La conoscete la storia di San Martino che tagliò il suo mantello rosso e ne regalò metà a un poveretto infreddolito?
Era l'11 novembre, ma in quel momento il sole cominciò a splendere e tutto il creato brillò di mille colori. Per questo ogni anno in mezzo all'autunno ci sono alcuni giorni insolitamente caldi: è la famosa estate di San Martino.
Qualche mattina fa, nell'oretta in cui faccio la mamma prima di sbolognare i pargoli e lavorare come un'ossessa, abbiamo messo in scena uno spettacolino lampo.
Era chiaramente necessario inserire una principessa e naturalmente non poteva mancare una bambola.
D'altro canto la protagonista non poteva che essere la spada, possibilmente conficcata in una roccia e poi serviva un drago.
Ecco cosa è venuto fuori:
C'era una volta il cavaliere Martino che era andato nello stesso posto dove era andato molto tempo prima il cavaliere Giorgio. La sapete la storia del cavaliere Giorgio?
Un giorno- precisamente il 29 settembre- Giorgio se ne andava con il suo cavallo co-clop co-clop co-clop. E la sua spada, certo, e anche il suo mantello, sì, e una bambola? Sì, una bambola piccolina e rosa.
Galoppa galoppa arriva in un villaggio, ma la gente invece di fare a gara per invitarlo a mangiare e a chiacchierare, come capitava di solito, si chiudeva in casa SBRANG! e non apriva nemmeno se lui bussava toc toc? NO!
Allora il cavaliere si inerpicò su per una montagna, sulla quale viveva un eremita che lo fece entrare. E una principessa. E una bambola. Piccolina e rosa. Anche la principessa era piccolina e rosa.
L'eremita spiegò a Giorgio che nel villaggio la gente aveva cominciato a chiudersi in casa da quando un drago era venuto ad abitare in una grotta lì vicino. Quel drago era proprio lo stesso che l'Arcangelo Michele aveva scacciato dal Cielo nel primo 29 settembre dell'Universo, un attimino prima che Dio iniziasse la Creazione in quel nuovo spazio che si era creato tra il Regno Divino e il neonato Regno delle Tenebre: da allora quel drago, che gli angeli ribelli avevano fabbricato per tornare nel Regno della Luce, aveva sempre cercato di portare gli esseri umani dalla sua parte, per fare scacco matto a Dio.
L'unica cosa che si poteva fare per placare il drago era dargli in pasto ogni mese una fanciulla. Ormai erano state sacrificate tutte le ragazze del villaggio e toccava alla principessa (piccolina e rosa) e alla sua bambola piccolina e rosa.
Quella notte il cavaliere sognò un essere luminoso che gli diceva "Prendi la mia spada di luce e uccidi il drago: ti basterà pronunciare il mio nome. Quando il drago ti attaccherà grida MICHELE! e lancia la spada"
Il mattino seguente Giorgio si svegliò e vide che al muro era appesa una spada: l'eremita gli raccontò che l'aveva lasciata un misterioso straniero. La principessa diede da mangiare per l'ultima volta alla sua bambola- che si chiamava Bambola- e poi si fece legare a una roccia e attese. Appena il drago comparve, Giorgio gridò MICHELE!!! e ....piano però! non così forte, rischi di ammazzare qualcuno e la spada rischia di rompersi... no, scusa, hai ragione, contro il drago bisogna usare tutta la propria forza. (il cavaliere non conosceva l'ebraico e quindi non sapeva che ciò che stava gridando significava per la precisione MI KA EL= CHI è COME DIO?). Il drago stramazzò al suolo, Giorgio liberò la principessa e fecero un gran girotondo - con la bambola piccolina e rosa.
Molti anni dopo, precisamente l'11 novembre, passò per quello stesso posto un altro Cavaliere, anche a lui tutti chiusero la porta in faccia, anche lui andò dall'eremita, anche lui incontrò una principessa, anche lei aveva un bambola piccolina e rosa che si chiamava, pensate un po' la coincidenza, Bambola.
Anche lui vide una spada, era proprio la stessa spada che Michele aveva regalato a San Giorgio, ma era conficcata in una roccia. Perchè dovete sapere che sulla terra non esistevano le spade fino a che Michele non donò la sua a Giorgio. Da quel momento il drago era stato sconfitto, ma gli esseri umani, gasati dalla scoperta di questa formidabile arma, avevano cominciato a fabbricarsene di simili, e con esse avevano ammazzato e depredato. Chi non voleva usare le armi veniva derubato e ucciso, i più cattivi erano diventati anche i più ricchi e vivevano sfruttando gli inermi. Per questo nessuno si fidava ad aprire la porta. Per questo la Principessa era scappata dal castello, disgustata dalla violenza, e aveva deciso di dedicarsi ai poveri e alle bambole piccoline e rosa.
La spada di Michele era stata conficcata nella roccia proprio da San Giorgio, che aveva detto: "Finchè gli esseri umani useranno le armi per portare la morte e l'odio sulla Terra, la spada di luce resterà conficcata in questa roccia. La potrà estrarre solo chi la saprà usare per portare la vita e l'amore sulla Terra".
Quella mattina Martino vide la spada nella roccia, prese le goccine omeopatiche per curarsi dal vomito e dal maldipancia senza fare neanche una smorfia, e divenne così forte che estrasse la spada di luce dalla roccia.
Era lui dunque il predestinato che avrebbe portato la vita e l'amore con un arma? Ma in che modo? Mentre andava in giro col suo cavallo (co-clop co-clop co-clop) vide la principessa che stava dando la pappa a una bambola che tremava di freddo. Allora Martino prese il suo mantello e SQUASH! lo tagliò a metà con la sua spada, per donarne metà alla bambola piccolina e rosa.
E la luce del suo amore riscaldò tutta la Terra.
N.B. I golfini rosa sono stati realizzati da Maria Teresa. Grazie mille!!
Se vuoi, qui trovi la storia della nascita del male e della lotta tra l'Arcangelo Michele e il drago
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