Gli opposti dentro di me
In piedi, a occhi chiusi, la
musica ci trasporta e ci conduce, esploriamo dentro di noi gli
opposti, la luce e le tenebre, il maschile e il femminile, nel tempo
dell'equinozio di primavera, quando il giorno e la notte hanno lo
stesso peso e la natura si schiude, stuzzicando il corpo e
risvegliando curiosità e allegria infantile.
Già al solstizio d'inverno le Tenebre erano state incarnate dal Femminile e il
Maschile aveva portato la Luce. Così nel solstizio di primavera, il
Cerchio di ricerca iRRADiA conduce alla Locanda un'esperienza
condivisa sugli opposti esplorando prima il femminile e poi il
maschile dentro ciascuno di noi per prepararci all'incontro in carne
ed ossa tra donne e uomini. Questa volta il cerchio è aperto a
uomini e donne...e bambini.
Peso, materia, accoglienza, notte, caos... le parole ci vengono sussurrate all'orecchio, o vengono ripetute a voce alta, la musica le fa risuonare in noi, ci muoviamo liberamente a occhi chiusi assaporando il nostro femminile. Ci fermiamo e, senza lasciar che la mente filtri troppo, scarabocchiamo la risposta a un fuoco di fila di domande sull'esperienza appena vissuta: dove hai sentito i maggiori blocchi? Che cosa desidera la tua parte femminile? Quanti anni ha? Che cosa teme?
Peso, materia, accoglienza, notte, caos... le parole ci vengono sussurrate all'orecchio, o vengono ripetute a voce alta, la musica le fa risuonare in noi, ci muoviamo liberamente a occhi chiusi assaporando il nostro femminile. Ci fermiamo e, senza lasciar che la mente filtri troppo, scarabocchiamo la risposta a un fuoco di fila di domande sull'esperienza appena vissuta: dove hai sentito i maggiori blocchi? Che cosa desidera la tua parte femminile? Quanti anni ha? Che cosa teme?
Ci riappropriamo poi dello
spazio in piedi e sempre a occhi chiusi.
Forza, linearità, attività,
ordine... lasciamo penetrare le parole. Osservo come la mia parte
maschile sia meno rilassata di quella femminile, come sia più rigida
e insicura... Dalla raffica di domande emerge una figura della quale
ignoravo l'esistenza, o forse che mi sarei aspettata diversa.
Sinergia di colori
A coppie, un foglio bianco
tra di noi, ci si guarda negli occhi. Di che colore è l'altro? Di
che colore mi sento in relazione alla persona che ho di fronte? Quale
colore potrebbe nascere dal nostro incontro?
Ognuno intinge il pennello
in un pigmento e inizia a dipingere una parte del foglio, i segni del
nostro passaggio si incontreranno, amalgamandosi e trasformando o si
rispetteranno evitando con cura il contagio? Resterà memoria delle
due entità distinte che avevano iniziato il dipinto o tutto il
foglio sarà travolto e inondato dalla nuova sfumatura nata
dall'accoppiamento?
Sicuramente il risultato non
sarebbe stato lo stesso se l'autore fosse stato uno solo.
Una danza delicata, una
guerra, un amplesso, un gioco: ogni incontro è un mondo a sé.
Magic cooking: la
macedonia
Usciamo dal salone, ci
spostiamo nella stanza del forno, dove ci sono anche altre persone
che non partecipano al percorso, locandieri, ospiti e amici della
locanda, bambini e papà coi bambini piccoli in braccio o nella
fascia. Vogliamo fare una merenda dai poteri magici, ogni ingrediente
avrà un suo potere simbolico. C'è chi sbuccia l'Allegria, chi
spreme i Desideri, chi moltiplica i Punti di vista di
un'arancia-sguardo d'insieme, tagliandola con la Chiarezza affilata e
appoggiandosi sulla Presenza di legno, tutto viene poi mescolato
nella zuppiera-Universo e a ciascuno viene servito un succulento
Incontro.
Magia, ironia,
consapevolezza e voglia di vivere con leggerezza momenti sacri si
mescolano, come accade spesso a iRRADiA e alla Locanda.
Il tuo mantra al maschile
e al femminile
Ancora a coppie, raccontiamo
all'altro il femminile e in maschile che abbiamo incontrato dentro di
noi all'inizio del percorso. Ci facciamo aiutare nell'ideare un
consiglio, un augurio... o meglio un incoraggiamento per ognuna delle
nostre parti interiori. L'altro ce lo ripeterà come un mantra mentre
lasciamo che il corpo danzi ciò che sente, facendolo scorrere dentro
alle ossa.
Divinazione autoprodotta
La mattina seguente ci
troviamo in cerchio con i nostri dipinti ad acquarello per dividere
ciascuno in 6 pezzi che costituiranno le carte dietro alle quali
ciascuno scriverà una parola, che mescolata e ripescata sarà una
risposta ad una domanda. Ci chiediamo se mettere giù le carte in
cerchio o mescolarle in un mazzo, se pescarne una o più per volta,
se e come condividere ciò che verrà estratto. In perfetto stile
iRRADiA, i partecipanti sono coinvolti nella creazione di un rituale
di divinazione ispirato a molteplici tradizioni, ma da reinventare
ogni volta, da cucirsi addosso tra chi è presente in quel momento
nel cerchio, con il solito confine mobile tra il gioco e il sacro,
confine che forse non ha più senso di esistere...
vedi anche...
Prima Esperienza Condivisa di iRRADiA: il ciclo della vita e della luna
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