mercoledì 26 giugno 2013

Sulle tracce dello Spirito di Sagliano


Alla Luna Piena precedente, gli uomini avevano costruito un temazcal nascosto nel cuore del Torrente. Avevano raccolto la legna sparsa e ne avevano fatto una capanna circolare, piccola e bassa, e una catasta. Avevano cercato le pietre adatte e avevano creato una pozza per immergersi e un cerchio per il fuoco. Avevano ripulito quell'angolo del torrente, protetto dalle alte pareti di roccia a strapiombo e dalla vegetazione selvaggia, lontano dal sentiero.
E sotto alle coperte di lana con cui avevano coperto la capanna, avevano portato pietre roventi al centro: con l'acqua e fuoco si erano purificati, coi tamburi e col sudore, ed erano stati partoriti dal grembo della Madre Terra.

Le donne, stupite e curiose, avevano chiesto di partecipare, avevano chiesto dove fosse il Luogo, ma gli uomini avevano mantenuto il loro segreto. Fino alla seguente Luna Piena.
Quel giorno erano stati svelati alle donne i simboli di pietra che erano stati posti nel bosco per ritrovare la capanna.
Il giorno seguente decisero di celebrare presso la capanna il Solstizio d'Estate. Erano cinque donne e un Uomo, che valeva come cinque uomini.

Dopo aver invitato gli spiriti a partecipare con ritmi e canti che sembravano scaturire come dal luogo stesso, ognuno iniziò il proprio viaggio sciamanico alla ricerca dello Spirito di Sagliano, guidati solo dal ritmo del palo de agua.

Riaprendo gli occhi, a turno ci siamo raccontati...

- Io non ho incontrato animali, ho visto più che altro piante, frassini e castagni, e fiori, rose...le vedevo come se fossi un insetto, forse un coleottero.-

- Io sono arrivata nel luogo, che è sempre lo stesso luogo, come un grande parco naturale nordamericano, e subito ho incontrato un serpente. “Sei tu lo Spirito di Sagliano?” Eh certo che sono io!” Era un serpente strano, non aveva niente di maestoso e serio, al contrario, era quasi eccessivamente spigliato e sicuro di sé. “Mi puoi dire che cosa devo fare io a Sagliano?” “Tu devi fare quello che vuoi fare, se vuoi fare qualcosa, fallo, se non vuoi, non farlo; se lo fai, bene, se no va bene lo stesso.” “Ma c'è qualcosa che devo dire agli altri della Locanda?” “Loro devono Fare, digli di continuare a fare e poi se ti va di metterci anche la tua energia bella lì!” Ero un po' sorpresa dal suo modo di fare, l'ho salutato e sono andata oltre. Subito è apparsa la lupa che avevo già incontrato, il mio animale guida. La volta prima mi si era presentata a tratti in modo aggressivo, a tratti come madre affettuosa coi suoi cuccioli. Questa volta appena mi ha vista mi ha accolta leccandomi la faccia, mi ha confermato che la fatica che ho fatto in questo periodo corrispondeva davvero al superamento di un gradino, il passaggio ad un altro livello. Ci siamo salutate con affetto.-

- Io sono entrata dentro a un cunicolo scuro, all'uscita continuavo a vedere buio e non riuscivo a vedere niente, poi ho capito che ero dentro a una cerva e giardavo attraverso i suoi occhi. Mi ha chiesto di aprire gli occhi e di camminare nel bosco. Ma io non volevo abbandonare il cerchio e le ho chiesto se era lei lo spirito guida di Sagliano e se potevo uscire dal suo corpo e vederla. Poi ho sentito come se stessi bevendo dell'acqua che scendeva giù attraverso di me come se avessi una gola molto ma molto più grande della mia. Ero dentro la cerva ma volevo uscire, volevo vedere com’ era lei, ma appena uscita lei se né andata, ho visto solo le zampe posteriori e la sua coda scomparire nella nebbia. Allora rimasta da sola chiedevo “ma chi è lo spirito guida di Sagliano?” sono passati un’Aquila ed un Lupo nel bosco, tante immagini della Locanda e poi mi sono addormentata. -

- Anche io ero alla ricerca dello spirito di Sagliano e ho sentito un serpente, ma è passato veloce, troppo fugace. Ho incontrato un cinghiale e gli ho chiesto “Sei tu lo Spirito di Sagliano?” E lui mi ha risposto “No”. Poi mi sono accorta che ero arrivata proprio qui, dove siamo adesso, ho visto da fuori il cerchio e mi sono vista che suonavo. E poi da lì ho visto apparire un cervo che scendeva giù dal torrente, al posto del pelo aveva muschio e al posto delle corna rami su cui giocavano gli scoiattoli, quando ha aperto la bocca ho visto che al posto della lingua c'era il questo Torrente. Gli ho chiesto se fosse lo spirito di questo luogo e non mi ha risposto, mi ha detto solo che aveva sete. Gli ho chiesto se aveva qualche messaggio per le persone della Locanda e mi ha detto che bisognava cercare una pietra bianca da mettere nel forno a legna verso la parete dove perde acqua. Prima di andare ho anche fatto in tempo a incontrare il mio animale guida, che è una lupa. -

- Anche io sono partita alla ricerca dello Spirito di Sagliano e dopo aver attraversato un tunnel buio mi sono trovata in questi boschi, lungo il Torrente, poco più indietro del punto in cui siamo ora. Per un bel po' non ho incontrato nessun animale. Forse ho sentito il fruscio di un serpente, ma non l'ho visto. A tratti mi apparivano immagini di lupi, ma erano come disegni ritagliati, lupi da cartone animato, fotografie di lupi. Le ho scacciate per un po' poi mi sono chiesta: e se ci fosse davvero un lupo in giro? e allora l'ho visto, se ne stava a distanza nel bosco e mi guardava. “Ma tu... sei lo Spirito di Sagliano o sei il mio animale guida?”. Il lupo mi guardava e non rispondeva, la domanda era troppo stupida. Non mi dava segnali di volermi avvicinare o parlare. Ho chiesto timidamente se poteva dirmi qualcosa rispetto a cosa dovevo fare io in questo luogo. Non mi ha risposto, ma in sovrimpressione vedevo che in quel momento l'animale era solo eppure il branco se lo portava sempre dietro, era parte di lui. La forza del lupo è nel branco, la forza del branco è nel lupo. Questo era lo slogan che continuava a rimbalzarmi in testa. “Sì, ma che cosa dobbiamo fare qui a Sagliano? Cosa dobbiamo fare con la Locanda?”.
Ognuno ha il suo ruolo, ognuno deve fare la sua parte. Per il lupo non c'era nemmeno bisogno di dire queste cose, le cose sono così. E' normale, non potrebbero che essere così. Il lupo può vivere da solo, ma con il branco è più forte, il branco può fare a meno di un lupo, ma se ci sono tutti il branco è più forte. Ma noi non siamo lupi... “Ok, va bene, ma allora io che cosa devo fare?”. Non ottengo risposte ma vedo sempre come in sovrimpressione il branco e capisco che quel lupo è una lupa, ha dei cuccioli già un po' cresciuti, se ha figli è sicuramente la compagna del capobranco. In effetti non mostra di avere un ruolo dominante ma si vede che è rispettata. Ha un rapporto paritario con il capobranco.
La lupa ha altro da fare, senza salutarmi rimane col branco. Resto ancora un po' in riva al Torrente chiedendomi se per caso incontrerò lo Spirito di Sagliano, forse no, è passato già tanto tempo. A un tratto con la coda dell'occhio vedo in alto a destra una civetta bianca che illumina tutta la valle, come se non fossimo più all'ombra ma sotto alla luce del sole. Mi dimentico dello scopo della mia ricerca e sento il bisogno di chiederle qualcosa rispetto alla relazione con il mio compagno. Come risposta vedo una pietra bianca illuminata dal sole. “Lui è la tua pietra bianca”. Questo è il messaggio, incomprensibile per me. In quel momento sento un refolo di vento fresco sulla pelle e mi sembra che il torrente sia percorso da un'ondata di acqua che si infrange sulle rive impetuosa. Il messaggio è forte e chiaro e mi arriva diretto: “SCORRI”.-

- Io sono entrata nel solito buco nel terreno che si trova qui dietro nel bosco, questa volta però era un buco verticale, come uno scivolo ripido e umido, ma non era un precipitare nel vuoto, ero contenuta dalle pareti, procedevo scivolando col sedere, non potevo vedere dove stavo andando, sentivo col il corpo prima di poter vedere con gli occhi. All'uscita mi sono trovata in una pozzetta di acqua tiepidina, stavo ancora cercando di capire dove fossi quando mi sento sollevare da sotto, qualcosa di enorme emerge dall'acqua, sono sulla schiena di una balena! Allora la riconosco, l'ho incontrata spesso nei miei sogni, ma l'avevo sempre vista incrostata di alghe e conchiglie, mentre questa volta la sue pelle è nera e lucida. Mi porta sulla sua schiena a esplorare il mare, scendiamo giù giù giù e poi saliamo su su su. A un certo punto anche io entro dentro di lei, mi risucchia dal buco da cui spruzza l'acqua, mi trovo nella sua pancia, al caldino, si sta bene. Poi mi spruzza fuori sempre dallo sfiatatoio e mi trovo seduta in cima allo spruzzo d'acqua come una vedetta. Intanto il tempo scorre e io so che poi dovrò tornare indietro ma non so assolutamente come farò visto che sono in mezzo al mare... Nel frattempo sta scendendo la sera, arriviamo vicino a una spiaggia, lei si avvicina e io mi preoccupo che il suo dono per me sia il sacrificio di se stessa, che si areni nel depositarmi, ma lei riesce a lasciarmi vicina a riva e disincagliarsi, lei si allontana e io mi accorgo di avere una conchiglia bianca sul plesso solare, e che siamo collegate da un filamento come quello che si vede quando gli animali partoriscono, un filamento fatto di sangue, che quando cala il buio, scintilla nell'acqua.
Poi succede una cosa incredibile: faccio l'amore con il mare, l'acqua entra dentro ed esce, sento l'acqua dentro e fuori di me, io sono solo un involucro.
Quando approdo alla spiaggia incontro un essere, che non è ne umano né bestia, ma è maschio, lo conosco, l'ho già incontrato tante volte. Il tempo è quasi finito, so che tra poco dovrò fare ritorno, lui mi sospinge con le mani/zampe, facendomi rotolare dolcemente verso una grotta, non c'è bisogno di fare l'amore, sono già soddisfatta, mi avvolge da dietro e rimane tenendomi. Mi placo e dormo, al risveglio è l’alba. Usciamo dalla grotta, lui tiene in mano il filo luccicante e io posso alzarmi in volo come un aquilone con braccia e gambe stese nell’aria, parallela alla spiaggia, in alto in alto. Arriva il momento di andare via, lui arrotola il filo e io atterro. Rimango di fronte a lui chiedendomi come poterci salutare, finché ci abbracciamo e ci fondiamo in una sintesi. Questa volta non posso lasciarlo lì, me lo porto via dentro di me. -

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