domenica 15 agosto 2010

Assunzioni in Paradiso e stage all'Inferno


Il 15 agosto si festeggia l'Assunzione a tempo indeterminato della Madonna (che, coi tempi che corrono, possiamo ben definire “un'assunzione della madonna”).
Perchè Dio - che a quei tempi era già era diventato uno e trino, aveva già angeli, arcangeli, profeti, patriarchi, evangelisti, discepoli e santi che lo aiutavano in cielo e in terra- ha avuto bisogno di assumere anche la Madonna?
Credo che il problema fossero le quote rosa. In effetti il team era diventato col tempo un po' “al maschile”, anche se in origine non lo era. Tutti sappiamo, infatti, che Dio non ha sesso, ma è difficile da ricordare quando lo si vede raffigurato ovunque con una grande barba bianca e lo si chiama Padre. Sul sesso degli angeli sì sa che si potrebbe disquisire per ore, però sono solitamente raffigurati come giovinetti in tunica che, seppure abbastanza effeminati, hanno sicuramente caratteristiche più maschili che femminili - oltre a chiamarsi Gabriele Michele e ad avere spade e quant'altro. Lo Spirito Santo poi potrebbe tranquillamente essere asessuato se non fosse che per convenzione si parla di lui al maschile e che è rappresentato da un uccello che ha il potere di fecondare vergini (mantenendole tali, però!)
Dal momento che gli esseri umani, che per convenzione definivano se stessi “uomini”, avevano buttato fuori dal cielo ogni dea madre, Dio decise che c'era bisogno di un tocco femminile e assunse la Madonna con tutto il corpo. (sul perchè servisse il corpo della Madonna in cielo ci sto ragionando, ma ne scriverò un'altra volta)

Oggi vorrei festeggiare il 15 agosto condividendo con voi le riflessioni che stavo facendo verso le 5 di mattina dopo la quarta sveglia della Mimmi e la seconda di Jonas mentre cercavo invano di riprendere sonno. Eccole qua:



Perchè bisogna aspettare di essere morti e sepolti per potersi sperimentare nell'Aldilà? E' come aspettare di aver finito gli studi superiori, l'università, le specializzazioni, i masters, gli aggiornamenti (perchè nel frattempo ciò che si era studiato all'università è già arretrato) prima di entrare nel mondo del lavoro come schiavi, ops, volevo dire stagisti.
Al giorno d'oggi è importante iniziare a fare stage già a partire dalle elementari, per abituarsi subito all'idea che il lavoro è un privilegio e dobbiamo ringraziare chi ce lo offre senza annoiarlo con stolide richieste di retribuzioni e contributi.
E poi oggi noi vogliamo tutto subito, chi ce l'ha la pazienza di aspettare la fine della vita prima di scoprire che cosa siano l'Inferno e il Paradiso? E se ci sbattiamo tanto per andare in paradiso ma poi non ci piace? Siamo fregati! Non c'è modo di licenziarsi o di essere licenziati ( pensate alle povere generazioni precendenti: a 18 anni, o anche prima, sceglievano un lavoro, in alcuni casi studiavano per fare quel lavoro e poi lo facevano per tutta la vita! Non avevano l'ebrezza del non sapere che cosa sarebbe successo l'anno seguente, che lavoro, a quali condizioni, in che città, per quanto tempo...era certo una vita grigia e triste)
Inoltre oggi non siamo più dei rozzi medioevali che passano tutta la loro esistenza temendo e sperando premi e punizioni dell'Aldilà, senza contare che oramai “il mezzo del cammin di nostra vita” si situa intorno ai 50 anni e a 30 anni non siamo certo preoccupati di fare un percorso allegorico dentro la nostra anima per purificarci (ci si deve compatire: Siamo appena usciti dall'adolescenza e già abbiamo il panico di essere vecchi!)

Dunque vi suggerisco di fare degli stage in Paradiso, Purgatorio e Inferno, senza contratto né retribuzione, naturalmente, giusto per provare. Non serve specificare che questo stage non comporta assolutamente un obbligo di assunzione. Gli stage possono essere svolti in qualunque momento della giornata, potete già iniziare adesso. Basta seguire poche e semplici istruzioni.
Per semplicità prenderò ad esempio la vita di una giovane donna tiranneggiata da due paffuti angioletti, ma ognuno potrà poi adattare i consigli alla sua personale condizione



STAGE ALL'INFERNO

Ti è sempre piaciuta l'idea di essere un'Anima Dannata, almeno per un po', per curiosità, per provare sulla pelle i tormenti, gridare, contorcersi, insomma, vivere un'esperienza forte?
Se hai due figli infanti è molto semplice. Alla quinta sveglia notturna, verso le 3, calcola che ci sono ancora molte ore prima dell'alba e altrettante possibilità di essere risvegliata, concentrati sul fatto che la tortura del sonno è in grado di piegare anche il più valoroso “spirto guerrier ch'entro mugge”, presto vi sarà pressochè impossibile riprendere sonno, terrorizzati da ogni lieve fruscìo proveniente dai lettini.

Ci sono poi anche altre efficaci torture, come quella della cosiddetta “stipsi”. I demoni aspettano che la vittima compia quel gesto di sublime libertà e affermazione di sé, un gesto di emancipazione e dignità umana, ossia che chiuda dietro di sé la porta del cesso e si sieda. Le prime volte i nostri alleati (ossai i nostri figli che vogliono favorire questa nostra esperienza estrema) devono agire subito, aseottano al massimo che venga preso in mano il libro, con il sospiro che viene prima di un piacere a lungo pregustato, poi fanno capitare qualcosa che richieda un intervento urgente, accompagnato da acute strida (es: rompere bicchieri o bottiglioni di vino, cadere dalle scale, percuotere la sorella con attrezzi vari gridando “brutto lupo” o legarle laccetti al collo al grido di “vai cavallo”). Man mano che si procede nel'arco dela giormata e dei giorni seguenti, la vittima può essere lasciata tranquilla anche per 5 minuti consecutivi, dal momento che le feci avranno raggiunto una consistenza tale da non rendere la seduta né piacevole né rilassante e tanto meno risolutiva.

Ci sono però momenti in cui si vorrebbe imprecare, graffiarsi la faccia e buttarsi al suolo urlando “Basta! Basta!”, ma i piccoli coinquilini non ti vengono incontro: giocano placidi, in silenzio, nonni o coinquilino maggiorenne si stanno occupando di cucinare e fare la lavatrice, nessuno si prende la briga di tormentarvi. Non scoraggiatevi, ricordate che il più abile torturatore è sempre vicino, molto vicino, è nella vostra testa!
Potete concentrarvi per pochi secondi su alcuni semplici pensieri, potete per esempio pensare a tutte le cose che avreste e potreste fare se non ci fossero quegli adorabili rompiballe (scrivere l'antologia per la zanichelli senza impazzire, fare la scuola di arteterapia, andare a trovare le famiglie di tutti gli studenti di italiano nei loro paesi di origine, dipingere, ballare, uscire con le amiche, andare in giro a piedi con la tenda o semplicemente dormire). Nulla vieta di aggiungere all'elenco cose che in realtà non fareste mai comunque, ma nondimeno aiutano efficacemente ad accrescere la sofferenza (vivere in un eremo in cima a un alta montagna, diventare una famosa qualsiasi cosa: scultrice, mistica, etologa, curandera, oppure costruire una grande casa in mezzo al bosco, piena di amici, figli, figli affidati, figli adottati, ospiti, compagni di percorso, donne in ricerca, artisti, gente di altri paesi, mamme e viandanti)

STAGE IN PURGATORIO

Se l'Inferno vi ha messo di cattivo umore, potete fare uno stage al Purgatorio.
E' molto semplice: si può tranquillamente utilizzare il materiale usato nell'Inferno, solo che si considera ciò che avviene come una fase di passaggio, dolorosa, ma doverosa, purificante, una penosa attesa che verrà premiata con il Paradiso, quando i figli, verso i 35 anni, cominceranno a lavorare e, perchè no, a mantenerti.

A volte il semplice pensiero delle gioie future non è sufficiente, me ne rendo conto. Convincetevi allora che proprio quell'estenuate capriccio sta mettendo alla prova la vostra anima che si fortificherà e ne uscirà migliore - se solo riuscirete ad evitare un collasso o un infanticidio.

STAGE IN PARADISO

Accedere a questo stage non è necessariamente più complicato, rispetto agli altri due, se non fosse che, come ci insegna il buon Dante, è necessario passare prima per l'Inferno e il Purgatorio, anche solo con la mente, per poter accedere al Paradiso.
Ecco qua tre semplici mantra che vi aiuteranno ad attraversare le tappe dell'oltre tomba in pochi minuti:

Mantra 1: potrebbe andare peggio

a) concentrarsi sulle esperienze più intense provate durante gli stage all' Inferno
b) lavorare di fantasia per immaginare situazioni ancora peggiori (ci sono, ci sono sempre, non temete)
c) riconoscere l'immensa fortuna di essersi svegliati solo 5 volte (svegliarsi implica l'essersi addormentati!), di essere costretti a stare a casa tutto il giorno coi figli (c'è chi è costretto a stare a lavorare tutto il giorno fuori e poi torna e deve fare la mamma), di avere figli sani, con un papà e nonni e zii e amici e amiche e blog eccetera.

Mantra 2: panta rei, tutto passa

a) concentrarsi sulla fede nella quiete dopo la tempesta che ci ha sostenuti nel purgatorio al pensiero che i bambini sono piccoli solo una volta (“do you believe in life after sons?”)
b) Dilettarsi e godere al pensiero della vita dopo l'adolescenza (dei figli e propria, se si hanno solo 30 anni)

Mantra 3 “ i miracoli esistono per chi ci crede”
a) rintracciare in ogni evento apparentemente sgradevole l'amorevole mano della Provvidenza (l'infante piange e non vuole addormentasi per ore? Quale migliore occasione per danzare con la prole in braccio, facendo sano esercizio fisico, esprimendo la propria creatività con canzoni e filastrocche - all'occorrenza anche composte interamente da improperi coloriti ma accostati con amore.)
b) cogliere il lato comico oppure crearlo alla bisogna (es: entrambi i giovani gridano disperati e vorrebbero essere presi in braccio mentre stai cercando di farti violenza cucinando qualcosa di commestibile, che cosa fai? Ti metti a cantare a squarciagola e a ballare come una baccante. Se anche non riesci a ammutolirli perchè sono già assuefatti e non li stupisci più, però la situazione, vista da fuori, è piuttosto divertente - cercate ad ogni buon conto di non essere viste dal di fuori da altri.)
c) nutrire la certezza che anche oggi, come ogni giorno, avrà i suoi piccoli miracoli. Con i figli piccoli è molto facile, cose che abbiamo sempre ritenute scontate diventano sfide, imprese epiche, miraggi o addirittura miracoli veri e propri (riuscire a fare la cacca, riordinare la casa, rispondere a un e-mail, fare addormentare i figli in 3 minuti, uscire senza figli anche solo per fare la spesa, lavorare per tre ore di fila senza figli in braccio, godersi un momento di intimità tra adulti consenzienti, ma anche poter giocare scherzare inventare coi figli, sopportarli sgridarli ragionare su come ci si comporta per poter offrire un esempio positivo, ridere)

Insomma, quando si riesce a considerare un privilegio, un dono, un'occasione imperdibile ogni cosa che di fatto si è costretti a fare, la vita diventa un lunghissimo stage in Paradiso...con qualche piccolo stage all'inferno a al purgatorio ogni tanto per rinfrescarsi la memoria.

2 commenti:

Ele ha detto...

sto ancora ridendo. sei una grande!
ele

Anonimo ha detto...

Charo!!!!Charo!!!!Eccezzziunale veramente!!!!!Visiterò più spesso il tuo blog!!!Un bacio, Marco