sabato 12 ottobre 2013

Luci ed ombre della decrescita

Sì, certo, è evidente che non possiamo continuare a consumare e sprecare.
Intendo noi Umanità. Ma naturalmente la responsabilità è individuale. Sì, certo le nostre scelte di vita bucolica e legna spaccata a mano e due golf in casa di inverno, e i pannolini di stoffa eccetera vanno nella direzione della Decrescita Felice e Spensierata. Perchè quando si fa la spesa si va a votare e allora non votiamo per la Nike o McDonald, anzi, non votiamo proprio e quando ci serve qualcosa tipo il pane lo facciamo noi! (una volta al mese) e quando ci servono le scarpine o una gonna senza buchi, ci limitiamo a desideralo e a giungere alla conclusione che forse andrebbe proprio comprato, poi lasciamo passare un po' di tempo (perchè non è che qui esci di casa e trovi dei negozi) e dopo poco incontriamo qualcuno che proprio gli avanzavano delle scarpine numero 27 (rosa!) e una gonna seminuova, così possiamo fare della disorganizzazione virtù e dirci che non è necessario che la mamma vada a lavorare al callcenter visto che fin'ora i soldi non ci sono mai mancati.

Però, ecco diciamo che a volte anche l'anima più decrescente ed ecologista ha le sue zone d'ombra. Per esempio per quanto riguarda la luce (chiunque abbia dimestichezza con il simbolo del tao sa bene che nella luce c'è sempre un po' d'ombra e vice-serva...). Si sa che l'illuminazione è una cosa importante (lo diceva anche un certo Budda e a quanto pare ci aveva meditato parecchio). E allora adesso che viene l'autunno, e io accendo le nostre belle lampadine a risparmio energetico, protette dai nostri bei lampadari a risparmio ecologico (ossia mai sostituite ed ereditate dai precedenti padroni di casa) mi viene una tristezza infinita.... (purtroppo in foto sembrano meglio di quello che sono nella realtà).
La questione non sono i soldi. Potremmo regalarci per natale delle lampade alogene che riproducono il meriggiare caraibico, ma è l'anima ecologista che ci intralcia (la stessa che ci fa sentire in imbarazzo a prendere l'auto, fare una doccia calda o - dio non voglia- comprare un biglietto aereo!). Ma insomma, del resto con tutte le contraddizioni e i compromessi di questo mondo perchè cavolo non me ne frego mettendo sul piatto della bilancia a mio favore (e a favore dell'ambiente) il fatto che non inquino comprando assorbenti?
Ecco, se fossi a Milano, sarei già uscita di casa e mi sarei comprata una bella piantana al Bricocenter o all'ikea. Ma poi la verità è che trovo che siano proprio dei brutti oggetti...forse invece mi piacerebbe di più farne una con un ramo nodoso a cui potrei poi attaccare dei fiori fatti con la carta velina a forma di fiore come paralume... sì, certo, dopo che avrò fatto il pesto con il basilico che sta marcendo nell'orto, riparato i maglioni dei bimbi invece di aspettare meschinamente che scappino di taglia, liberato la casa dai vestitini troppo piccoli da passare ad altri bambini per fare posto ai vestitini troppo grandi ma che magari tra un paio d'anni ci saranno utili...ok, sì, lo so, o me ne occupo immediatamente o smetto di lamentarmi.
Detto fatto: svito gli orribili lampadari, estraggo della carta velina bianca che ci hanno regalato in tipografia ed ecco i miei nuovi lampadari di alto design.
 Nel caso siate interessati il costo del materiale è di 10 centesimi, ma per il montaggio non si può chiamare un tecnico, è necessario l'intervento in loco dell'artista (50 euro per l'uscita e cinque mila euro per l'istallazione artistica. Se volete riprendere la performance con il cellulare il costo raddoppia.)

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