza dei diversi tratti della divinità (leggasi: dei diversi aspetti presenti in ogni singolo individuo, maschio o femmina che sia) in modo da poter scoprire come ogni caratteristica umana può diventare dannosa se estremizzata e non integrata con altri aspetti umani (o divini...come li si voglia chiamare).






Nessun commento: