mercoledì 9 marzo 2016

2. San Michele di Nivione e la Grotta del Diavolo


Non si può raccontare la storia di San Giorgio se non si conosce quella del drago. I segni del suo passaggio nella Valle Staffora sono evidenti agli occhi di tutti.
Se da Varzi attraversate il ponte sul fiume e procedete verso il lato oscuro della valle - quello esposto a nord, dove la neve ci mette più tempo a sciogliersi – il paesaggio cambia improvvisamente: si lasciano alle spalle le dolci colline di campi ordinati e boschi per trovarsi in una gola ombrosa.
Dune lunari emergono dalla terra come schiene di dinosauri addormentati: sono quasi bianche d'estate quando il sole li secca, ma dopo le piogge diventano grigio-azzurre e si trasformano in sabbie mobili capaci di intrappolare un umano.
Gente che ha studiato dice che si tratta di fondale oceanico, emerso da un antico passato e spinto in superficie da una forza misteriosa.
Ma chi è nato in un luogo e ci ha vissuto conosce la sua storia, ce l'ha nel sangue, per questo i nomi che la gente dà ai paesi, ai santuari o ai fiumi ci possono dire molto.
E allora perché a Nivione c'è un posto che viene chiamato Grotta del Diavolo e un paese dedicato a San Michele?
Forse perchè proprio da queste grotte è uscito il terribile Drago delle Tenebre, fabbricato dal Diavolo, contro cui, molto prima di Giorgio, aveva combattuto l'Arcangelo Michele?
E’ solo un’ipotesi, ma proverò a raccontarvi questa storia come la conosco e vediamo se sta in piedi.

Quando ancora la Terra non era stata creata, esisteva solo il Regno di Luce, con al centro, in cima a un'ampia scala musicale, il trono divino.
Dio irraggiava luce d'amore che ricadeva su tutti gli angeli, i quali la portavano fino ai confini di quel regno senza confini e poi tornavano indietro, ebbri d’amore e di gratitudine, per essere inondati di nuovo.
Questa armonia perfetta sarebbe rimasta immutabile in eterno se non fosse successo qualcosa di incredibile: un arcangelo, Lucifero, il più luminoso di tutti, provò un sentimento di insoddisfazione.
Sì, è assurdo che un angelo possa essere insoddisfatto, ma evidentemente questa era la volontà divina.
Lucifero d’un tratto pensò che avrebbe voluto essere adorato come Dio. Immediatamente il suo cuore divenne nero.
L'arcangelo Michele notò subito che era successo qualcosa al suo amico e gli chiese se si sentisse bene, ma lui rispose: “Benissimo!”.
Nell'immenso Regno di Luce si creò così una macchiolina nera, come una pustola colma di insoddisfazione, ambizione, invidia e menzogna.
Vista così sembra una cosa orribile, ma non fate quella faccia schifata, perché da questo piccolo seme di tenebra nascerà la stirpe umana.
Lucifero si recò quindi dagli angeli semplici, quelli che non potevano avvicinarsi troppo al trono perché sarebbero stati bruciati dalla luce divina, e iniziò a cantare le lodi del Signore, mentre gli angeli gli facevano eco: “Come è bello lodare e adorare Dio!”
“Come è bello lodare e adorare Dio!” ripeterono loro in coro.
“Come è bello e luminoso l'arcangelo Lucifero!” aggiunse poi, sornione.
“Come è bello e luminoso l'arcangelo Lucifero!” intonarono gli ingenui angeli.
“Come è buono e giusto l'arcangelo Lucifero che ci permette di contemplare il suo volto e di adorarlo! - fece poi ripetere loro – Offriamogli le nostre lodi e cantiamo per lui.”
Così gli angeli iniziarono a ruotare intorno a Lucifero portandogli luce e amore. Ma, a differenza di quanto faceva Dio, lui prendeva tutto senza riversare su di loro benedizioni e beatitudine.
Venne così a crearsi nel Regno un vortice scuro che risucchiava e inghiottiva tutto, un buco nero che faceva girare le energie esattamente nel senso inverso rispetto a quelle dell'universo divino.
Ma come è possibile, chiederete voi, che gli angeli, che sono tanto buoni, siano stati convinti ad alimentare quel nucleo malvagio?
Dovete sapere che essi sono creature innocenti, per loro esiste solo il Bene, non sanno dunque distinguere il Bene dal Male.
L'arcangelo Michele però si accorse dei movimenti insoliti e andò a controllare che cosa stesse accadendo. Vedendo il suo amico sul trono che si faceva adorare, sul momento rimase senza parole: anche lui non sapeva distinguere il bene dal male, ma su una cosa non aveva dubbi. Michele in ebraico significa infatti: “Chi è come Dio?”, il suo nome è una domanda, una domanda di cui lui sapeva benissimo la risposta: nessuno è come Dio. Eppure Lucifero si stava proprio comportando come se lo fosse.
Così l’arcangelo Michele raccontò a Dio ciò che aveva visto e Dio gli disse di riferire al ribelle il suo messaggio:
“Se vuoi cambiare cuore io te ne darò uno nuovo, pulito e splendente. Se invece vorrai continuare a farti adorare come un dio, dovrai andartene via, perché la legge del Regno di Luce vuole che l'amore circoli crescendo sempre più e non che venga risucchiato e accumulato.”
E che cosa pensate che abbia risposto Lucifero?
Naturalmente lui, inebriato dal potere, non accettò! Anche perché, se l’avesse fatto, tutto sarebbe tornato come prima, perfetto e immobile, e noi non staremmo qui a farci domande e a raccontare storie.
Il Signore allora, nella sua immensa bontà, accettò che l'arcangelo Michele aprisse con la spada di luce uno squarcio nel Regno e ritrasse il suo mantello per lasciare uno Spazio Libero agli angeli ribelli.
Lucifero e il suo seguito si trovarono così fuori dalla luce divina. Lontani dall'amore incondizionato di Dio, lo Spazio Libero era freddo e buio. Gli angeli per la prima volta si sentirono spaventati, tristi e arrabbiati, erano liberi di fare tutto quello che volevano, ma non sapevano più che cosa fare!
“Fabbricheremo un drago volante con il quale ritorneremo al Regno di Luce e lo conquisteremo!” urlò Lucifero per sovrastare i lamenti dei poveretti. Così costruirono il Drago delle Tenebre mettendo insieme tutta la loro angoscia, la loro disperazione e il loro furore. Lucifero entrò in quel corpo mostruoso e fece salire sulla sua schiena tutti i suoi seguaci e insieme volarono fino al Regno di Luce.
Nella sala del trono gli angeli stavano ricamando stelle sul manto di Dio, quando udirono raschiare e ringhiare: era il Drago che stava cercando di entrare dalla fessura aperta da Michele!
Dio allora ordinò a Michele di sguainare ancora la sua spada di luce e con essa l'arcangelo tagliò le ali del Drago, che precipitò nel vuoto trascinando con sé tutti gli angeli ribelli.
Il mostro cadde rovinosamente e l'impatto fu così forte che lo Spazio Libero si ruppe ed esso ruzzolò oltre, nel Regno delle Tenebre, dove non arrivava mai la luce divina.
Gli angeli precipitando persero il loro splendore, divennero brutti, rinsecchiti e neri, le loro ali divennero come quelle dei pipistrelli, le mani artigli, le voci strozzate e roche. Con quel poco di luce che ancora conservavano, accesero dei fuochi intorno al trono di Lucifero, proprio come si vede nei quadri che raffigurano l'Inferno: erano diventati demoni.

Nello Spazio Libero, rimasto a quel punto vuoto, tra il Regno della Luce e il Regno delle Tenebre, venne creato il Creato, ossia la Terra, il  Cielo, le stelle, le piante e gli animali.
Qui la luce divina può penetrare, ma anche il Drago cerca di estendere il suo dominio. Agli angeli e ai demoni, però, non è stato dato il permesso di combattere in prima persona sulla Terra perché essa è stata affidata al genere umano.
L'Armonia Divina non si permette di imporre il bene, così come le Tenebre non possono pretendere il potere.
Da quando Eva mangiò dall'Albero della Conoscenza del Bene e del Male, infatti, gli esseri umani sono liberi di scegliere giorno per giorno se lavorare per la luce o per l'oscurità.

Ecco, ora ne sapete abbastanza per poter capire da soli quale terribile fatto avvenne proprio nel luogo che oggi la gente chiama Grotta del Diavolo.
Sì! Avete indovinato: quando gli esseri umani già popolavano il pianeta, dalla grotta sbucò fuori il terrificante Drago delle Tenebre, smuovendo i fondali dell'antico oceano ligure di cui ancora oggi si possono trovare i fossili in giro per la Valle Staffora. Il mostro srotolò il suo enorme corpo e dove passava spianava le montagne col suo peso.
Guardando il fiume Staffora dall'alto, è chiaro come il suo letto sinuoso sia stato creato dal movimento del drago, che si spinse fino a quella che oggi è la Grande Pianura Padana.
Possiamo avere la prova di questo fatto osservando lo stemma degli Sforza, la casata nobiliare che ha regnato sul Ducato di Milano: esso ritrae un drago che divora un fanciullo.


Adesso potete forse comprendere meglio cos'è quella vaga inquietudine che vi coglie di sorpresa quando passate vicino alla Grotta del Diavolo e quando ammirate il misterioso paesaggio lunare di Nivione, ma potete anche capire da cosa derivi quella sensazione di pace e protezione che avvertite al tempo stesso man mano che vi avvicinate al paesino di San Michele di Nivione, sul quale l'Arcangelo veglia attentamente.



(San Michele di Nivione e la grotta del Diavolo)
 
(Quando San Fermo si fermò a Sagliano)

3. Il potere delle Tenebre
(Sant'Alberto di Butrio)  

4. La lotta contro il Drago delle Tenebre
(San Giorgio combatte a Livelli)

5. Lo specchio e lo scudo
(La Principessa Maria di Sagliano)

6. Il destino nel nome
 (Selvaggia di Oramala e il Principe Desiderio di Godiasco)

7. D'amore e libertà
 (La Vecchia del Torrente Crenna e Re Artù)

8. Liberi dalla violenza
(Selvaggia di Oramala e San Ponzo)

9. Una spada per amare
(San Martino sul Montemartino)

10. Il volo del drago 
(Martino e Margherita di Staffora)

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