venerdì 21 agosto 2015

Tette - retroscena inediti

L'estate scorsa, quando alla televisione della piscina di Varzi ho visto il video sexy "Muchacha" della Tantangelo ho pensato nell'ordine 1) Come faccio a distrarre la Mimmi che si sta bevendo ogni mossa e ogni parola 2) Chissà che male le fanno le tette a quella povera signorina!                  Probabilmente a lei le tette non fanno nè male nè bene, perchè non sono sue, ma il chirurgo prima di metterla sotto ai ferri deve esseri fatto un giro in un reparto di maternità tra le donne in dimissione al terzo/quarto giorno quando arriva tutto in un botto la montata lattea. 
La montata lattea è un fenomeno che ogni volta mi coglie impreparata. 
terzo mese
All'inizio della gravidanza il seno cambia prima di tutto il resto, in un veloce processo che da un imprevisto ringiovanimento procede in una crescita tanto gradevole alla vista quanto dolorosa al tatto, anche infilarsi una maglietta può essere un'esperienza sgradevole; al compagno piacevolmente impressionato da questo effetto collaterale di quella grana che è avere una compagna incinta, si chiede di limitarsi a fare delle fotografie ad imperitura memoria. [per inciso: questa è la prima nonchè ultima foto che Ale mi ha fatto questa gravidanza].
settimo
Superato questo glorioso stadio - in cui tutti ti dicono "ma come stai bene!" e tu dici: "Beh, bene non è proprio la parola che userei" e puoi dire che hai la nausea ma non puoi dire che tra l'altro ti fanno anche un male terribile le tette perchè non è elegante - arriva la fase in cui la pancia lievita inevitabilmente mettendo in ombra tutti gli altri attributi sessuali secondarie ma almeno la gente finalmente inizia a cederti spontanemente il posto sull'autobus (che se nel frattempo ti sono passate le nausee ne hai anche meno bisogno, ma a me non sono passate mai questo giro, quindi avrei preso voleniteri il sedile sull'autobus se ce ne fossero che arrivano a Sagliano.)
[questa foto me l'ha fatta la Mimmi, per fortuna ci sono le figlie femmine: la seconda gravidanza è completamente priva di documentazione fotografica].
la Carrà maturata

la Carrà immatura
Poi il terzo o quarto giorno dopo il parto ci si sveglia e allo specchio c'è una tizia che ti somiglia ma su un  busto di manga giapponese. Del resto si sa che dopo una certa età, il seno diventa molto più grande e più sodo come attestano tutte le foto delle vip che non hanno avuto il buon gusto di morire giovani (Marilyn ha potuto permettersi di morire giovane perchè la sua taglia di reggiseno era già giunta a maturità, se no chissà che décolletè avrebbe avuto a settant'anni!).

La montata lattea è un momento trionfale, in cui il corpo, dopo aver compiuto il miracolo di aver prodotto ed espulso un umano in miniatura (ogni volta non ci si può credere, quando è uscito il mio terzo stavo per dire ad Ale "hai visto che era vero che ero incinta!"), inizia a secernere un liquido magico che cambia composizione di giorno in giorno e che ha il potere di nutrire il piccolo in modo diverso in base alle necessità e possibilità del suo stomachino, di favorire l'inedito lavoro del suo intestino, di passargli tutti gli anticorpi materni, un liquido che nei primi sorsi disseta e nei successivi sfama.
Appena nata la creatura istintivamente cerca il capezzolo, la mamma avvicina il suo piccolo tesoro al seno e grida. 
E chi avrebbe mai detto che un esserino tanto indifeso e tenero possa succhiare così forte e fare così male? Anche essendo avvezze ad amanti focosi, difficilmente il capezzolo è abituato ad essere strappazzato con tanta foga per venti minuti ogni ora.
E chi avrebbe mai pensato che un gesto così naturale come allattare potesse essere tanto complicato? Per sostenere il piccolo bisogna trovare la posizione giusta per il braccio in modo da non irrigidirsi, bisogna aiutarlo ad attaccarsi nel modo giusto per evitare che la piccola sanguisuga stacchi tutto causando ragadi e lesioni varie, bisogna controllare che nessun dotto lattifero si ingorghi creando castagne rosse di dolore che possono anche infettarsi.
Quando arriva la montata il dolore aumenta ancora: il cucciolo piange, la madre, con la sua pleonastica maternità che non sfigurerebbe su un calendario da meccanico, lo prende teneremente in braccio e lo accosta al suo seno di marmo, lui smette di piangere e inizia lei. Preso dall'angoscia di questa sconosciuta e atroce senzazione che è la fame, l'angioletto agita convulsamente le manine aprendole e chiudendole come secondo alcuni facevano i suoi antenati per aggrapparsi alla pelliccia della madre che saltava da un ramo all'altro, ma voi lo sapevate che le unghie dei neonati sono così taglienti?
Naturalmente quando il neonato succhia ha il potere di aiutare l'utero ad espellere tutto ciò che va buttato fuori dopo il parto e a farlo contrarre in modo che questo organo, che fino a poche ore prima si estendeva fino alle costole, ritorni delle dimensioni inferiori a quelle di un pugno. Tutto ciò è magico e meraviglioso, ma sopratutto, dopo il secondo e ancora di più dopo il terzo figlio, è DOLORISSISSIMO. Nel mio caso specifico la sensazione era che il travaglio e il parto continuassero con la stessa agghiacciante intensità anche dopo la nascita.
Madonna che male!
Ecco, ora potete capire perchè nel XIII secolo, quando la retorica delle gioie della maternità non era ancora stata inventata, Andrea e Nino Pisano hanno rappresentato la loro Madonna del latte con una smorfia di dolore, quasi volesse respingere il piccolo figlio di Dio. Se le sculture potessero parlare questa starebbe dicendo probabilmente "Cristo, fai piano con quelle unghie e coi denti!".


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la Tatangelo con e senza tacchi
(Invece, tornando a mia figlia e al video della troppo sexy Tatangelo, la sera la Mimmi, che aveva 4 anni, mi si è avvicinata e mi ha detto, scegliendo accuratamente i versi più educativi che era riuscita ad estrarre dal video: "vero mamma che a volte è anche bello ballare senza trucco e tacchi?"
"Eh, sì, Mimmi, e anche non dare troppa confidenza ai maschi, vero?"  "Eh, sì, mamma!")










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