domenica 15 luglio 2012

Banalità d'autore


Le grandi verità spesso sono così semplici 
che possono sembrare cazzate. 
(Charo Segrè)

Oggi mi ispirerò a una poesia che internet attribuisce a Borges, ma che non assomiglia molto alle altre sue poesie, se non fosse per la lingua, e che inizia così:

Después de un tiempo,
uno aprende la sutil diferencia
entre sostener una mano
y encadenar un alma.
Y uno aprende
que el amor no significa acostarse
y una compañía no significa seguridad.
Ecc...

Immagino che il suo reale autore, dopo averla letta ai famigliari che avranno tutti stortato il naso- a parte sua madre e la zia Cesira, che però si sa che ha la lacrima facile- avrà pensato bene di attribuirla al noto poeta argentino. E come testo di tale amato scrittore mi è stato presentato dalla mia amica Cristina nei mesi in cui abbiamo vissuto insieme in Guatemala e a suo tempo l'avevo pure imparata a memoria.
Fiduciosa nelle risorse della rete anche io mi appresto a diffondere le mie grandi banalità in una poesia che, al fine di favorirne la circolazione, pensavo di attribuire a Susanna Tamaro. Per tanto siete invitati a diffonderla con firma inclusa.


Dopo un certo tempo si impara
la sottile differenza tra essere liberi
e fare un po' quel cacchio che ci pare.



E uno impara che vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo
significa godersi ogni istante vivendolo con pienezza e responsabilità
e non fare ogni sorta di cazzata tanto poi si crepa.

E uno impara che per essere felici
ci vuole disciplina
e pure un po' di culo.
E che anche la tristezza dà un certo senso di pienezza
e che ad essa ci si può affezionare,
come ci si affeziona ad altre nobili scuse per evitare di guardarsi dentro,
come il lavoro, le malattie, la sfiga e i figli.

Con il tempo si impara a lasciar decantare le emozioni
prima di giudicare e agire d'istinto,
sicuri che il giorno seguente saremo guidati da nuove emozioni e nuovi istinti irrazionali.
E si impara che la notte porta consiglio
a meno che di notte non ci si ubriachi.

E si comincia a distinguere la voce profonda e saggia dentro di sé
dalle altre mille voci della mente, dei benpensanti, degli ormoni,
del leone in gabbia nel torace, del cucciolo bisognoso nascosto dentro di noi,
o della radio lasciata accesa a basso volume.

Col tempo si impara che nessuna emozione
inclinazione o caratteristica umana
è del tutto negativa
perchè ciascuna ha una sua saggezza
ed è solo l'averla estremizzata o isolata
a renderla dannosa.
E si inizia così ad accettare i propri difetti,
facendosene addirittura un vanto.

E si impara a non lottare contro di sé
a non buttare via parti di sé,
o emozioni,
ma a trasformarle perchè partecipino alla crescita del tutto.
Con il tempo si impara che con una buona retorica si può giustificare circa tutto.

E si scopre che a volte ci si sceglie una persona opposta a noi
perchè la sua polarità ci completa
ma che se deleghiamo a questa il ruolo che noi non sappiamo assumerci
non cresceremo mai e odieremo chi ci è così diverso.
Mentre se sapremo apprendere ciò che ci è lontano
e completare noi stessi con l'esempio dell'altro
e non lasceremo che l'altro ci deleghi parti di sé,
non saremo più due incompleti a cercare l'altra mezza mela
ma due interi che si fondono creando una cosa nuova.
E qualcuno sostiene addirittura che con il tempo si possa imparare
a rinunciare al supremo piacere di lamentarsi del partner.

Col tempo si impara che non si può modificare l'altro,
non si può chiedergli di amarci come vogliamo,
ma si può coltivare la relazione
e cambiarla.
Oppure si può cambiare il partner.

E si impara che le arrabbiature e le ferite che ci si fanno
possono essere sopportate se sono l'unica strada per andare più a fondo
se da ogni dolore si apprende qualcosa.
Ma che questa non è una buona scusa per trattarsi di merda.

E si inizia a scoprire che non c'è niente di più difficile
e meraviglioso del relazionarsi con gli altri
perché il diamante si lavora solo con il diamante
e niente al mondo può allietare e smaronare più della persona amata.

E si capisce che l'equilibrio e l'armonia non si trovano mai
una volta per tutte
perchè la felicità non dura mai per sempre
E che le parole “sempre” e “mai”
non bisogna usarle mai perchè ce ne si pente sempre.

Susanna Tamaro





4 commenti:

Enrico ha detto...

Brava questa Tamacharo!

Ilsa ha detto...

Mi piace. Un aspetto che mi attrae specialmente è la ricerca dell'equilibrio nella vita e l'ammissione che l'equilibrio perfetto non esiste.

Vedo trace "buddhiste" nell'accettare quello che c'è, ma per altri aspetti mi ricorda (molto indirettamente) il poema "If" di Rudyard Kipling. Anche lui cerca le caratteristiche dell'uomo migliore capace ad affrontare la vita senza pretese e senza rimorsi.

Per vari motivi, aggrapparsi a Susana Tamaro mi sembra contrario allo spirito di espresso sopra. La fama non si conquista così e se non si vuole scoprirsi, perché non diffondere tutto con un nome in codice tipo Charo S (che a me dà una sensazione un po' misteriosa)o un altro nome in codice?

Ilsa ha detto...

Un aspetto che mi sembra di aver notato e che mi attrae specialmente è la ricerca dell'equilibrio nella vita e l'ammissione che l'equilibrio perfetto non esiste.

Vedo trace "buddhiste" nell'accettare quello che c'è, ma per altri aspetti mi ricorda il poema "If" di Rudyard Kipling. Anche lui cerca le caratteristiche dell'uomo migliore capace ad affrontare la vita senza pretese e senza rimorsi.

Per vari motivi, aggrapparsi al nome di un altro scrittore mi sembra contrario allo spirito espresso sopra. La fama non si conquista così e se non si cerca la fama e non si vuol scoprirsi, perché non diffondere tutto con un nome in codice tipo Charo S (che a me dà una sensazione un po' misteriosa)o un altro nome in codice?

Charo dei Buschi ha detto...

ciao Ilsa! Charo dei Buschi non può firmare questa poesia perchè è troppo snob per simili banalità. di solito lei scrive cose molto più ispirate e mistiche, per questo si nasconde sotto al nome della tamaro, non per avere fama, ma per proteggere la propria fama!