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C'era una volta una casa grande e spaziosa, piena di porte e finestre, luminosa e moderna, dove il cibo si cucinava da solo e la polvere si spazzava da sola, le luci si accendevano e si spegnevano da sole quando sentivano qualcuno entrare in una stanza e tra persone non era necessario parlarsi perchè c'era tutto un wi-fi telepatico. Era la Casa dell'Amore Nuovo, gli amanti potevano entrarci e uscirci a piacere, anzi, potevano entrarci con chi volevano e uscirci con chi volevano, o anche soli, oppure starci dentro con più persone contemporaneamente perchè chi entrava lì sapeva che il tempo e lo spazio in realtà non esistono.
Dall'altra parte del mondo, invece, vicino a una foresta, abitavano un ragazzo e una ragazza. Quando erano ancora molto giovani avevano scoperto, ormai quasi distrutto dal tempo e dalla natura, delle pietre molto antiche, tra le quali amavano giocare. Si erano resi conto che esse erano poste in circolo e probabilmente costituivano un antico luogo di culto appartenuto ai loro antenati.
Ogni volta che aprivano bocca per dire qualsiasi
cosa come “mi passi un chiodo?” oppure “Quello bisognerebbe spostarlo qui”, si trovavano fra le mani delle matasse enormi di
emozioni tutte aggrovigliate, tanto che il messaggio, apparentemente
così semplice, si perdeva, e l'altro si trovava a rispondere
tutt'altro, tipo “Vattene a quel paese tu e tua mamma”. Allora
entrambi restavano stupiti e cercavano di sbucciare quel pacchetto
togliendo gli strati. “Ma perchè hai risposto così?” “Perchè
tu me l'hai chiesto come se pensassi che io non ti aiutassi
abbastanza. Allora ci sono rimasta male e mi sono arrabbiata.”
“Scusa, ma pensavo che tu non volessi aiutarmi perchè preferivi
fare altro mentre io sono qui che mi spacco la schiena” “Scusa tu
che ti ho risposto male ma ti avevo chiesto due ore fa se potevamo
fermarci e farci un po' di coccole due minuti, ho pensato che non
volessi stare con me perchè non mi volevi più bene.” “E io ho
pensato che tu ti annoiassi a lavorare con me perchè non ti piacevo
più”. Oltre a cercare di districare le emozioni di uno da quelle
dell'altro, dovevano anche smistare tutte quelle cose che erano
rimaste incastrate in quel luogo e quando si accorgevano, alzando gli
occhi, che stavano litigando da mezz'ora sotto una scritta a lettere
cubitali che diceva “STRONZO MALEDETTO”, scoppiavano a ridere.
La gente che passava di là guardava la coppia al
lavoro e la loro umile casetta e qualcuno diceva "Che carina!"
mentre altri pensavano: "Poveretti, come fanno a vivere così
stretti lì dentro e poi passare le giornate chini sulle pietre
vecchie, chi glielo fa fare?".
Si
dice che il sonno porta consiglio, a me invece spesso porta consiglio
la veglia, specialmente quel momento in bilico tra il sonno e la
veglia, come per esempio quando si sta male che non si riesce a
dormire per i brividi di freddo e il maldipancia e il malditesta e il
maldiossa e il maldivita. Specialmente se si ha la benedizione di
sopravvivere perchè ci sono due braccia terapeutiche ad accogliere e
scaldare come si fa coi neonati. E allora quando si pensa che se non
ci fossero quelle braccia probabilmente si morirebbe, le cose si
mettono in ordine e da quel calduccio e da quella verità resa
semplice dal fatto di essere così vicino all'osso, si può iniziare
a raccontare una storia che guarisce e cura.
C'era una volta una casa grande e spaziosa, piena di porte e finestre, luminosa e moderna, dove il cibo si cucinava da solo e la polvere si spazzava da sola, le luci si accendevano e si spegnevano da sole quando sentivano qualcuno entrare in una stanza e tra persone non era necessario parlarsi perchè c'era tutto un wi-fi telepatico. Era la Casa dell'Amore Nuovo, gli amanti potevano entrarci e uscirci a piacere, anzi, potevano entrarci con chi volevano e uscirci con chi volevano, o anche soli, oppure starci dentro con più persone contemporaneamente perchè chi entrava lì sapeva che il tempo e lo spazio in realtà non esistono.

In quella casa non c'era posto per la
Delusione perchè non c'era nessuna aspettativa, ciascuno donava e
prendeva ciò che desiderava senza chiedere niente. Non c'era posto
per la Gelosia perchè l'amore non diminuisce se si amano più
persone, ma al contrario, si accresce. Non c'era posto per la Paura e
la Tristezza perchè tutto quello che avviene ha un senso e tutto è
meraviglioso. In quella casa tutti erano liberi e, naturalmente,
meravigliosamente Felici.
Dall'altra parte del mondo, invece, vicino a una foresta, abitavano un ragazzo e una ragazza. Quando erano ancora molto giovani avevano scoperto, ormai quasi distrutto dal tempo e dalla natura, delle pietre molto antiche, tra le quali amavano giocare. Si erano resi conto che esse erano poste in circolo e probabilmente costituivano un antico luogo di culto appartenuto ai loro antenati.
Sotto al muschio e sui tronchi degli alberi trovarono
incisioni antiche e scritte più recenti lasciate dagli amanti nel
corso delle generazioni: "ti amo da morire" "sei tutta
la mia vita" "ti odio" "tua per sempre"
"troia" "perchè te ne sei andato?".
Quando si sdraiavano su una pietra o sotto un albero
venivano invasi da sensazioni ed emozioni di gioia e di amore ma
anche di rabbia o paura. Vennero a sapere che i loro genitori, e i
loro nonni e i nonni dei nonni si erano amati in quel luogo e lì
avevano riso e pianto, tutto era intriso di passato.
I giovani sentivano che il loro amore era così
diverso e speciale eppure così simile a quegli amori passati...rovi
ortiche e fiori antichi e nuovi germogliavano ogni giorno.
Un giorno la ragazza, che si chiamava Anima, disse al
ragazzo: "Sento che in questo posto ho imparato tanto e sono
stata tanto felice. Ho quasi colmato un album collezionando tutte le
emozioni che ho provato qui, adesso sento il desiderio di trovare
altri luoghi per completare il mio album con nuove emozioni."
Spirito, così si chiamava il ragazzo, non era
felice, ma Anima sentiva che era giusto così e se ne andò,
raccogliendo nel suo album nuove sfumature di tristezza, paura,
euforia e solitudine.
Passarono gli anni e Anima collezionava molte emozioni e
sentimenti e cercava di catalogarli, prima provò a dividerli in
brutti e belli, ma scoprì che c'era una certa malinconia così
intensa e totale che la sua pienezza dava quasi piacere e scoprì che
un tipo di euforia poteva avere le sue radici nella disperazione.
Allora provò a catalogarle a partire dalle più importanti, ma
proprio non riusciva sentire se era più importante la fiducia, la
libertà o la responsabilità. Qualcuno le fece notare che queste non
potevano essere definite sentimenti, ma lei disse che lei li
sentiva, quindi erano senz'altro sentimenti.
Poi Anima sentì che era giunto il momento di tornare
da Spirito a mostrargli tutto quello che aveva scoperto e a
presentargli il suo progetto. Gli disse "Sento che ho
collezionato e studiato abbastanza, sento che adesso è giunto il
momento di mettere in pratica tutto, sento che voglio vivere qui, con
te, sento che tocca a noi il compito di ripulire queste rovine e
farle tornare belle e libere per noi e per tutti quelli che verranno,
perchè questo diventi un posto dove ci si possa amare senza
soffrire. Sento che dobbiamo vivere qui vicino, costruirci una
casetta. E poi tra l'altro sento anche che ti amo."
Spirito la guardò e si chiese: "Chissà che
cosa sentirà domani...", ma intanto iniziò a costruire la
casetta mentre lei girava tra le rovine cercando di capire se
l'inclinazione di quella pietra era tale perchè così era stata
progettata o perchè le radici di quell'albero la stavano sollevando e
se ad ogni modo fosse meglio così come era o se invece sarebbe stata
meglio diversamente.
Quando stavano abbracciati in silenzio godendosi il
fresco e la meraviglia di quel luogo magico stavano perfettamente
bene e non c'era bisogno di parole, ma quando si rimboccavano le
maniche per costruire la casetta e ripulire il tempio, le cose non
erano così facili.

Nonostante la fatica, giorno dopo giorno le pietre
circolari venivano ripulite e comparivano in tutta la loro potenza.

Un giorno passò di là una coppia che veniva
dall'altra parte del mondo, dalla Casa dell'Amore Nuovo, e vedendo in
che condizioni vivevano quei due, mostrarono loro le foto del posto
in cui abitavano spiegando come funzionava. Dissero che si può chiamare davvero Amore solo l'Amore che nulla chiede, che nulla rivendica, che non accusa, che non vuole possedere, che non rimugina. Dissero che gli altri tipi di amore non erano veri amori ed erano solo bassi interessi a tenerli insieme. Dissero che se invece di
stare a ravanare nelle macerie ci si fossero messi di impegno,
avrebbero potuto ben presto vivere in una casa degna di tale nome.
Anima annuiva entusiasta e diceva "Oh, sì, che
bello una casa con tante porte e finestre dove tutti sono liberi di
entrare e uscire, tutte così dovrebbero essere le case!"
Spirito rimase zitto e poi disse agli stranieri: "Grazie per i vostri suggerimenti,
adesso però vado a spaccare la legna per la stufa se no questa sera
la casa sarà fredda".
Gli stranieri se ne andarono e Anima seguì Spirito
in legnaia e gli disse "Io sento che sarebbe bello vivere in una Casa dell'Amore Nuovo, sento che potremmo stare bene in un posto così, tu che cosa ne
dici?"
Spirito disse "Anche io penso che sarebbe bello avere
una casa così, ma noi avevamo scelto di fare i custodi di questo
tempio, ci siamo offerti di curare le ferite dei nostri antenati, di
sciogliere le catene che hanno legato generazioni prima di noi,
abbiamo deciso di ridare vita a questo luogo. Poi dopo che
avremo fatto questo, se mai finiremo, magari potremmo anche
costruirci una casa come dici tu, ma adesso se ci fossero tutte
quelle porte e quelle finestre tu saresti sempre altrove e io da solo
non posso occuparmi di questo luogo. Se vuoi vivere nella casa
dell'Amore Nuovo vacci pure, io mi costruirò una capanna nel fondo
della foresta. Del resto lo sapevo dall'inizio che non si poteva fare
questo lavoro con una che ogni giorno sente delle cose diverse
e di cui non ci si può fidare."
Anima, per la prima volta in vita sua, rimase zitta,
in quelle poche ore aveva provato tutte le emozioni che aveva
nell'album più delle altre ancora non catalogate e stava cercando di
mettere in ordine. Poi
disse: "Sento che questa foresta, questo tempio e questa casetta
sembrano molto diversi da quella casa moderna dove tutto funziona
senza fatica, ma sento anche che ho scelto di stare qui perchè mi
piace questo lavoro, perchè qualcuno lo deve fare, perchè su queste
radici e queste macerie ci sono inciampate le mie nonne e non voglio che ci inciampino i miei figli. Non voglio più che nascano figli che
hanno paura ad entrare nel tempio dell'amore. E poi a guardare bene
qui di porte e finestre ce ne sono molte e il sole può tramontare
quando glielo chiedi, se glielo chiedi all'ora giusta. Sento che
voglio restare qui con te, e tu?"
Ma Spirito era già entrato ad accendere la stufa.
E se oggi, che è il 21 dicembre 2012, per caso finisse il mondo, direi che sono pronta...
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