venerdì 17 gennaio 2014

Piacere, non vorrei piacere per piacere

Charo dei Buschi - travestita
Perché ho indossato un vestito di paillettes e scarpe col tacco di diamanti?
Perché si festeggiava capodanno a Sagliano e chi si vestiva nel modo più sfarzoso vinceva la cena.
Perché dai cinesi un vestito di paillettes costa 14 euro.
Perché non l'avevo mai fatto in vita mia, perchè non ho mai voluto vestirmi in modo femminile quando ero piccola, perchè fino ai vent'anni non ho mai indossato una gonna e usavo solo jeans e camicie da uomo e quando proprio volevo essere un po' carina mi mettevo una t-shirt a cui avevo tagliato il collo e un po'le maniche e mi mettevo i pantaloncini corti di velluto blu degli scout. All'università se mi invitavano a una festa mi mettevo i miei pantajazz color vinaccia comprati al mercato a 8 mila lire, che non erano molto eleganti però io pensavo che valorizzassero le mie forme senza dare l'impressione che volessi sottolinearle. In alternativa gonne fino alla caviglia.

Credo di non aver nemmeno indossato una canottiera estiva fino ai 18 anni.
Da adolescente quando gli uomini mi facevano commenti per strada mi dava un fastidio atroce, li avrei fucilati tutti. Per questo stavo attenta a uscire sempre coi capelli legati e appena faceva un po' freschino mi nascondevo nel mio amato poncho cileno che mi copriva fino alle ginocchia e mi legavo una sciarpa in testa al posto del cappello  (...hem, questo lo faccio ancora).
Un'estate prima delle vacanze la mamma mi aveva mandata a comprare del latte, mi ero messa una gonna che lasciava scoperto il ginocchio, perchè tutti i miei vestiti "normali" li avevo messi in valigia. Mi ricordo ancora quanto mi sono incazzata quando il ragazzetto che mi vedeva passare tutte le mattine quando andavo a scuola e non mi aveva mai degnato di uno sguardo (un tipo del tutto insignificante ai miei occhi quanto io dovevo esserlo ai suoi), ha avuto la pessima idea di squadrarmi dal basso all'alto e dirmi suadente: "ciao.... come ti chiami?". Cretino! Se mi trovassi interessante come persona questa domanda me l'avresti fatta in inverno. Se trovi interessanti le mie gambe parlane con mamma e papà perchè me le hanno fatte loro così, io non c'entro niente!
E più speravo di passare inosservata per strada più venivo importunata. Ci ho messo anni a capire che se pensi con tutte le tue forze "non guardatemi!" tutti si voltano. Poi finalmente mi sono stufata e ho iniziato a guardare dritto negli occhi chi mi guardava per vedere chi avrebbe abbassato per primo lo sguardo.
Da allora non ho più avuto addosso sguardi indesiderati- a parte quando andavo al mare coi miei nelle classiche spiagge da famiglie, in cui ero l'unica che avesse un'età compresa tra i 14 e i 30 anni e nel tratto di sabbia che separava il mio asciugamano dal mare dovevo subire il fuoco incrociato delle mogli che sorvegliavano i mariti. Perchè si può con fermezza costringere un uomo ad abbassare lo sguardo solo se questi si degna di guardarti in faccia, se va in giro come dal macellaio osservando solo fette e porzioni di carne non puoi fare altro che disprezzarlo in silenzio.)
Una sera passeggiavo sulla spiaggia con mia mamma (il problema è che al mare non riesci più di tanto a passare messaggi attraverso l'abbigliamento) e un tizio si è avvicinato con non so che scusa, mia mamma elegantemente allunga il passo e io ho il piacere di scambiare questa piacevole conversazione: "Te lo ha mai detto nessuno che sei carina?" "Beh, sì" [cazzo, "carina" sì che me lo hanno detto! mi avessi chiesto "te lo hai mai detto nessuno che i tuoi occhi risplendono come le stelle del cielo" magari poteva essere che mi suonasse nuovo]. Allora lui si lancia "Mi hanno colpito i tuoi occhi azzurri come il mare..." "Guarda che è mia madre che ha gli occhi azzurri. Io ce li ho marroni e comunque stai perdendo tempo perchè io non te la darò mai" "Come scusa?" "Ho detto che non ho intenzione di venire a letto con te, vai a cercare da qualche altra parte e curati il daltonismo!"

E come si sente una giovane fanciulla quando viene lusingata così? Forse sotto sotto è contenta?
Allora chiariamo una cosa: piacere a gente
che non ti piace per niente non è un gran piacere, piacere a gente viscida che sta solo cercando un buco in cui infilarsi è PROPRIO SPIACEVOLE.
Forse per gli uomini (eterosessuali) è più facile capirlo se fanno un esercizio di immedesimazione: immaginate che un uomo (non per forza un uomo brutto) vi si avvicini soppesando con lo sguardo il vostro pacco e vi venga a dire qualcosa molto vicino all'orecchio. Non per forza qualcosa di volgare, una frase qualsiasi che può anche essere "magnifica giornata, non trovi?" ma contemporaneamente è evidente che vi sta immaginando nudi. Vi piace? Eh, dai ammettetelo che vi piace. No. Non è bello per niente. Certo significa che vi trova belli, dovreste essere orgogliosi. O forse invece non significherà che siete stati voi a dargli un messaggio un po' ambiguo? Magari quando si è presentato gli avete sorriso? Ecco, ve la siete andati a cercare! Allora vi piace stuzzicare i maschi, eh?
Ora forse capite meglio perchè ho evitato di indossare gonne corte finchè non sono diventata mamma (e perchè lo faccio più volentieri se ho dei figli appesi al collo).
Ora forse capite perchè a tra i 18 e 28 anni avevo sempre metà testa rasata a zero.
Charo dei Buschi in borghese

Anche perchè poi a 20 anni non ci vuole molto ad essere attraenti - come diceva Battisti "lei era bella o era bella/ solo la sua età". Se poi hai la fortuna di avere proporzioni tra ossa e ciccia che corrispondono ai canoni di bellezza della società e del tempo in cui vivi, sei bionda e hai vent'anni, ci vuole niente a rimediare dei complimenti su tuoi bellissimi occhi azzurri (Oh cazzo, ce li ho marroni!)
Io poi a quel tempo non è che mi identificassi granchè col mio corpo, anzi ricordo che se mi vedevo riflessa in uno specchio insieme ad Ale ero gelosa di quella lì, avevo paura che lui fosse innamorato di lei (del mio involucro) e non di me e ringraziavo il cielo di rientrare nei canoni estetici senza essere una strafiga perchè in quel caso come si fa a capire chi ti ama davvero?
Ora sommate a queste paranoie adolescenziali, un senso di colpa atavico coltivato da secoli di religioni che descrivono le donne come peccatrici e tentatrici.
La mia nonna cilena quante volte sarà stata giudicata male per la sua bellezza così appariscente, alta, formosa e bionda per via di qualche normanno passato dalla Spagna prima della conquista dell'America (lo stesso che è passato in Calabria affinchè mia madre avesse gli occhi azzurri?). La mia nonna che quando se ne è andata dalla casa contadina di suo padre per lavorare in città le era stato detto guai a te se torni incinta e che di figli fuori dal matrimonio ne ha fatti 3 con mio nonno (anche lui alto, bello e chiaro di pelle). Sono sicura che mille volte si è chiesta se lui, così còlto e affascinate, l'amasse solo per le sue forme. Sono sicura che mille volte avrebbe voluto vestirsi e truccarsi come piaceva a lei e non lo ha fatto pensando a quello che avrebbe detto la gente di lei, madre di due figli illegittimi con un padre saltuario in un paesino di campagna.

A sanare questa situazione ecco che arriva l'incazzatura femminista, che io ho succhiato con il latte materno, per cui voler apparire belle non è un peccato ma una cosa inutile e sciocca (grazie al cavolo, mia mamma che invece è davvero bella ha sempre potuto fregarsene- e non si è nemmeno mai accorta di essere bella, ma vabeh).

Ecco allora che forse potete capire che significato ha avuto per me il fatto che mia mamma mi dicesse: "ma sì, dai prendilo questo vestito con le paillettes. Sono cose che almeno una volta nella vita vanno fatte. Io non l'ho mai fatto e me ne pento."
E così se da lontano, a chi non mi conosceva, o a chi non mi riconosceva per miopia, ma anche a chi ho scelto come compagno della mia vita, poteva sembrare che a capodanno io fossi vestita da zoccola, in verità si trattava di un gesto di guarigione e di autoironia, di coraggio e di libertà dai miei schemi mentali (e non certo una mancanza di rispetto o un affronto all'onore di famiglia).
Adesso che in poche ore ho raccolto tutte le battutacce che per anni ho schivato con cura, posso tornare nei miei sacchi di iuta e nei miei scarponi infangati, più comodi e rassicuranti delle scarpe col il tacco alto, che, si sà, sono pericolosissime!


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