lunedì 18 agosto 2014

Il latte della leonessa

Fatoumata
Due storie provenienti dal Gambia, una sull'amore e l'altra pure, che mi sono state raccontate da Fatoumata, ospite della Casa nel Castello di Romagnese dove venivano accolte donne rifugiate vulnerabili e dove ho lavorato.

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Il latte della leonessa


(mesi fa avevo raccontato la storia dell'Orso della Luna Crescente alle ospiti della Casa nel Castello di Romagnese, e lei mi aveva detto: "Anche in Africa si racconta questa storia. Uguale ma con il leone." Finalmente qualche giorno fa, passeggiando verso il fiume, mi ha raccontato la sua versione. Le ho chiesto da chi l'avesse ascoltata la prima volta. Mi ha detto che era stata una sua amica, più grande di lei, da cui lei era andata quando ragazzina aveva delle difficoltà con suo marito molto più vecchio di lei. L'amica le aveva detto: "tu ami tuo marito, se no non saresti qui a chiedermi cosa fare. Allora tu devi fare come la donna della storia, ascoltare cosa lui vuole e fare quello che lui vuole." 
- E hai seguito il consiglio? Ha funzionato?
- Sì, quando lui si arrabbiava chiedevo perchè? lui diceva e io facevo come lui voleva e poi alla fine lui mi amava più di quanto lo amavo io.
- Ma questa signora era una da cui andavano tutti quelli che avevano bisogno di un consiglio?
- No- ride- lei era una che aveva dei problemi nella testa. L'avevo conosciuta al mercato: lei è venuta da me e mi ha chiesto una sigaretta, io le ho dato i soldi per comprarsi un pacchetto e le ho detto: compra e poi vieni a sederti qui. Lei è andata, ha preso le sigarette e poi si è seduta. Tu hai marito? hai figli? - le ho chiesto- sì, ce li ho. Perchè allora hai vestiti sporchi e vecchi e non hai soldi? Mio marito è morto e i miei figli non mi aiutano. Le ho detto allora vieni a casa mia, ti lavi, ti do dei vestiti e mangi. Lei è venuta, si è lavata, si è messa vestiti nuovi e scarpe nuove, io ho cucinato e lei ha mangiato. Poi lei ha pulito tutta la mia cucina. lei mi ha detto vuoi che io resto qui? Io ho due bambini piccoli e un marito - le ho detto - non puoi stare qui ma puoi venire quando vuoi. Adesso vieni ti accompagno dai tuoi figli così me li presenti. E i figli quando l'hanno vista arrivare le hanno detto dove hai preso tutto questo? dove hai trovato questa persona così buona?
I miei amici mi dicevano perchè vai in giro con quella donna che è matta? E io dicevo lei è un essere umano, come me e come te, se non la aiuto io non l'aiuta nessuno. E anche la mia famiglia, i miei parenti che stanno in Guinea Bissau, quando vengono a trovarmi sempre mi chiedono come sta lei e le portano vestiti e regali perchè se io voglio bene a una persona anche loro le vogliono bene.
Quando mio marito era vivo e avevo i soldi aiutavo sempre chi aveva bisogno, c'era anche un altro uomo senegalese che era un po' matto e non aveva lavoro e casa e tutti i giorni veniva a pranzo da me e io gli dicevo se vieni da me però ti devi lavare e gli davo i vestiti di mio marito. Per questo quando io sono arrivata in Italia, ho sempre avuto da mangiare, da dormire e da vestire, tutti mi hanno aiutata perchè quando tu dai poi torna ) 

Qualcuno leggendo la storia della leonessa l'ha trovata un po' troppo sbilanciata a favore degli uomini, come se fosse solo la donna a dover faticare per conquistarsi il marito. Io credo che in qualche modo quel tipo di pazienza e amore sia una qualità femminile- che a volte anche gli uomini devono praticare per riuscire a tenersi accanto una donna (grazie Ale)- ma sopratutto credo che la storia dia suggerimenti su come addomesticare dentro a noi stessi quella parte indomabile e selvaggia, quegli aspetti del nostro carattere che ci creano problemi. 
Comunque basta dare una sbirciata alla politica del Gambia per mettere in crisi certi nostri pregiudizi sulle relazioni tra i generi in Africa. Infatti la vicepresidente, Saidy, è anche  Ministra degli Affari delle Donne (altro che "pari opportunità", gli affari da donne sono affari da donne!). Mi è stato raccontato che in Gambia le scuole sono gratis per le bambine e che in tutti gli uffici si trovano solo donne, che svolgono anche lavori come muratori e meccanici. E gli uomini cosa dicono? Gli uomini sono meno delle donne, quindi alle votazioni perdono, e poi agli uomini africani - riferiscono fonti dirette- non piace tanto lavorare, va bene se lavorano le donne. 
Le donne dal canto loro si trovano una volta alla settimana e danno 50 dalasi (monete locali) a una di loro che tiene per sè 50 dalasi e in cambio si occupa di consegnare  i soldi così raccolti a una donna a turno, che ha in quel modo occasione di fare investimenti per migliorare i propri affari. Questa pratica si chiama suso e non è un'invenzione di microcredito importata dall'occidente, ma è la naturale forma di sostegno reciproco in un contesto in cui se non si fa rete si muore di fame. 
E allora ben venga la crisi se ci porterà ad essere evoluti come le donne del Gambia!
(ho scritto un po' troppe volte la parola "donna"ora mi impegno a non usarla più per due giorni)

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