martedì 1 maggio 2018

La Festa dei Lavoratori nel Bel Paese e il Quarto Stato - 1

Oggi è la Festa dei Lavoratori nel Bel Paese, che ha lo Statuto dei Lavoratori più bello e invidiato del mondo!
Perfino il regista statunitense Michael Moore, nel suo spassoso film Where to invade next? sceglie di invadere l’Italia (paese dove “sembra che tutti abbiano appena fatto sesso”) non per rubarle il petrolio ma per copiare le sue leggi sul lavoro, che prevedono non solo malattia pagata, ma anche ferie e maternità retribuita, oltre a una strana e buffissima cosa chiamata "tredicesima".

Lo sbigottimento di Micheal Moore fronte al racconto dell’imprenditore che spiega perchè è importante pagare le ferie ai dipendenti avrà forse sorpreso o illuminato gli spettatori statunitensi, ma ha fatto nascere sorrisi amari e risatine imbarazzate tra il pubblico italiano sotto i 40 anni. “Ma è vero che il congedo matrimoniale prevede 15 giorni di ferie retribuite?” Ho bisbigliato io al mio compagno che per tutta risposta ha alzato le spalle come a dire “Pare di sì” (oppure “se anche così fosse, a noi non ci riguarda”).
Il nostro strabiliante Statuto dei Lavoratori non è stato scritto da un sovrano illuminato, ma è il risultato di riflessioni, di prese di coscienza, di lotte e di sangue versato negli anni in cui gli operai e i contadini hanno cominciato a ritenere di avere dei diritti e hanno iniziato a riconoscersi in una condizione comune (disumana) dalla quale potersi emancipare proponendo misure concrete per migliorare la vita propria e dei propri simili, nullatenenti e sfruttati. E’ verso la fine dell’Ottocento che nasce il concetto di Quarto Stato, così mirabilmente raffigurato da Pellizza da Volpedo, che ha fatto molti tentativi e studi prima di arrivare al risultato che oggi tutti conosciamo.
Risultati immagini per ambasciatori della fame
Se nelle prime bozze Pellizza ha rappresentato un miserabile pugno di affamati che vengono umilmente a chiedere pietà presso il signorotto locale (il primo bozzetto si intitolava “Ambasciatori della fame” ed era riconoscibile la piazza di Volpedo con in primo piano l’ombra del palazzo Malaspina), successivamente il soggetto dell’opera è divenuta una massa compatta di lavoratori che  chiede dignitosamente ciò che le spetta di diritto. I personaggi che inizialmente erano una folla indistinta sullo sfondo diventano persone con identità e storie che procedono uniti, sicuri che vinceranno per il semplice motivo che ciò che chiedono è giusto. La versione definitiva del Quarto Stato non rappresenta più una rivolta di operai, ma l’Umanità stessa che avanza inesorabile verso il suo naturale stato di uguaglianza e giustizia per tutti.
Risultati immagini per il quarto stato pellizza

Il dipinto viene concluso nel 1901, ci sarebbero voluti ancora settant’anni prima di approdare allo Statuto dei Lavoratori, e ancora un po’ di anni prima che apparissero le prime leggi di tutela che stabiliscono limiti di età per i bambini che lavorano in miniera, la riduzione alle 12 ore lavorative per le donne (11 per i minori) e le prime rudimentali leggi antifortunistiche. Pellizza non ha dunque rappresentato la realtà che lo circondava (quella realtà non era ancora tale), ma ha reso visibile un sogno, un ideale, un’immagine che fosse da sprone per quella massa di esseri umani che “molto hanno sofferto” e ai quali egli augurava di riuscire un giorno, con calma e dignità, ad ottenere il riconoscimento dei propri diritti.

Segue
Il Quinto e il Diciassettesimo stato (e la legge Bossi-Fini) - 2
Il Sesto Stato dei Senzaidentità - 3

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