lunedì 16 maggio 2011

Spettacolo bucolico

da guardare cantare ballare recitare imparando congiuntivi e condizionale.


Ecco per gli interessati il testo integrale dello spettacolo svoltosi durante la Festa di Buon Vicinato il 14-15 maggio a Sagliano.
Il 90 per cento è farina del mio sacco, per il restante seguono le fonti.
Per i miei amici a cui voglio bene e che leggono sempre il mio blog: SE SAPETE GIà USARE IL CONGIUNTIVO NON LEGGETELO, scriverò qualcosa di  più adatto a un pubblico adulto appena possibile.
Per chi si è fatto un'opinione un po' troppo idilliaca della nostra famiglia e ci immagina passare amene giornate a cantare e danzare, solo perchè i miei bambini erano preparatissimi, sappiate che in realtà i miei figli erano in modalità "promozione della genitorialità": quando ci sono giovani coppie senza figli loro diventano degli angioletti per illudere i malcapitatei e spingerli a imitarci. NON CASCATECI  e cliccate a destra sull'etichetta "mamma" partendo dagli ulitmi post per farvi un'idea più realistica





(Bambini seduti per terra vicini sotto a un lenzuolo)
C'erano una volta dei bambini che erano tutti fratelli e sorelle e vivevano in una casetta.
Un giorno i bambini chiesero alla mamma
(coro): “Mamma mammina
ci fai una focaccina?”
E la mamma rispose “Ve la farei molto volentieri, se avessi la farina! Andate al mulino a chiederne un po' al mugnaio”
Allora i bambini uscirono di casa (escono da sotto il lenzuolo), si presero per mano e si incaminarono verso il mulino cantando:
(coro, tutti per mano)
“Andiamo andiamo al mulino
a chiedere la farina
da portare alla mammina
perchè faccia una focaccia”
Ma a un tratto si trovarono davanti un fiume, che dovevano attraversare per raggiungere il mulino.
Come sarà questo fiume? Sarà molto profondo e impetuoso o sarà facile da attraversare?
Chiediamo a quella mucca
(coro) “mucca mucca, dicci un po'
è pericoloso il fiume o no?”
(bambino-mucca) “il fiume è molto basso
attraversarlo sarà uno spasso”
Così i bambini cominciarono a togliersi le scarpe per entrare nel fiume, ma in quel momento arrivò un topolino:
(bambino -topo) “Il fiume è molto alto, non attraversare!
Mio cugino rischiava di annegare!”
A chi bisogna prestare ascolto? Chi dice la verità? Torniamo dalla mamma e chiediamole un consiglio.
La mamma, li ascoltò e poi chiese loro: “pensateci un po': la mucca come è, grande o piccola?”
(coro) “grande!”
E allora per lei l'acqua del fiume sarà alta o bassa?”
(coro) “ bassa!!”
E il topolino come è, grande o piccolo?”
(coro) “piccolo!”
E allora per lui l'acqua del fiume sarà bassa o alta?
(coro) “alta!!”
Vedete che tutti e due hanno ragione, ma per sapere se il fiume è facile o difficile da attaversare l'unico modo è:  provare ad attraversarlo!”
I bambini allora tornarono al fiume, si presero per mano ed entrarono nell'acqua: non era tanto bassa come diceva la mucca, ma nemmeno così fonda come diceva il topolino!
(due adulti tengono le mani al primo e all'ultimo bambino e li scuotono per simulare gli strattoni della corrente. i bambini devono cercare di non perdere la mano dei vicini)
E quando ebbero attraversato il fiume continuarono la loro strada candando:
(coro)Andiamo andiamo al mulino
a chiedere la farina
da portare alla mammina
perchè faccia una focaccia”
Ma quando arrivarono al mulino il mugnaio disse loro “io vi darei volentieri la farina, se ce l'avessi! Ma non ho il grano da macinare!"
Sapete come si fa la farina? Si prende il grano e lo si appoggia su una grossa pietra, poi se ne appoggia sopra un'altra e la si fa girare e girare finchè il grano si sbriciola tutto e diventa farina.
(I bambini si prendono per mano a coppie e girano cantando sempre più velocemente)
(coro) “E girala la macina
e la macina macinerà!
E girala la macina
e la macina macinerà!”
Però senza grano non si può fare la farina! Andiamo dal contadino.
(Coro tutti per mano) “andiamo andiamo dal contadino
a chiedere il grano
da portare al mulino
per macinare la farina
da portare alla mammina
perchè faccia la focaccia”
Ma il contadino dice “ve lo darei volentieri il grano, se ce lo avessi! Purtroppo ne ho solo un sacchettino da seminare ma quest'anno sono troppo vecchio per occuparmi dei campi: andate a chiedere ai buoi se vogliono arare il campo per seminare il grano”
(coro tutti per mano) “Andiamo a chiedere ai buoi
se vogliono arare il campo,
per seminare il grano
da portare al mulino
per macinare la farina
da portare alla mammina
perchè faccia la focaccia”
Sapete come si arano i campi? Ci sono due buoi legato insieme da un giogo che trascinano l’aratro nella terra
(I bambini a coppie si mettono a quattro zampe, il terzo bambino da dietro tiene un piede di un bambino e un piede dell'altro.)
(coro)” “moglie e buoi, moglie e buoi,
moglie e buoi dei paesi tuoi,
ara ara ara ara aratro
ara ara tro tro tro”
Ma i buoi risposero “Noi areremmo molto volentieri i campi, se avessimo l’arato! Ma non ce l’abbiamo, andate a chiedere al falegname di costruirvene una
(coro tutti per mano ) “andiamo  andiamo dal falegname a chiedergli l’aratro
etc”
Ma il falegname rispose “io vi farei volentieri l’aratro, se vaessi la legna! ma non ce ne ho, andarte nel bosco a chiedere se ve ne dà”
(coro tutti  per mano ) “andiamo andiamo andiamo nel bosco etc”
Eccoci nel bosco (i bambini sono alberi e muovono le braccai in base al testo della canzone e si dondolano a destra e sinistra)
(coro)
Gli abeti lo sai tu,
han rami che vanno in giù,
e con dolce movimento
si dondolano nel vento.
I cedri sono speciali
han rami orizzontali,
e con dolce movimento
si dondolano nel vento.
I pioppi han rami in su
rivolti al cielo blu,
e con dolce movimento
si dondolano nel vento.
Adesso dobbiamo tagliare la legna (quando dico “accettiamo!” tutti cantano “accett accett accett accett” mimando i colpi dell’accetta, quando dico “seghiamo!” ci si prende a coppie con entrambe le mani e si tira verso di sè a turno prima un braccio e poi l’altro dicengo “seg seg seg seg seg”)
Finalmente il falegname può costruire l’aratro e i buoi possono arare il campo
(si rifà gioco dell’aratro e si canta moglie e buoi)
Adesso dobbiamo seminare il campo, ognuno prende il suo sacchettino di grano e imita i miei movimenti:
(coro)
La donnina che semina il grano
Volta la carta e si vede il villano
Il villano che zappa la terra
Volta la carta e si vede la guerra
La guerra con tanti soldati
Volta la carta e si vede i malati
I malati con tanto dolore
Volta la carta e si vede il dottore
Il dottore che fa la ricetta
Volta la carta e si vede Concetta
La Concetta che fa i bigodini
Volta la carta e ci sono i bambini
I bambini che van per il campo
Volta la carta e si vedono i lampi
I lampi che fanno spavento
Volta la carta e si vede il convento
Il convento coi frati in preghiera
Volta la carta e si vede la fiera
La fiera con burle e con lazzi
Volta la carta e si vedono i pazzi
I pazzi che cantano a letto
Volta la carta e si vede lo spettro
Lo spettro che appare e va via
Volta la carta e si vede Lucia
Lucia che fa un vestitino
Volta la carta e si vede Arlecchino
Arlecchino che fa gli sgambetti
Volta la carta e ci sono i galletti
I galletti che cantano forte
Volta la carta e si deve la Morte
La Morte che falcia la gente
Volta la carta e non si vede più niente.


Finalmente abbiamo seminato, adesso però se non piove i chicchi non possono germogliare. Dobbiamo fare la danza della pioggia
(girando in cerchio battendo le mani sulle cosce e poi imitando con le manie e le braccia la pioggia che cade)
hei hei iammo ia ia
hei hei iammo ia ia
hei hei iammo ia ia
hei hei iammo ià.
Vieni o Grande Spirito (in cerchio alzando le braccia e facendo qualche passo verso il centro)
vieni o Grane Spirito (in cerchio, allontanadosi dal centro e abbassando le braccia e la testa)
fai cadere la pioggia (imitando la pioggai con le mani dall’alto fino a toccare terra)
per far crescere il grano (imitare con le mani il grano che gresce, da terra fino al cielo)
Finalmente la pioggia cade e il grano comincia a germogliare.
Diventiamo tutti semini.
(tutti bambini accovacciati per terra, più appallottolati possibile )
Sotto la neve faccio la nanna
la terra è la mia mamma
la pioggia voglio ringraziare (con le mani si fa il gemoglio)
perchè mi ha fatto germagliare
sono contento
perchè mi bacia il vento ( ci si dondola nel vento, da seduti)
il sole mi ha scaldato (con le braccia si fa la forma del sole sopra la testa)
e io sono cresciuto:(ci si alza in piedi lentamente)
Nella terra ho le mie radici (ci si china a gambe tese per fare le radici con le mani)
verso il cielo i rami son felici ( ci si alza e ci si tende verso il cielo)
il sole con la luce ed il calore (si uniscono le braccia da in piedi formano un cerchio sopra la testa)
dona alle foglie il loro colore (si gira con le braccia aperte ruotando il tronco, a gambe ferme)
e l'acqua mi nutre con amore (si passano le mani su tutto il corpo, dalla testa ai piedi)
In primavera sono sbocciati i fiori (le mani si chiudono in boccioli e si parono in fiori in tutte le direzioni)
e d'estate i frutti son maturi (le mani si stringono a pugno)
viene l'autunno, cadono le foglie, (le mani sono le foglie che ondeggiano fino a toccare terra)
cadono anche i frutti, la terra li accoglie. (ci si butta a terra acovacciati)
D'inverno tutto sembra spoglio
ma sotto la terra si muove un germoglio.
dentro a ogni frutto c'è un semino
che qui comincia il suo lungo cammino
Se ascolterai con attenzione
potrai sentire la sua canzone:

(filastrocca da cantare quando i cavalli si caricano il grano e lo portano al mulino. tutti bimbi a quattro zampe)
Salta in groppa, salta in groppa
al cavallo che galoppa.
Il cavallo ha peli bigi,
salta in groppa e va' a Parigi.
A Parigi c'e'un gigante
che cavalca un elefante.
Elefante col trombone,
salta in groppa e va' a Lione.
A Lion c'e' un cavaliero
che cavalca un lupo nero.
Lupo nero, mamma mia!
Salta in groppa e va' a Sorìa.
A Sorìa c'e' un sorianello
che cavalca un pipistrello.
Pipistrel con un orecchio
che si guarda in uno specchio.
Nello specchio ci sta un mago
che cavalca sopra un drago.
Drago fuoco, drago fiamma,
salta in collo della mamma!

Al mulino si rifà la canzone-gioco della macina
volendo si riattraversa il fiume
poi si possono fare giochi e canzoni sull’impastare, aspettare che lieviti l’impasto, sull’andare a prende l’acqua al pozzo, andare a racogliere legna e accendere il fuoco,
aspettare che cuoccia, estrarre dal forno, aspettare che si raffreddi.

segue festa in cui si mangia la focaccia  e si canta:
“e io con la faccia da focaccia, con l'acqua e la farina, con un po' po' di sale con un po' po' di pepe, mi vuoi mangiare tu?” chi accetta va in centro al cerchio , finchè tutti sono al centro.
a seguire la festa può proseguire con canti e balli da festa.


Per Samantha che mi chiede una canzone da cantare mentre si impasta ecco un adattamento (ebbene sì, faccio anche consulenza on-line)

Sotto la neve faccio la nanna
la Terra è la mia mamma

La pioggia voglio ringraziare
perchè mi ha fatto germogliare

Sono contento
perchè mi bacia il vento

Il sole mi ha scaldato
ed io sono cresciuto

In primavera sono un filo verde
ma d' estate l'occhio si perde
in una distesa di chicchi dorati
che con la falce sono mietuti

Il grano è portato nei granai,
macinato e portato ai fornai
che impastano acqua e farina
per fare il pane della regina

La regina dà il pane alla gente
mangiano tutti, non rimane niente

ed il grano che era avanzato
la regina l'ha regalato
l'ha sparso su tutta la terra
mentre gli uomini fanno la guerra

D'autunno cadono foglie e frutti,
sparano gli uomini, muoiono tutti
e quando infine arriva l'inverno
il mondo sembra un freddo inferno

ma il chicco di grano sotto la neve
sta cantando con voce lieve:

sotto la neve faccio la nanna
la Terra è la mia mamma
etc..




Regola da inserire quando se ne sente la necessità:
Quando io mi metto una mano sulla bocca dovete zittirvi immediatamente e mettervi anche voi una mano sulla bocca. Quando avvicino una mano aperta all'orecchio, dovete farlo anche voi e ascoltare gli uccellini che cantano, l'erba che cresce oppure la mia voce.”

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