mercoledì 30 giugno 2010

Fiabe brutte e cattive per non far dormire i bambini

Quando penso le attività per l'antologia provo sempre a immaginarmi come le svolgerei se fossi un ragazzino delle medie. A volte mi lascio prendere dall'entusiasmo e alle 6 sel mattino, se dopo aver allattato non riesco a riaddormentami, mi metto a svolgerli in modo approfondito. Nel caso che segue l'attività era raccontare una fiaba ribaltata (naturalmente non sono adeguate ai bambini) 

Senzacappuccio


C'era una volta una bambina che non voleva mai mettersi nè cappelli né foulard in testa e per questo la chiamavano Senzacappuccio. Un giorno sua madre preparò un cestino pieno di leccornie e Senzacappuccio le chiese: “Lo porto alla nonna?” “A quella vecchia ingorda tu non porti proprio niente, questo l'ho preparato per me e le mie amiche, tu fai pure quello che vuoi e in bocca al lupo!” Detto questo la madre uscì. La bambina rimase pensierosa... voleva assolutamente obbedire alla mamma e si chiedeva come avrebbe fatto ad entrare in bocca a un lupo. “L'unica soluzione è andare a cercare un lupo!” gridò poi, soddisfatta per la sua illuminazione, e si diresse sicura nel bosco. Di lì a poco incontrò un lupo che dormiva. “Scusi signor lupo, posso entrare nella sua bocca?” “Eh? Chi? Cosa?- bofonchiò l'animale destandosi- che cosa vuoi bambina? Lasciami in pace, ho mangiato fin troppo e non sono ancora riuscito a digerire, ho la pancia così piena che mi sembra di scoppiare!” Si girò dall'altra parte e ricominciò a dormire. Ma Senzacappuccio non si diede per vinta e tanto fece tanto disse che il lupo esasperato si alzò e se ne andò. Ma la bambina continuava a seguirlo e a pregarlo, la povera bestia cominciò a correre finchè non si trovò davanti alla casetta delle nonna di Senzacappuccio, si precipitò dentro ansimando sperando di aver seminato la bambina. La nonna lo accolse con un sorriso: “Bene bene, mi stavo appunto chiedendo cosa potessi mettere in pentola per il mio brodo” scuoiò il lupo, che era ormai senza forze, e lo infilò nella pentola, poi si avvolse nella sua pelliccia perchè era molto freddolosa. In quel momento entrò di volata Senzacappuccio che esclamò “Ah, eccoti caro lupo! Adesso posso entrare nella tua bocca?” “Ma certo, bella bambina” ringhiò la nonna cercando di camuffare la sua voce (perchè sapeva che sua nipote era molto miope ma non era mica sorda!) Senzacappuccio si avvicinò e osservò “Che zampe poco pelose che hai!” “E' perchè ho corso tanto nel bosco per farti questa bella sorpresa” “E che pochi denti che hai” “eh, sai, è l'età! - sospirò la nonna travestita da lupo – per questo ho messo su questo bel pentolone per cuocerti e farti diventare morbida morbida prima di metterti in bocca” e così dicendo afferrò la nipotina e la ficcò così come era nel pentolone, tanto non doveva neanche preoccuparsi di toglierle il cappuccio. Quando la vecchia ebbe cucinato e mangiato tutto sentì bussare alla porta. “chi è?” “Salve signora, sono della protezione animali, è stato avvistato un povero lupo inseguito da una bambina. Per caso si è rifugiato qua dentro?” “Qua dentro...? No, ma va, non mi pare, cioè me ne sarei accorta, non crede?” rispose la nonnina ridendo nervosamente mentre cercava con il piede di nascondere la pelle del lupo sotto il tavolo. Ma l'uomo notò i suoi movimenti e guardò sotto la tovaglia. “una pelliccia di lupo! Signora, lei merita la morte!” e con il primo coltello che gli capitò sottomano sventrò la vecchia. Immediatamente il lupo uscì fuori dalla pancia, si rinfilò la pelliccia e se ne andò maledicendo tutti gli umani. Anche Senzacappuccio sbucò fuori dalla nonna squartata ma l'uomo le disse “ Brutta importunatrice di animali, non provare a uscire di lì!” e così dicendo rificcò dentro la bambina, prese l'ago e i fili da ricamo della nonna e ricucì il taglio che aveva fatto. Poi soddisfatto se ne andò.

Alot-nerenec, ovvero, Cenerentola al contrario 

 C'era una volta una bambina molto brutta e maleducata, che si chiamava Alot-nerenec. Sua madre la viziava e la trattava come una principessa, a differenza delle sue belle e generose sorellastre che venivano trattate come schiave. Un giorno arrivò l'invito per la festa che il figlio del Re aveva organizzato per scegliere una sposa a suo padre. Alot-nerenec non voleva assolutamente andarci “Quelle feste sono così noiose! E poi io non so ballare! Ma sopratutto non vorrei mai sposarmi con il Re!” Sua madre fece di tutto per convincerla ma lei fu irremovibile. Poi di improvviso udì una vociaccia che la chiamava, era la sua fata matrigna che le disse: “Vai al ballo e io ti prometto che ti farò diventare così brutta che il Re non vorrà mai sposarti, ma non provare a tornare a casa prima di mezzanotte, se no sarai nei guai.” Rassicurata, Alot-nerenec accettò di andare al ballo, ma aveva così tanti brufoli e puzzava così tanto che nemmeno sua madre la riconobbe. Il Re volle ballare con tutte le donne invitate, ma quando toccò a Alot-nerenec la trovò così ributtante che le ordinò di uscire subito dal suo palazzo. Lei non se lo fece dire due volte perchè era già da un po' che sbadigliava. Scendendo le scalinate di cristallo con i suoi zoccolacci di ferro ruppe un gradino, ma non ci fece caso. Nel frattempo il Re si era innamorato di tutte e due le sorellastre, però entrambe, essendo buone e generose, avevano deciso di fuggire di nascosto per permettere all'altra di sposare il Re. Quando il Re vide sparire contemporaneamente le sue due amate, si precipitò giù per la scalinata per inseguirle, ma infilò il piede nel gradino rotto e si stortò una caviglia. Imprecando il Re decise che avrebbe trovato ad ogni costo quella befana che aveva spaccato la sua scalinata, tanto era facile, bastava trovare una persona con i piedi così grossi da poter infilare zoccoli di ferro tali da fare un buco di quelle dimensioni nel cristallo. Intanto Alot-nerenec era arrivata a casa. “Che ore sono?” le chiese la solita vociaccia della fata matrigna. “Oh, caspita, sono le 11.40!” gridò la ragazza e in quel momento tutti i topi della casa di trasformarono in cavalli, e tutte le zucche dell'orto in carrozze. In un attimo Alot-nerenec si ritrovò bella e profumata più delle sue sorellastre e cominciò a piangere disperata: “Se il re mi vede così sicuramente vorrà sposarmi! E io non voglio sposarmi!” La mattina seguente in ogni casa arrivò un banditore reale che ordinava a tutte le donne di presentarsi al palazzo perchè il Re cercava la proprietaria di uno zoccolo di ferro per tagliale la testa. La madre di Alot-nerenec le disse:“ Figliola, vai anche tu a mostrare la tua innocenza, così il Re avrà l'occasione di conoscerti e sicuramente si innamorerà di te”, prese sua figlia e la portò di peso al palazzo insieme alle due sorellastre. Alot-nerenec fece appena in tempo a prendere il suo zoccolo di ferro sperando che con quello avrebbe convinto il re a non sposarla. “Gli farò sapere che ero io quella ragazza mostruosa della festa e che sono stata io a rompere la scalinata -pensava- e se non riuscirò a convincerlo della mia colpa e vorrà comunque sposarmi per la mia bellezza lo colpirò con lo zoccolo.” Ma grazie al cielo, appena le quattro donne giunsero davanti al portone, l'incantesimo della fata matrigna si dissolse e Alot-nerenec tornò brutta come al solito ( non così brutta come alla festa, ma quasi). Il Re si illuminò quando vide le due sorellastre e propose ad entrambe di sposarlo, le ragazze acconsentirono perchè in tal modo nessuna delle due avrebbe fatto soffrire l'altra e il Re era così felice che gridò “Fuori di qui tutte voi altre donne! Non mi importa niente di scoprire chi ha rotto la scalinata coi suoi zoccolacci, andate via tutte!” Così Alot-nerenec se ne tornò contenta a casa e restò zitella tutta la vita senza dover più sopportare feste noiose a palazzo.

  
 Le seguenti le avevo pensate ma non scritte...se qualcuno vuole cimentarsi: prego....
- Nerofumo e i sette giganti 
- Hansel e gretel e la casetta di cacca

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