Poi quando si scrive un blog succede che in minuto di romanticismo si scrivono rosei resoconti di una storia d'amore autobiografica (un minuto)
e si ottiene il permesso di corredarla di immagini da fare cariare i denti
e allora poi la gente pensa che che le cose siano davvero così come appaiono, quando tutti invece sanno che le cose poi sono come le si racconta e che il passato si può cambiare e le omissioni costituiscono l'ossatura di un racconto, perchè è togliendo marmo che emerge la scultura.
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E se volessi potrei mettere i riflettori sull'altra parte dalla collina, quella in ombra, e ne verrebbe fuori un quadro rovesciato in negativo.
Ma voi capite che non è corretto usare la propria vetrina virtuale, la spada della retorica e l'effetto speciale dell'ironia per scaricare la propria frustrazione (e incazzaturina, perchè no) nei momenti di estrema difficoltà in cui si può trovare una famiglia con due bambini piccoli reclusa in una confortevole ma isolata casa di campagna quando entrambi i maggiorenni hanno l'ottima idea di ammalarsi in stereo e a qualcuno dei due tocca tenersi in piedi per mandare avanti la vita e l'altro deduce che evidentemente lui sta più male perchè non riesce ad alzarsi dal letto mentre tu non stai così male visto che riesci a cucinare e occuparti dei bambini.
Ecco, io in quel frangente avevo scritto il poema cavalleresco della La Dolce Amara e il Valoroso Valium, che era il mio modo di sublimare e prevenire un partnercidio, ma in effetti era una mossa un po' sleale, perchè mettevo Ale in una pessima luce tralasciando alcuni particolari significativiper motivi di estetica narrativa.
Così mi sono sentita in dovere di descrivere alcune scene più realistiche di vita quotidiana in Verità che non mi fanno onore.
Poi naturalmente questo incidente diplomatico ha sollevato alcuni problemi inerenti il tema scottatante della Privacy.
Così ho capito che non era sufficiente aprire i testi con la frase paracula: "ogni riferimento a fatti o persone realmente esistenti è velatamente voluto ma volutamente velato." e ho optato per trasportare tutto nel magico mondo universale delle fiabe, come ho fatto con la storia della sposa-cigno e dello sposo-cavallo (La crisi del settimo anno) e con il racconto didascalico de L'Amore Nuovo e l'Amore Antico.
Del resto anche nella fase in cui ero in Guatemala e avevo in mente di corteggiare Ale a distanza avevo fatto lo stesso usando fiabe e testi sacri come spunto (Il ricamo incompiuto; Adamo ed Eva)
Ogni tanto ho cercato di universalizzare riflessioni molto autobiografiche senza entrare troppo nel dettaglio ( verbi Servili; Banalità d'autore; Colto o ignorante?)
Altre volte ho usato le immagini che spesso mi sembrano meno intime anche se più esplicite di quanto possono esserlo le parole ( Morte e Resurrezione (1), Morte e Resurrezione (3) )
Insomma, avere un'immagine pubblica da mantenere non è facile, sopratutto se, oltre al desiderio di mettere me stessa in una buona luce e cercare di non umiliare chi mi sta accanto e non ha tempo da sprecare scrivendo il proprio complementare punto di vista su un blog parallelo (sarebbe una figata!!), sono sempre un po' preoccupata che poi la gente si faccia di me e di noi un'idea davvero molto lontana dalla realtà. Così ho sempre un po' pudore a spargere nel web le mie poesie d'amore a lungo termine come queste
La libertà (vita da madre)
Due piazze e quattro cuori (albeggia in famiglia)
Invecchia insieme a me (scultura di creta)e si ottiene il permesso di corredarla di immagini da fare cariare i denti
e allora poi la gente pensa che che le cose siano davvero così come appaiono, quando tutti invece sanno che le cose poi sono come le si racconta e che il passato si può cambiare e le omissioni costituiscono l'ossatura di un racconto, perchè è togliendo marmo che emerge la scultura.
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Ma voi capite che non è corretto usare la propria vetrina virtuale, la spada della retorica e l'effetto speciale dell'ironia per scaricare la propria frustrazione (e incazzaturina, perchè no) nei momenti di estrema difficoltà in cui si può trovare una famiglia con due bambini piccoli reclusa in una confortevole ma isolata casa di campagna quando entrambi i maggiorenni hanno l'ottima idea di ammalarsi in stereo e a qualcuno dei due tocca tenersi in piedi per mandare avanti la vita e l'altro deduce che evidentemente lui sta più male perchè non riesce ad alzarsi dal letto mentre tu non stai così male visto che riesci a cucinare e occuparti dei bambini.
Ecco, io in quel frangente avevo scritto il poema cavalleresco della La Dolce Amara e il Valoroso Valium, che era il mio modo di sublimare e prevenire un partnercidio, ma in effetti era una mossa un po' sleale, perchè mettevo Ale in una pessima luce tralasciando alcuni particolari significativiper motivi di estetica narrativa.
Così mi sono sentita in dovere di descrivere alcune scene più realistiche di vita quotidiana in Verità che non mi fanno onore.
Poi naturalmente questo incidente diplomatico ha sollevato alcuni problemi inerenti il tema scottatante della Privacy.
Così ho capito che non era sufficiente aprire i testi con la frase paracula: "ogni riferimento a fatti o persone realmente esistenti è velatamente voluto ma volutamente velato." e ho optato per trasportare tutto nel magico mondo universale delle fiabe, come ho fatto con la storia della sposa-cigno e dello sposo-cavallo (La crisi del settimo anno) e con il racconto didascalico de L'Amore Nuovo e l'Amore Antico.
Del resto anche nella fase in cui ero in Guatemala e avevo in mente di corteggiare Ale a distanza avevo fatto lo stesso usando fiabe e testi sacri come spunto (Il ricamo incompiuto; Adamo ed Eva)
Ogni tanto ho cercato di universalizzare riflessioni molto autobiografiche senza entrare troppo nel dettaglio ( verbi Servili; Banalità d'autore; Colto o ignorante?)
Altre volte ho usato le immagini che spesso mi sembrano meno intime anche se più esplicite di quanto possono esserlo le parole ( Morte e Resurrezione (1), Morte e Resurrezione (3) )
Insomma, avere un'immagine pubblica da mantenere non è facile, sopratutto se, oltre al desiderio di mettere me stessa in una buona luce e cercare di non umiliare chi mi sta accanto e non ha tempo da sprecare scrivendo il proprio complementare punto di vista su un blog parallelo (sarebbe una figata!!), sono sempre un po' preoccupata che poi la gente si faccia di me e di noi un'idea davvero molto lontana dalla realtà. Così ho sempre un po' pudore a spargere nel web le mie poesie d'amore a lungo termine come queste
La libertà (vita da madre)
Due piazze e quattro cuori (albeggia in famiglia)
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