domenica 30 novembre 2014

Mezz'ora nella mia testa

Oggi nella mezz'ora che separa la mia casa dal mio lavoro, ho osservato i miei pensieri, cercando di capire perchè ho spesso il fiato corto e mi brucia lo stomaco.
La mia ipotesi è che tutto quello che mi passa vicino o intorno io cerco di mangiarlo e digerirlo e ho sempre fretta di mangiare cose nuove ed elaborarle. Per questo è come se stessi sempre correndo e mi brucia l'esofago perchè i miei succhi gastrici, per velocizzare i tempi, lo percorrono con lo scopo di digerire in anticip.
Nell'ordine questo è quello che succede nella mia testa durante il tragitto:
- Penso che per ridurre il bruciore allo stomaco potrei provare a fare dei suoni cercando di rilassare il diaframma
Cosmogonie sonore
- mentre lo faccio ripenso al percorso di Cosmogonie Sonore e inizio a ragionare su come collegare il rosario al  ciclo circadiano della medicina cinese
-  nel frattempo mi viene in mente quello che Carlo mi ha detto rispetto al fatto che la mia voce esce da un punto particolare della mia testa, lasciandomi intendere che non è una gran bella cosa e consigliandomi di provare a fare uscire da altre parti del corpo
- mentre dico tutte le vocali sentendo dove risuonano ripenso al fatto che il malessere che provo verso le 20-21 di sera in effetti non è connesso al ministro del cuore, che in quell'ora secondo la medicina cinese ha il suo massimo energetico, ma al fatto che lo stomaco, che ha il suo massimo energetico alle 8 del mattino, alle 8 di sera si trova al suo minimo
- da ciò parte una riflessione rispetto al fatto che per questo motivo bisognerebbe mangiare di più alle 18 che alle 20 come si fa in Inghilterra
- (piccola finestra sui ricordi della vacanza studio in Inghilterra al liceo)
- penso che si potrebbero fare le cosmogonie proponendo anche stretching e pressioni shiatsu lungo la linea del meridiano nelle ore di massimo e di minimo energetico e inizio a pensare come proporre la prima sessione
Progetto Isole dei sogni: creare e condividere
- immaginarmi un laboratorio di shiatsu sonoro mi fa venire in mente il laboratorio sulla creazione delle isole ideali che la Cooperativa Farsi Prossimo mi ha chiesto di proporre durante la fiera di Fà la cosa giusta
- (piccola finestra su quando ho realizzato questo progetto di arteterapia interculturale sulla creazione di un arcipelago in un centro di accoglienza per rifugiati)
- penso che si potrebbe fare una prova generale in Locanda
- ragionando sull'eventuale promozione, mi viene in mente che vorrei fare delle modifiche al blog della comunità Casa nel Castello dove lavoro
La comunità La casa nel castello a Romagnese
- ma poi penso che arrivata in comunità non avrei dovuto mettermi a lavorare al blog, perchè è più urgente organizzare il corso di italiano e informatica in modo da coinvolgere la popolazione di Romagnese
- mi ricordo che oggi devo anche insegnare alle ospiti come si fa una sciarpa di lana con la tecnica dell'armknitting
- mi chiedo se avrò il tempo di sistemare i miei appunti sul Diario di Selvaggia da consegnare ai ragazzi del progetto Liberi per i boschi, in modo che lo possano leggere la sera davanti al fuoco.
- penso che potrei anche creare un blog con il diario di selvaggia, o con i racconti della Signora dei Buschi (potrei farmi chiamare così...), penso a come potrebbe diventare un libro e a come creare un percorso turistico attraverso i luoghi citati nella storia
- immediatamento cerco di capire come inserire questo percorso dentro al progetto dell Scuola Villaggio e immagino quando faremo un sito per questo progetto dell'asiletto e a che cosa scriverci
- durante tutto ciò (a parte pezzi di pensieri vecchi abbozzati che metto a punto e poi riabbandono) continuo a monitorare la mia postura, il respiro, il bruciore allo stomaco (diminuito) e il flusso dei pensieri, penso che sarebbe interessante anche scrivere tutto ciò e contemporaneamente penso che il mio problema è che tutto questo roteare di pensieri mi fa stare bene, mi gasa, se voglio scriverli è evidentemente perchè li ritengo molto interessanti per l'umanità e perchè infondo desidero che la gente mi stimi per ciò che penso.
- controllando la postura mi torna in mente il seminario di anatomia esperienziale in cui abbiamo percepito la tridimensionalità degli organi interni concentrandoci in particolare sull'utero, mi riconnetto ai pensieri su come inserire l'auto percezione degli organi nelle cosmogonie sonore facendoli vibrare con il suono e facendoli esprimere attraverso la voce
- sarebbe anche interessante approfondire parallelismi e differenze tra la visione degli organi secondo la medicina cinese e secondo l'antroposofia, che poi sarebbe l'argomento che vorrei portare come tesi per la scuola di Arteterapia a indirizzo antroposofico
- mi metto a chiedermi quando potrei riprendere la scuola di Arteterapia per concluderla
yonilingam.JPG- sul binario parallelo intanto mi tornano in mente le fotografie che ho visto durante il seminario di anatomia esperienziale su come sono fatte in realtà le tube di falloppio, che non sono dei semplici tubi collegati alle ovaie, ma sono come delle braccia di ballerina che terminano con dei fiori che danzando accolgono l'ovulo maturo e lo fanno rotolare fino all'utero, ed è importante dunque che essi siano mobili e morbidi in modo femminile e non rigidi e induriti come i bicipiti di un culturista e mi chiedo se in fondo sia vero che questa mascolinizzazione della donna non sia una causa della crescente infertilità dei nostri tempi.
- penso che con il cerchio di donne vorrei fare un lavoro con la creta sugli organi femminili, o per cominciare si potrebbe iniziare a creare uno shivalingam stile indiano, che poi dovrebbe chiamarsi YoniLingam perchè Shivalingam significa solo "pene di Shiva", ma in realtà esso è sempre raffigurato posato su una Yoni femminile
- rifletto un po' su come e quando organizzare una capanna sudatoria per donne
preparazione capanna sudatoria coi locandieri
- mi viene in mente quel vecchio progetto di girare un film, ambientato a Sagliano che racconti tra l'altro anche della Locanda, in cui ogni personaggio vive la stessa esperienza in modo diverso perchè ognuno vive immerso in una particolare ambientazione (far west, fantascienza, fantasy...etc)
- penso che se io non avessi una tale eccesso di autostima e riconoscessi che forse ciò che penso non è così fondamentale e geniale, non sarei così ossessionata dall' urgenza di scriverne, sarei meno stressata e in definitiva forse più sana.

P.s.
Solo la settimana successiva la scrittura di questo testo, ho capito come mai di punto in bianco avere tutti questi pensieri contemporaneamente mi fosse sembrato affaticante: in realtà ero incinta e quindi una grossa parte della mia energia creativa stava venendo dirottata nel mio utero, facendomi percepire per la prima volta in vita mia quanto frenetica fosse la mia produzione mentale che io consideravo assolutamente nella norma.

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