mercoledì 8 marzo 2017

Lotto marzo: spogliarelli o minestroni?


Invece di bruciare i reggiseni, simbolo delle limitazioni e imposizioni maschili sul corpo della donna, l’8 marzo potremmo andare tutte, con un bel reggiseno imbottito, a guardare uno spogliarellista in mutande e papillon.

Del resto quale è la soluzione più rapida e indolore per raggiungere la parità tra i sessi? Invece di lottare perchè venga riconosciuta la dignità femminile, possiamo negare quella maschile!









Quest’anno ho deciso di festeggiare l’otto marzo “usando il corpo in modo imprevisto come atto sovversivo”. 
Ho indossato una lunga gonna e poi mi sono messa a cucinare un minestrone con i fagioli che mi ha regalato la nostra vicina di casa Vittorina. Poi quando il piccolo si è addormentato mi sono buttata sul prato a godermi il sole. Cucinare e oziare sono due gesti sufficientemente imprevisti nella mia vita.

Cucinare è un’azione tipicamente femminile e io ogni mattina mi bacio i gomiti e mi congratulo con me stessa per aver scelto di nascere in un tempo e in luogo in cui se questa attività non mi è molto congeniale, posso delegarla al mio partner ancor che maschio (naturalmente bacio i gomiti anche a lui).
Oziare è invece un’occupazione molto poco femminile: storicamente sono sempre stati gli uomini che, finito il loro lavoro, si concedevano un po’ di ozio. Alla donne, escluse le nobildonne, storicamente non è mai capitato di “aver finito il loro lavoro” perchè - che lavorino fuori casa o in casa - finito il lavoro c’è sempre la biancheria, la cucina, i bambini, i calzini bucati, i vetri…


Questo otto marzo lo dedico alle femministe che hanno lottato anche per permettere a me di non sentirmi una brutta persona se cucino da schifo e se invece di stendere la biancheria mi butto in un prato al sole in una splendida giornata di marzo.


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