martedì 7 gennaio 2014

Perchè facciamo partorire Maria in mezzo all'inverno? E perchè dopo ci ficchiamo capodanno?

segue da...
Nel nome del Babbo, della Bambino e della Befana (parte 1)
La Befana allora era la zia di Gesù? (parte 2)


Quindi, ricapitolando, per i cristiani il 6 gennaio è tempo di epifania, ossia tempo in cui si rende manifesta una realtà. É il tempo in cui dei Re con poteri magici si inginocchiano davanti a un bambinello deposto in una mangiatoia chiamandolo Re, è il tempo in cui un falegname trentenne inizia a fare miracoli per far sbronzare i suoi amici e accontentare sua madre, è il tempo in cui per la prima volta si incontrano nello stesso quadro due cugini immersi nel fiume Giordano, lo Spirito Santo sotto forma di colomba e la voce di Dio che chiama Gesù Figlio, manifestando così la Trinità. (vedi La Befana allora era la zia di Gesù?)
Ma perchè il cristianesimo celebra proprio in questa data questi eventi?
Come al solito si tratta di un momento dell'anno che veniva considerato sacro e importante già in molte altre culture contadine.
Pare infatti che gli Antichi Romani abbiano ereditato i riti legati alla morte e alla nascita della natura praticati dagli Etruschi già dal X secolo a.C.
Proprio il 25 dicembre, a partire dal III secolo d.C. (quando ancora i cristiani non festeggiavano il natale perchè non si erano messi d'accordo sulla data), l'imperatore Aureliano istituì la festa del Dies Natalis Sol Invictus, ossia Giorno di Nascita del Sole Invincibile. Questa celebrazione chiudeva le grandi feste dei Saturnali, in quei giorni si sospendevano i conflitti, ci si scambiavano doni e ci si riuniva per grandi mangiate e  addirittura ci si travestiva ribaltando i ruoli sociali (qualcuno parla anche di orge, del resto si sa che questi pagani ne facevano di tutti i colori).


Immaginate i primi cristiani che, pur avendo aderito al cristianesimo con autentica fede - e con anche maggior entusiasmo da quanto fu stabilito che per convertirsi non era necessario essere circoncisi come Lui-, immaginateli quando tutti intorno si preparano alle feste del Die Natalis, mentre loro se ne tornano nelle fredde notti invernali alle loro casette tutti mogi tappandosi le orecchie per non sentire le risate e i canti provenienti dalle ville vicine.
Dobbiamo anche ricordare che i primi cristiani erano ebrei che, a differenza degli altri, credevano che il messia fosse già arrivato (i loro fratelli sono ancora lì ad aspettarlo...), in questo periodo dell'anno erano dunque abituati anche loro a riunirsi con la famiglia per celebrare la festa della luci, Hanukkà, occasione in cui per ricordare il miracolo del boccettino d'olio consacrato che è durato otto giorni dopo la profonazione del tempio ad opera degli elleni si accende una candela in più ogni giorno... (hey, ma non ricorda un po'la tradizione delle quattro candele dell'avvento?!).
Sicuramente in questa fase dell'anno tutti sentivano il bisogno di festeggiare qualcosa, perchè qualcosa effettivamente succede nella natura...e qualcuno di buono e intelligente si sarà anche detto: ma perchè invece di vietare questa bella festa pagana non la trasformiamo in una bella festa cristiana? si diventa tutti più buoni, ci si fa i regali, se magna... ma non si fanno porcherie! Del resto anche nei vangeli è scritto"...verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge" (Luca 1,78) e pure nell'Antico Testamento il Messia è associato al sole. Ed ecco come il compleanno del sole diventa Natalis Christi. In fondo per i Cristiani è sempre stato importante accrescere il numero dei fedeli aiutando quante più anime a salvarsi, a differenza degli ebrei che non solo non fanno proselitismi ma se vuoi diventare ebreo senza avere una madre ebrea devi fare una trafila complessissima che se sei un maschietto è pure dolorosa. Poi vabeh, la gente magari ha fatto un po' di confusione, per esempio Papa Leone I nel 460 racconta così su wikipedia:
[...] alcuni cristiani, prima di entrare nella Basilica di San Pietro in Vaticano, dopo aver salito la scalinata, si volgono verso il Sole e piegando la testa si inchinano in onore dell’astro fulgente. Siamo angosciati e ci addoloriamo molto per questo fatto che viene ripetuto per mentalità pagana. »

Mi fanno tenerezza questi primi ferventi che salutano il sole prima di farsi il segno della croce e mi fa pena chi a quei tempi se ne rattristava. Forse se ami davvero la tua sposa devi smettere di amare tua madre e tua sorella? Dopo aver scambiato un segno di intesa con il Sole e aver ricevuto la sua calda e così democratica benedizione, entrare in chiesa diventa ancora più bello, e forse è più facile sostenere la vista di un uomo seminudo grondante sangue con i chiodi conficcati nel corpo, cercando di scorgere la vita e la luce dietro a un immagine di morte violenta.
E in effetti è proprio questo quello che si festeggiava a dicembre quando il sole sembra morire e con lui la natura gelata, vecchia e desolata. I nostri occhi vedono morte, ma la nostra anima sente Rinascita, perchè dentro di noi qualcosa di profondamente connesso alla natura "sa" che sotto la neve, sotto la terra, i piccoli semi stanno morendo... per dare la vita ai futuri raccolti.
E quella Vecchia Natura brutta ma in fondo buona, che porta dolci ai bambini buoni ma carbone nero a chi non si è comportato bene (un piccolo Giorno del Giudizio Infantile?)... non ricorda un po' la nostra Befana, che in tante feste viene anche bruciata come "Vecia" che simboleggia l'anno vecchio da lasciar andare?
E allora io mi chiedo perchè non si feseggia prima la morte del vecchio e poi la nascita del nuovo?
E poi mi rispondo da sola: Ma sarebbe terribile in mezzo all'inverno dover passare quel momento tra il funerale e la nuova vita! E poi in ordine prima si nasce e poi si muore. Prima il Natale, poi la Pasqua.
Solo dopo aver festeggiato la Nascita della Luce si può trovare il coraggio di assistere alla Morte.
E poi quella Madre Natura ormai Vecchia non è poi la stessa Madre natura Giovane e Vergine che deve partorire il piccolo Sole? Quindi non può morire prima di partorire!
Pare, infatti, sempre stando a wikipedia, che "in alcune città d'Arabia e d'Egitto i pagani celebravano una festa dedicata al trionfo della luce sulle tenebre, e incentrata sulla nascita del dio Aîon, generato dalla vergine Kore, [...] "Aîon" era uno degli aspetti del Tempo, inteso nella sua valenza di eterno presente; in greco, inoltre, "kore" è la parola che designa genericamente la "fanciulla" ossia il femminile nelle sue infinite potenzialità."

E allora finalmente inizio a capire perchè cavoli ci si ostini a festeggiare il capodanno proprio a fine dicembre (santi numi, siamo un paese cattolico eppure le feste più sentite sono quella di Babbo Natale, della Befana, di Capodanno, di Carnevale e dell'Addio al Celibato... robe che con la religione hanno pochissimo a che fare. Non saremo per caso tutti pagani?!?)
Io ho sempre detestato il capodanno classico perchè non capivo che cosa si dovesse festeggiare se non l'anniversario della sbronza dell'anno prima. Essere obbligata a bere fino a vomitare, mangiare zampe di maiale, andare per forza a letto tardi e perforarti i timpani con i botti mi sembra più simile a una tortura che a una festa. Inoltre dura solo un secondo: meno 3, meno 2, meno 1, fine!
Per questo preferisco il capodanno ebraico che almeno dura 10 giorni ed è a settembre, momento in cui mi viene molto più comodo fare il punto della mia vita e dei miei progetti, quando dallo stordimento estivo si entra in una fase più introspettiva ma ancora carica di energia solare.
Ma solo oggi capisco che dal punto di vista della natura è giusto considerare il 31 dicembre come un momento di fine, di chiusura di un ciclo, perchè il seme si prepara a morire, spaccarsi, decomporsi perchè possa nascere una pianta.... e allora cantiamo tutti in coro:
Sotto la neve faccio la nanna
la Terra è la mia Mamma
[....]
D'inverno tutto sembra spoglio,
ma sotto la neve si muove un germoglio

1 commento:

graziano ha detto...

Mi piace l'idea di settembre... "mese dei ripensamenti, sugli anni e sull'età"