domenica 4 gennaio 2009
pre-occupazioni e pre-parativi pre-parto
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Dopo mesi di divani, immobilità, gesti misurati da tai-chi per non farmi venire le contrazioni (sì, avevo una specie di severissimo maestro zen dentro la pancia, appena facevo un movimento brusco o poco consapevole, o mi lasciavo sopraffare da pensieri convulsi e agitati, la mia pancia diventava durissima e dovevo restare immobile per 5 minuti), i giorni appena prima del parto ho iniziato a fare pulizie di fino su e giù per tutta la casa, ho imparato a usare la macchina da cucire e ho preparato tutto l'arredo per la culla, tutto un gran da fare come quando aspetti ospiti e ci tieni a mostrare la casa al meglio, e poi sapevo che le contrazioni non erano più un problema, anzi, erano benvenute per prepararci al grande evento (anche se l'ostetrica Anna ci aveva detto che per non essere trascinate nel vortice assurdo e spietato del “superamento della data presunta del parto”, più che fare il cambio di stagione e lavare i vetri ci conveniva una costante pratica sessuale- e non solo negli ultimi giorni!- e una buona preparazione fisica con esercizi e massaggi al perineo - per maggiori informazioni, amiche mie, ci sentiamo per telefono o dal vivo...)
Quindi le mie pre-occupazioni delle ultime settimane sono state molto pratiche, volevo sapere quando sarebbe iniziato il travaglio, volevo avere tutto pronto, e mi sembrava pazzesco che un avvenimento che mi avrebbe cambiato completamente la vita dovesse arrivare così senza preavviso (quei nove mesi di preavviso evidentemente non mi bastavano, la mia vita era già cambiata ma ancora non me ne rendevo pienamente conto, la pancia era una sorta di parentesi obesa).
Del resto nei mesi precedenti non ho avuto così tante preoccupazioni, ansie paranoie dubbi e incubi come pensavo.
A parte il fatto che ero in una situazione super-privilegiata (papà della creatura meraviglioso, buon rapporto coi nonni, casa con affitto molto agevolato, lavoro flessibile e pure maternità pagata!!!) , ma credevo che sarei stata travolta da dilemmi (fare un figlio a Milano??!!!???in un appartamento in due??!senza giardino, orto, coetanei, camino, eccetera) e da insicurezze(io mamma?altro umano che dipende totalmente da me?) in realtà ero in uno stato di beata confusione, molto lontano da tutto ciò che si può definire razionale, era tutto attutito, ovattato, animalesco, fame subito, sonno adesso, coccole immediate (la famosa triade bacco tabacco e venere, o sesso droga e rock 'n roll, era diventata Orfeo Pantagruele e venere - la costante è sempre la stessa) e poi nausee, sonno che non riposa mai perchè là dentro si lavora pure la notte, corpo che cambia, scomodità e disagi vari per per quanto riguarda ciascuna delle componenti della triade sacra sopraccitata, contrazioni, ansie mediche, restrizioni alimentari e di altra natura... e come facevo a spiegare che però stavo benissimo? che mi sembrava di stare in paradiso? e non solo perchè il mondo mi coccolava...
(10 minuti di sincero silenzio per tutte le donne che hanno vissuto questi momenti senza sostegno e amore, credo debba essere una delle cose più agghiaccianti del mondo, qualcosa di simile a quello che prova un neonato abbandonato in un cassonetto, perchè la donna incinta è il neonato che porta).
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