sabato 21 maggio 2016

Nel nome della quiete

Ho fatto un sogno che mi ha riempito di gioia di vento e di sole:

Un'antica profezia
rimasta sepolta per millenni 
ed emersa solo ora 
ormai vicina realizzarsi
solo ora che il Tempo è giunto.
Solo ora che possiamo
davvero comprenderla:
"Quando un orecchio cinese
e africano e amerindio e aborigeno
ascolterà le ali del silenzio
l'Universo inizierà 
a invertire 
il suo Verso"

Grazie ai mezzi di comunicazione
e al passaparola
in sette giorni tutti gli abitanti del pianeta
ne vennero a conoscenza.
Il processo di espansione
di entropia, di conquista,
di crescita esponenziale, 
di accumulo di conoscenze,
di differenziazione, 
di separazione e di allontanamento, 
di analisi e sezionamento
era giunto al suo culmine.
L'Universo si stava avvicinando
al punto di arresto, 
di quiete,
il punto prima di invertire rotta
di riavvolgersi su se stesso
di riunificare
di sintetizzare
e concentrare.
E l'umanità poteva contribuire
alla realizzazione di questa universale
manovra di svolta.
In pochi giorni si creò un movimento
il Movimento della Quiete
il cui slogan era il Silenzio.
Il Movimento della Quiete
praticava la quiete
coltivando la terra intorno a casa
tessendosi da sè
teli colorati come indumenti,
lasciando decadere 
tutto ciò che è veloce
frenetico
che crea separazioni e divisioni
che crea differenza di ricchezza
che genera violenza e sopraffazione.
gomitoli selvatici
Migliaia di persone lasciarono il lavoro
e il loro lavoro divenne la pratica dell'ascolto
"Quando un orecchio cinese
e africano e amerindio e aborigeno
ascolterà le ali del silenzio
l'Universo inizierà 
a invertire 
il suo Verso"
Da ogni angolo del pianeta 
ci si mise in marcia
a piedi in fila indiana
per un grande Raduno di Silenzio
in una piccola valle dell'arco alpino
senza strade asfaltate:
la Val Codera,
che già aveva accolto e protetto
durante il regime
le Aquile Randage
ribelli scout e partigiani.
Camminavamo per i sentieri di montagna
dove il cielo azzurro si appoggia sull'erba
ebbri di vento e di sole
col cuore colmo di silenzio
e le vesti colorate sventolanti
bandiere multicolori.
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Ma l'antica profezia
non era ancora stata compresa
fino in fondo.
L'orecchio cinese, africano, 
amerindio e aborigeno
non era la somma di orecchie
di varia provenienza
ma un orecchio unico:
l'orecchio di chi portava in sè
queste differenti componenti etniche.
L'orecchio di una nuova generazione
di meticci, differente da quella precedente.
Non più l'antico meticciato
frutto di violenza
di conquista, di schiavitù
di occupazione, di violazione.
Da questi Raduni di Silenzio
nascevano incontri fecondi
incontri tra anime nate lontane
ora vicine nel lavoro
nel nome della Quiete.
E i nuovi figli
erano figli del nuovo meticciato: 
il meticciato dell'Amore.

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