Salendo verso Sagliano da Altrecase (in che altro modo puoi chiamare un agglomerato di case che non è Sagliano?) si vede sulla destra un terreno franato (noi sappiamo che si tratta di fondale marino) e poco sopra una piccola chiesetta, sorella di quella di San Fermo. E' la chiesa di San Giorgio.
Io non sapevo che lui fosse il protettore di Varzi (l'abbiamo scoperto perchè le scuole sono inspiegabilmente chiuse il 24 aprile).
Noi la sua storia di solito la raccontiamo il 29 settembre, quando si celebra la vittoria dell'Arcangelo Michele sul Drago delle Tenebre, per semplificare mettiamo in scena la storia terrena del cavaliere al posto della lotta nel regno di Luce contro l'invasione degli angeli ribelli (se no poi c'è sempre chi litiga per fare Dio, l'arcangelo etc... e poi, sopratutto, manca la principessa!)
principesse armate |
Sabbia e sassi sono asciutti e costituiscono una superficie quasi solida... ma friabile. Non si può appoggiare tutto il peso su un punto solo, bisogna procedere con piccoli spostamenti, reggendosi con piedi mani ginocchia e gomiti, anche col petto e le cosce a tratti. Mi accorgo che ho scelto la strada più veloce e più ripida, forse un pochino pericolosa. Come sempre.
la pelle del drago |
Sto rischiando troppo? Soppeso il pericolo. Al massimo posso scivolare per qualche metro e sbucciarmi un po' le mani e le ginocchia, e se sto attenta non dovrebbe capitare. Però sarebbe una sciocchezza. Forse è meglio tornare indietro. Ma come spesso accade (a me) questa ipotesi la considero quando ormai rischio meno a procedere che a ridiscendere. Perchè ho avuto bisogno di mettermi in questa situazione?
Il giorno seguente decido che scegliendo una traiettoria un po' meno scoscesa, i miei bambini avrebbero potuto tentare l'arrampicata con me. Lo faccio con un preciso intento pedagogico.
Ci sono anche i coraggiosi bambini di Carlotta, li avevo avvisati che la strada era un po' difficile, Jonas mi ha detto poi che un po' l'aveva sentita quella sensazione che proveniva dal respiro del drago, quando senti che non non ce la fai più e ti mancano le forze, ma che poi era riuscito a superarla.
Non è stato facile, ma forse proprio per questo eravamo così soddisfatti e felici quando siamo arrivati in cima!
Dopo aver colpito il drago nel petto con la spada di luce, e averlo visto precipitare nella gola del torrente, Giorgio deve aver corso a perdifiato per un po', si è fermato poi più avanti, dove infatti ora sorge la chiesetta.
I campi seminati franati, trascinati a valle dal poter travolgente del drago e, sullo sfondo, la chiesa di San Giorgio.
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