lunedì 14 novembre 2011

Una spada per amare



La conoscete la storia di San Martino che tagliò il suo mantello rosso e ne regalò metà a un poveretto infreddolito?
 Era l'11 novembre, ma  in quel momento il sole cominciò a splendere e tutto il creato brillò di mille colori. Per questo ogni anno in mezzo all'autunno ci sono alcuni giorni insolitamente caldi: è la famosa estate di San Martino.



Qualche mattina fa, nell'oretta in cui faccio la mamma prima di sbolognare i pargoli e lavorare come un'ossessa, abbiamo messo in scena uno spettacolino lampo.
Era chiaramente necessario inserire una principessa e naturalmente non poteva mancare una bambola.
D'altro canto la protagonista non poteva che essere la spada, possibilmente conficcata in una roccia e poi serviva un drago.
Ecco cosa è venuto fuori:


C'era una volta il cavaliere Martino che era andato nello stesso posto dove era andato molto tempo prima il cavaliere Giorgio. La sapete la storia del cavaliere Giorgio?
Un giorno- precisamente il 29 settembre- Giorgio se ne andava con il suo cavallo co-clop co-clop co-clop.  E la sua spada, certo, e anche il suo mantello, sì, e una bambola? Sì, una bambola piccolina e rosa.
Galoppa galoppa arriva in un villaggio, ma la gente invece di fare a gara per invitarlo a mangiare e a chiacchierare, come capitava di solito, si chiudeva in casa SBRANG!  e non apriva nemmeno se lui bussava toc toc?  NO! 
Allora il cavaliere si inerpicò su per una montagna, sulla quale viveva un eremita che lo fece entrare. E una principessa. E una bambola. Piccolina e rosa. Anche la principessa era piccolina e rosa.
L'unica cosa che si poteva fare per placare il drago era dargli in pasto ogni mese una fanciulla. Ormai erano state sacrificate tutte le ragazze del villaggio e toccava alla principessa (piccolina e rosa) e alla sua bambola piccolina e rosa.
Quella notte il cavaliere sognò un essere luminoso che gli diceva "Prendi la mia spada di luce e uccidi il drago: ti basterà pronunciare il mio nome. Quando il drago ti attaccherà grida MICHELE! e lancia la spada"
Il mattino seguente Giorgio si svegliò e vide che al muro era appesa una spada: l'eremita gli raccontò che l'aveva lasciata un misterioso straniero. La principessa diede da mangiare per l'ultima volta alla sua bambola- che si chiamava Bambola- e poi si fece legare a una roccia e attese. Appena il drago comparve, Giorgio gridò MICHELE!!! e ....piano però! non così forte, rischi di ammazzare qualcuno e la spada rischia di rompersi... no, scusa, hai ragione, contro il drago bisogna usare tutta la propria forza. (il cavaliere non conosceva l'ebraico e quindi non sapeva che ciò che stava gridando significava per la precisione MI KA EL= CHI è COME DIO?). Il drago stramazzò al suolo, Giorgio liberò la principessa e fecero un gran girotondo - con la bambola piccolina e rosa.




Molti anni dopo, precisamente l'11 novembre, passò per quello stesso posto un altro Cavaliere, anche a lui tutti chiusero la porta in faccia, anche lui andò dall'eremita, anche lui incontrò una principessa, anche lei aveva un bambola piccolina e rosa che si chiamava, pensate un po' la coincidenza, Bambola.
Anche lui vide una spada, era proprio la stessa spada che Michele aveva regalato a San Giorgio, ma era conficcata in una roccia. Perchè dovete sapere che sulla terra non esistevano le spade fino a che Michele non donò la sua a Giorgio. Da quel momento il drago era stato sconfitto, ma gli esseri umani, gasati dalla scoperta di questa formidabile arma, avevano cominciato a fabbricarsene di simili, e con esse avevano ammazzato e depredato. Chi non voleva usare le armi veniva derubato e ucciso, i più cattivi erano diventati anche i più ricchi e vivevano sfruttando gli inermi. Per questo nessuno si fidava ad aprire la porta. Per questo la Principessa era scappata dal castello, disgustata dalla violenza, e aveva deciso di dedicarsi ai poveri e alle bambole piccoline e rosa.
La spada di Michele era stata conficcata nella roccia proprio da San Giorgio, che aveva detto: "Finchè gli esseri umani useranno le armi per portare la morte e l'odio sulla Terra, la spada di luce resterà conficcata in questa roccia. La potrà estrarre solo chi la saprà usare per portare la vita e l'amore sulla Terra".
Quella mattina Martino vide la spada nella roccia, prese le goccine omeopatiche per curarsi dal vomito e dal maldipancia senza fare neanche una smorfia, e divenne così forte che estrasse la spada di luce dalla roccia.
Era lui dunque il predestinato che avrebbe portato la vita e l'amore con un arma? Ma in che modo? Mentre andava in giro col suo cavallo (co-clop co-clop co-clop) vide la principessa che stava dando la pappa a una bambola che tremava di freddo. Allora Martino prese il suo mantello e SQUASH! lo tagliò a metà con la sua spada, per donarne metà alla bambola piccolina e rosa.

E la luce del suo amore riscaldò tutta la Terra.




N.B. I golfini rosa sono stati realizzati da Maria Teresa. Grazie mille!!

Se vuoi, qui trovi la storia della nascita del male e della lotta tra l'Arcangelo Michele e il drago

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