domenica 24 luglio 2011

Il cerchio della vita

AcquaCheScorre cullata sospinta
un'onda più forte
la spinge fuori dal sonno

chiarore in bilico sulle tenebre

bacia tra le scapole
il calore dell'uomo
accanto addormentato
senza svegliarlo

l'onda la raggiunge ancora
le ordina di alzarsi
una forza dal fondo
bruciore di ferita profonda
che la piega




ma la paura non c'è.
Sa che nel passaggio
le pareti sono sottili
con l'altro mondo
madre e figlio
possono cadere al di là

ma sa
nel profondo
sente
che quello è un giorno di luce.



S'incammina sull'altura
sopra il villaggio
da un lato luna gialla
ventre pieno sospeso
dall'altro capo del cielo
i primi raggi travalicare i monti
il sole arancio splendente
in faccia alla luna

AcquaCheScorre allenta le vesti
niente deve trattenere
e batte i piedi sul terreno
le gambe morbide e forti
a distanza per lasciare spazio
e sorreggere il peso
dei due corpi ondeggianti



Ed ogni ondata arriva piano
e cresce cresce cresce
apre la bocca
apre i polmoni
lascia uscire un canto
un canto aperto
AAAAAAAAhhhhhhh

Le sorelle di sangue
raggiunte nel sonno
dal canto
escono
e chi conosce la danza
si avvicina formando un cerchio
ampio intorno
pronte ad un cenno


AcquaCheScorre
comincia la danza
non le guarda ma le sente
accanto a lei
insieme a lei
muovere i corpi
rivivendo ciascuna
il proprio parto




“Terra Terra Terra
Tienimi
sosTienimi
dammi la forza
la forza della pietra
ferma e salda
Terra che nutri
che accogli
che doni te stessa
Terra sotto cui
dormono i morti
Terra su cui
passano i vivi
Terra accogli
questo figlio
Terra tieni
questo figlio
Tieni me!”



E quando l'onda
cresce cresce cresce
e la sferza
la piega
le toglia il fiato
a gambe larghe salde sulla terra
apre le braccia
apre i polmoni
apre il cuore
apre la bocca
apre il canto
accoglie la chiave
che apre il suo ventre
e l'onda pian piano
passa
svanisce
fugge via
lasciandola forte
serena leggera.



“Acqua Acqua Acqua
acqua che scorri
che trascini travolgi
acqua che affoghi
acqua che nutri
che lavi disseti
pulisci depuri
Acqua forza
di corrente
forza senza forma
che colmi che parifichi
ogni buco e fossa
Acqua che scorri
che scendi che scrosci
che conosci la strada
per il mare
acqua che sali al cielo
in nuvole e riscendi
acqua di pioggia
aquazzone rugiada
Acqua conduci questo figlio
sulla terra
Acqua scorri scorri
dentro me”



E muove le braccia come l'acqua
e il corpo flessuoso
scosso e percorso
percosso
come una cascata
forte
da assordare
e le onde di fuoco
incalzano più strette
più forti
senza tregua
annebbiano la mente
anestesia di dolore

Le sorelle danzano con lei
con più forza quando lei cede
con più calma quando si spaventa
con più fiducia quando dubita
danzano per lei
respirano per lei
rilassano la via del parto per lei



E' il momento
la strada è aperta
il vento scivola sulla pelle
il sole scalda
la terra sostiene
l'acqua scorre sulla terra
AcquaCheScorre si acquatta
I piedi e le mani a terra
le gambe piegate
ginocchia verso il cielo
più vicino alla madre
terra



“ Aria Aria Aria
Aria dentro e fuori
Aria fuori e dentro
Aria d'intorno
Aria leggera
Aria entra in me
portami la forza
esci da me
deporta le scorie
AAAAAAAAAAAAhhhhhh”




arriva, arriva l'onda
è da prendere questa
non è da lasciar passare sopra
è da cavalcare
spingere spingere spingere
l'onda passa
respira
ma il dolore resta
ferita aperta
spalancata
sulla terra



“Fuoco Fuoco Fuoco
Fuoco che bruci
che distruggi
carbonizzi
morte morte morte
brucia il dolore
uccide annienta
Sole che scaldi
luce sulla terra
Luce Fuoco Sole
dentro ognuno
illumina illumina
io do alla luce!”



attraverso il corpo
aperto
il piccolo corpo caldo e liscio
solido e molle
la testa bagnata nelle mani
e in un guizzo tutto il corpo
sulla terra tra le mani
sul ventre bagnato
piccolo umano
nuovo
il piccolo peso caldo
per la prima volta la sua pelle
senza pelle di madre intorno
alza la testa
il volto rugoso
occhi fondi scuri
negli occhi della madre
noi ci conosciamo
ci conosciamo da sempre




L'uomo accorso alle ultime grida
benedice con gli occhi il figlio
la donna e la sua forza
Le sorelle nel cerchio più stretto
in silenzio abbracciano a distanza
L'uomo copre con una pelle morbida
i due corpi
racchiusi poco prima
in un'unica pelle.
Nessuno li tocca
nessuno li separa.
Il cordone non è reciso
si aspetta che esca dal corpo
anche il resto
l'ombra di carne del bambino
legata con la corda
al centro del piccolo umano.



Il Sole è alto a picco
l'aria pulita dal vento luminoso
Il piccolo attaccato al seno
e alla placenta
è ancora parte di sua madre
nulla è cambiato,
ma qualcosa inizia.

L'uomo seduto dietro alla donna
sostiene la schiena
e cinge con le braccia
le braccia che cingono


Le sorelle versano acqua calda
sui tre corpi avvinti.
Solo al tramonto la donna e il bambino
avvolti in unica veste
torneranno alla capanna
e per la prima volta
una voce umana:
“Si chiamerà AriaDiLuce”







prime immagini tratte da:
http://yoniart-dana.blogspot.com/2009_03_01_archive.html

terzultima immagine: placenta art
penultima e ultima: crop circles

2 commenti:

Charo dei Buschi ha detto...

ecco il mio secondo parto, come sarebbe stato senza ospedale.
di fatto è stato esattamente così, a parte che la scena si svolegeva inizialmente sul balcone a milano e poi in ospedale.
Ale è stato fisicamene molto più presente e indispensabile, ma la verità del raccomnto è nel fatto che in quel momento si è in due: tu e il bambino, il resto sostiene da lontano (o così dovrebbe essere se tutto va bene).L'unica vera differenza tra il racconto e il vissuto è il dopo parto, lì ho descritto ciò che avrei voluto, che si situa all'estremo opposto di ciò che è stato.

LMZanini ha detto...

wow, this is intense.