C’era una volta un Grande Guerriero Senza Macchia e Senza Paura, che aveva sconfitto orchi, draghi e mostri di ogni sorta con la sua straordinaria forza e il suo coraggio.
Una notte gli venne annunciato in sogno che avrebbe dovuto combattere con un nemico più potente di lui. Il Grande Guerriero era contento perchè finalmente avrebbe potuto confrontarsi con un degno avversario: preparò le sue armi e la sua armatura e attese.
D’un tratto però si rese conto che la testa gli girava, le ginocchia cedevano, una grande stanchezza si impossessava di lui e avvertiva dolori al ventre, ai muscoli, alle ossa. Il Grande Guerriero cercò di non farci caso, di resistere, di reggersi in piedi...ma le armi gli scivolavano di mano e la vista si appannava, tutto girava intorno e cadde al suolo.
Anche da sdraiato continuò a lottare, con tutte le sue forze, ma il Piccolo Nemico era davvero più potente di lui e per la prima volta in vita sua il Grande Guerriero ebbe paura di non farcela.
“Chi sei?! Che cosa vuoi da me?!” gridò spaventato cercando invano di stringere i pugni.
Il suo corpo fu percorso da un tremito...qualcosa, qualcuno di molto piccolo stava ridendo dentro di lui: “Non hai mai fatto questa domanda ai nemici che hai sconfitto facilmente, eh? Perchè d’improvviso sei così curioso? Vuoi forse che ti sveli come sconfiggermi?”
Al Grande Guerriero non piaceva essere deriso, se avesse avuto la solita energia avrebbe spiaccicato quell’insolente, ma la sofferenza lo rendeva mansueto e sibilò tra i denti ”Sì, voglio sapere come sconfiggerti, dimmelo subito!”
Un altro brivido percorse le sue membra, la sua carne bruciava, dalla sua pelle salivano vapori caldi. “Per avere le risposte che si desiderano bisogna porre le giuste domande. E la tua domanda non è ben posta. Dovrò spiegarti ancora un paio di cosette prima, affinchè la tua mente si apra.” Il Grande Guerriero, pur nella prostrazione, fremeva di rabbia per l’arroganza del Piccolo Nemico, ma non potè fare altro che accettare: “Spiega dunque!”
….
silenzio
….
Il Piccolo Nemico rimase in silenzio.
“ Non farmi arrabbiare, bada!” ringhiò il Grande Guerriero e se avesse saputo come acchiapparlo, lo avrebbe disintegrato. Ma una fitta al ventre, un intenso dolore alla testa e un grande stordimento lo obbligarono a serrare gli occhi e a restare immobile in silenzio.
Dopo un tempo che parve infinito aprì gli occhi stralunati, il suo respiro era affannoso, sudava e stringeva i denti: “Sottomettermi? Accettare la sconfitta? E’ questo quello che mi vuoi insegnare?”
“Hum....quasi quasi, prova così: accettare la sconfitta come la vittoria, accogliere ciò che viene, senza lasciarsi abbattere dalle sconfitte nè gloriarsi per le vittorie, accogliere il bene e il male senza lasciarsi trascinare e travolgere ma senza opporre resistenza.”
Il Grande Guerriero sentì una smisurata debolezza invadere il suo essere, smise di stringere i pugni, la mascella, i muscoli delle forti cosce, e una strana dolcezza lo avvolse, il suo respiro si distese.
“Bene - disse il Piccolo Nemico - adesso prova a sciogliere questo indovinello: sopra-sotto sotto-sopra, leggero-pesante pesante-leggero, morte-vita vita-morte, male-bene bene-male, forza-debolezza debolezza-forza, grande-piccolo piccolo-grande”
Non riusciva a pensare, il Grande Guerriero era confuso, non capiva, era irritato dall’assurdità della situazione e dalla stupida piega che stava prendendo quella conversazione. Le parole dell’indovinello rimbalzavano nella sua mente finchè piombò in un grande buio: era una luce accecante che lo rendeva cieco “La luce è buio - farfugliò - il buio è luce, il grande è piccolo, il piccolo è grande, tutto è mescolato, il sopra il sotto, la morte e la vita, la vita è la morte...” “Bravo, bravo, continua: la forza è debolezza, la debolezza è forza. La tua forza è la tua debolezza, da questa debolezza ricavi forza, la malattia ti darà salute....Adesso prova riformulare la domanda iniziale. Forse ciò che davvero vuoi sapere non è come sconfiggermi....”
Il gigantesco corpo era ormai completamente abbandonato, la mente non era più sotto rigido controllo: “Perchè sei venuto da me?” chiese il Grande Guerriero senza più traccia di minaccia nella voce.
“In fondo, in fondo, in fondo, più infondo” fu la misteriosa risposta del Piccolo Nemico che non si stava più rivolgendo alla mente del gigante ma parlava direttamente alla sua anima.
Il Grande Guerriero cominciò a cercare la risposta alla sua domanda in fondo, sempre più in fondo, indietro nel tempo e dietro alla sua coscienza lucida: rivisse gli scontri coi mostri e i draghi....forse il Piccolo Nemico era venuto per vendicarli? Rivisse la sua infanzia, i litigi e le lotte con suo fratello...forse era venuto per punirlo?....Rivisse il grande dolore ogni volta che la madre prendeva le parti del fratello sgridando lui ingiustamente... forse il Piccolo Nemico si era fatto strada in quella ferita non rimarginata? Il ricordo si sfumò tremò e svanì, lasciando il posto alle tenebre luminose: non era più lui, non aveva il suo corpo, ma qualcosa di lui si stava avvicinando ad un altro essere senza corpo...voleva chiedergli qualcosa, gli stava chiedendo un favore....
Il Grande Guerriero prese un grande respiro, un grande respiro di sollievo che liberò il suo corpo e il suo volto si distese in un sorriso, i suoi occhi si colmarono di lacrime calde “Ora ricordo: sei il Grande Maestro, ti avevo chiesto di aiutarmi a comprendere l’essenza della forza, hai mantenuto la promessa!”
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