domenica 4 gennaio 2009
pre-senza e pre-parto
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E' un rito di passaggio fondamentale, magico, è una prova in cui il dolore è una guida.
Pensavo questo del parto e poi infatti è stato così.
Forse se avessi pensato che fosse una disgrazia del cielo, una maledizione che sarebbe meglio evitare, un dolore mostruoso e senza senso...forse sarebbe stato così. La stessa esperienza medesima mi sarebbe sembrata così.
O forse la verità è che, se avessi pensato che il parto sarebbe stato doloroso e mostruoso, sicuramente lo sarebbe stato più di quel che fu.
Perché - diciamocela tutta – è qualcosa di disumano e travolgente, se non avessi saputo con certezza cosa mi stava succedendo e perché mi sarei terrorizzata a morte.
Comunque io non avevo idee molto precise, prima.
Sapevo bene tutto il processo fisico, avevo pure visto delle foto (mia mamma sostiene che non bisogna vedere foto del parto prima di partorire perchè fa impressione, ma io preferivo avere impressione dei neonati insaguinati altrui piuttosto che schifo e orrore del mio) però nessuno mi aveva raccontato di quale esperienza sublime e mistica fosse, necessaria e perfetta.
L'unica informazione che veramente mi è stata utile è quello che ci ha detto Anna al corso preparto (ostetrica che supera l'immaginario idilliaco che io ho delle ostetriche in generale e che non è mai stato disatteso da nessuna sua collega che abbia conosciuto.), ha spiegato che, così come nel rapporto sessuale il piacere porta a lasciarsi andare e conduce all'orgasmo, nel parto è il dolore ad essere guida e a spingerti ad abbandonare ogni resistenza e “lasciare andare”. Perché il parto altro non è che “lasciare andare” quella creatura che all'inizio era una parte di te e lentamente diventa un sé (molto lentamente, diciamo nel giro di qualche anno...una trentina? forse di più...ma di questo parleremo un altra volta). In realtà io non ho percepito quel lutto, o baby blus o depressione post partum o crollo ormonale con pianti e ansie, insomma tutte quelle cose che ormai siamo tutte giustificate -e incoraggiate- ad avere dopo il parto per via della separazione.
(vi racconterò un'altra volta che la prima separazione da lutto e tristezza io ce l'ho avuta solo con lo svezzamento, perchè in realtà dopo la nascita la gravidanza continua, solo che puoi guardare negli occhi la tua creatura, tenerla in braccio e soprattutto a volte puoi metterla GIU' o darla a qualcun altro...beh, sì e poi puoi sentire il profumino dei suoi escrementi e la sua dolce vocina incazzata se non fai subito ciò che devi fare, ma per il resto tutto procede come prima, hai sempre fame, sempre sonno, sei rinconglionita, ti svegli un po' di volte per notte e non sei padrona del tuo corpo)
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