Un fiume scorre giù dalle montagne.
Lo si può percepire mentre canta e danza, sicuro e felice di giungere senza fallo al mare. O forse va per la sua strada, indifferente a ciò che lo circonda, perfino inconsapevole della sua futura meta.
Lo si può percepire mentre canta e danza, sicuro e felice di giungere senza fallo al mare. O forse va per la sua strada, indifferente a ciò che lo circonda, perfino inconsapevole della sua futura meta.

Se si è un argentino espatriato, invece, si sentirà il fiume piangere. Il fiume piange perchè non potrà mai tornare alle sue amate montagna. Mai più. E il fiume prende voce e ti implora - tu che puoi! - di tornare. Tu, fortunato padrone dei tuoi passi, torna alle montagne che tanto ami. Loro sono sempre lì e ti aspettano. Piangendo anch'esse, probabilmente.
Tu que puedes, vuelvete
- me dijo el rio llorando -
Los cerros que tanto quieres,
-me dijo-
Alla te estan esperando.
Atahualpa Jupanqui
Se non hai mai abbandonato il tuo paese eppure questi versi ti fanno commuovere, vai a rovistare nel tuo albero genealogico, dovresti trovarci qualche uccellino sdradicato.
Nessun commento:
Posta un commento