giovedì 3 maggio 2018

I Nuovi Canti Migranti il 12 maggio a Milano


La partenza, il lavoro in Libia, il viaggio in mare
e poi le leggi sull’immigrazione in Italia, la vita da clandestino,
emozioni, sogni e bisogni di persone... diversamente italiane,
raccontate attraverso nuovi canti migranti
ispirati agli antichi canti dell’emigrazione italiana.
Con la straordinaria partecipazione di Eraldo Pedemonte,
maestro di canti tradizionali dell’Oltrepò Montano,
e della sua infaticabile fisarmonica.


Come nascono i canti tradizionali?
Nessuno li scrive, ma qualcuno inizia a canticchiarli,
magari storpiando parole e melodie prese da altre canzoni,
poi chiunque ci si riconosca inizia a cantarli e a portarli nel mondo.
Così sono nati i nuovi canti composti dagli immigrati
che negli ultimi anni sono stati catapultati
dall’Africa all’Appennino dell’Oltrepò.
Durante il percorso di lingua e cultura italiana per richiedenti asilo
condotto da Charo Segrè della Cooperativa Finis Terrae,
gli studenti sono rimasti colpiti dalle canzoni dell’emigrazione italiana.
Si sono riconosciuti nelle emozioni e nelle esperienze degli italiani
che hanno abbandonato il proprio paese in cerca di fortuna
- e non sempre l’hanno trovata -  hanno voluto imparare le canzoni,
le hanno scelte come suoneria del cellulare e poi,
un po’ scherzando e un po’ sudando sulle regole della lingua italiana,
hanno iniziato a comporne di proprie.
Raccontare la migrazione non è piacevole per chi ha vissuto di fresco
questa esperienza e ancora non sa come andrà a finire l’avventura,
ma così come i migranti devono imparare chi sono gli italiani
e come funziona la vita in questo paese,
è anche necessario che gli italiani inizino a conoscere
i loro futuri concittadini, a capire perchè sono arrivati fino a qui
e a chiedersi se è meglio considerare queste persone

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