sabato 16 novembre 2013

Meditazione dinamica e statica per bambini

San Fermo e San Movimento: giocare con la Luce e le Tenebre,
 la Gioia e il Dolore, la Verticalità e l'Orizzontalità,
 l'Unità e l'Individualità
 usando la capacità di "vedere" 
e l'alternarsi di Movimento e Immobilità 
come strumenti di crescita e ascolto interno ed esterno.

Spunti pratici a partire dalla storia di San Fermo

La parte iniziale è meglio farla all'aperto, magari proprio davanti alla Chiesa di San Fermo:
Si comincia rappresentando tutte le salamate che faceva Fermo da piccolo: si corre, si grida, si salta, ci si arrampica, ci si rotola nel prato, ci si fa le boccacce e le linguacce, ci si dà delle piccole spinte per prendersi in giro e fare arrabbiare gli altri e si può perfino gridare “caccaaaaa!!”. Quando si è esausti ci si sdraia per terra e si fa finta di dormire. Poi al canto del gallo ci si risveglia e si fa ancora casino, si può correre anche lontano, quando gli altri ti stufano, poi si torna alla chiesetta e ci si mette a riposare.
Poi ci si mette in piedi a occhi chiusi e si fa il primo sogno: Si vede una figura luminosa che tiene davanti a sé una spada di luce diretta verso il cielo. Ognuno può disegnare la spada nell'aria con il braccio teso partendo dall'alto e scendendo verso la terra.
Sempre a occhi chiusi si rappresenta con il corpo la bilancia allargando le braccia e facendole oscillare fino a trovare il centro.
Ci si siede e si vede la bilancia con la pietra nera e puzzolente che tira verso il basso finchè pian pianino la parte luminosa e profumata riesce a diventare più forte e più grande tanto da essere più pesante della pietra.
Quindi ci si sdraia e si finisce di dormire fino al canto del gallo.
Quando ci si sveglia si ricomincia con i salti e le grida e quando si grida “Luce” ci si ferma dritti in piedi, si chiudono gli occhi e si guarda la spada di luce davanti a sé.
Dopo un po' si può iniziare a prendersi in giro, fare le boccacce e dire “sei brutto!” a tutti.
Quando ci si arrabbia o si vuole fare arrabbiare qualcuno si chiudono gli occhi e si vede la pietra nera e puzzolente che diventa grande e pesante.
Al grido “Luce!” si torna fermi con gli occhi chiusi e si guarda la spada.
Poi ci si rimette a dormire e al canto del gallo ci si alza e si continua a gridare e saltare, ma questa volta senza fare arrabbiare nessuno, solo divertendosi e ridendo e si guarda una sfera luminosa risplendere e spandere il suo buon odore di pulito e fresco. Ci si può avvicinare a un altra persona e provare a fare qualcosa che lo faccia diventare felice, come regalare un fiore o fare una carezza. Se qualcuno fa qualcosa per te che ti piace gli fai un sorriso. Quando ci si sorride ci si prende entrambe le mani uno di fronte all'altro e a occhi chiusi si guarda la sfera luminosa davanti a sé, si respira per sentire il suo buon profumo e la sfera cresce e cresce fino a diventare così grande che ci si può entrare tutti e due. Ci si gode un po' questa sensazione, poi ci si sorride e si lasciano le mani.
Dopo un po' quando ci si trova per mano a coppie si continua a fare crescere la sfera finchè include anche il prato, il cielo, l'aria, gli insettini, gli alberi e perfino le altre persone lì vicino. E se si riesce anche tutta la collina e tutto il paese, e tutti i contadini che hanno lavorato i campi e le vigne lì intorno, e il bosco e il fiume e anche le montagne lontane e il cielo fino alle nuvole, e la valle fino a sottoterra e fino all'orizzonte e ancora più in là fino al mare e fino a Milano.
Per farlo meglio ci si può prendere tutti per mano in cerchio e insieme cercare di fare entrare tutto e poi man mano restringere fino a contenere solo ciò che si vede intorno, poi solo il nostro cerchio, poi una piccola sfera per ciascuno, grande quando vogliamo.
Ci si lascia le mani e a occhi chiusi, sempre dentro alla sfera, si allargano le braccia, si vede la spada di luce che dal centro della terra arriva fino al cielo passando per il nostro corpo e si vede la bilancia in perfetto equilibrio, formiamo una croce che si incontra nel cuore.
Apriamo gli occhi e guardiamo le croci e le sfere degli altri.
Sono tutte splendenti!

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