martedì 15 marzo 2016

Tantra dei Buschi

Se dico "tantra", molti pensano ad astruse tecniche orientali che permettono di fare sesso per 6 ore consecutive. 
In effetti alcune scuole tantriche prevedono anche l'unione sessuale come una delle possibili vie d'accesso all'estasi, cosa che ha stuzzicato e catalizzato l'attenzione degli occidentali negli anni 70, tuttavia le pratiche legate alla ritenzione del seme, e altre acrobazie simili, prevedono lunghe e complesse preparazioni spirituali che poco si conciliano con la vita di coppia con prole giovane e/o giovanissima. Di sesso tantrico come lo si immagina comunemente quindi non mi occuperò ancora per qualche anno, o forse non me ne occuperò mai dal momento che credo di aver incontrato una scorciatoia.

Il tantra non è una religione, nè una filosofia e nemmeno una via mistica basata su concetti metafisici, si potrebbe definire una tecnica.
L'idea di partenza, che coincide con ciò che io sento istintivamente vero, è che siamo tutti nati per l'estasi, ossia per quella condizione di benessere appagamento e gioia che molte religioni proiettano alla fine dei tempi o al principio dei tempi ma che è riservata nel presente solo a pochi mistici. Se in questo momento non stiamo godendo immensamente è solo per via della nostra umana e meschina resistenza all'estasi. Siamo tutti irretiti dall'illusione della dualità, siamo conviti che se siamo qui non possiamo essere là, che esiste un passato e un futuro e che tu sei altro da me, e ci sentiamo per questo insoddisfatti e inquieti. La verità è invece che tutto è uno, che non c'è niente da cercare fuori da noi, che non ci manca nulla, che non c'è un lungo cammino per arrivare a una sudata illuminazione perchè possiamo in questo istante raggiungere l'estasi suprema, semplicemente vivendo pienamente l'istante presente.
Per una madre di una serie di figli tra cui un poppante, questa prospettiva è davvero illuminante. Se infatti dovessi affidare la salvezza della mia anima e il mio benessere a estenuanti ore di meditazione e preghiera, accetterei mestamente di andarmene all'inferno o ammuffire in purgatorio.
Invece posso in qualsiasi momento, anche solo per un istante, accedere alla beatitudine più totale, favorita in questo dallo stordimento che procura la simbiosi con delle creaturine imbelli che risucchiano tutte le energie dall'alba al tramonto e dal tramonto all'alba.



Nessun commento: