...segue da Nel Nome del Babbo, del bambino e della Befana.
E insomma, visto che questi italiani proprio non riuscivano a capire che cosa si dovesse festeggiare all'Epifania, e continuavano a pensare che Befanìa fosse il nome proprio di una tizia, a un certo punto il Duce giustamente, in nome dell'autarchia culturale, istituì la festa della Befana Fascista, riconosciuta come simbolo di una credenza popolare di origine italiana DOC, in barba al barbone americano che pubblicizzava bevande gasate d'oltralpe.
Da quello che ne so intorno al 6 gennaio si festeggiavano già da un po' di millenni altre signore dai poteri magici, dalle quali potrebbe discendere la Befana, ma prima di tuffarmi nei miti germanici e del pantheon latino, vorrei cercare di capire che cosa sarebbe l'epifania secondo la religione cristiana che, proprio per il fatto di avercela sotto il naso, è la più difficile per me da tradurre in messaggi chiari e universali da celebrare in questo periodo dell'anno.
Se ho capito bene per i cristiani l'Epifania (che significa in realtà solo "manifestazione", non quelle in piazza e nemmeno le manifestazioni d'affetto, ma semplicemente il fatto che qualcosa venga reso palese, "di evidenza palpabile" direbbe etimo.it, quasi toccabile con le mani) sarebbe il giorno in cui arrivano i Re Magi, e cioè quando il Re dei Giudei si è manifestato anche a saggi di altri paesi e culture. Poi sempre il 6 gennaio sarebbe il giorno del battesimo nel Giordano quando Giovanni Battista battezzò suo cugino Gesù (trentenne, se ben ricordo, perchè fino a quel momento stando ai vangeli non aveva fatto niente di speciale, era solo il presunto figlio di un carpentiere e di una casalinga), in quell'occasione lo Spirito scese sul suo capo sotto forma di colomba e una voce dal cielo disse questo è mio figlio, manifestando quindi in modo piuttosto palese questa verità.
Il 6 gennaio è forse anche il giorno del primo miracolo (apparentemente poco universalista e parecchio godereccio) dell'acqua trasformata in vino alle nozze di Cana. Che poi lui se non fosse stato per sua madre, avrebbe anche fatto finta di niente visto che fino ad allora aveva cercato di non dare troppo nell'occhio, se si esclude la volta che adolescente si era fermato a Gerusalemme nel tempio ad ascoltare e interrogare i maestri e i suoi genitori solo dopo un giorno di viaggio si sono accorti che lui non c'era (Maria, però dài, in questo caso non saprei come difenderti dalla cinica battuta di De Andrè "lo sa che io ho perduto due figli?" "Signora, lei è una donna piuttosto distratta"). Poi quando Maria e Giuseppe lo trovano dopo tre giorni e gli chiedono perchè li abbia fatti spaventare tanto, lui risponde serafico ( e un po' strafottente) "Sapevate che devo occuparmi delle cose di mio Padre?". Neanche scusa gli dice. Del resto anche al banchetto di nozze non si rivela tanto beneducato con sua madre, la quale si limita a dirgli a un orecchio "Non c'è più vino" - che corrisponde a quello che dicevo io da piccola quando volevo un gelato sapendo che non l'avrei ottenuto se l'avessi chiesto più di una volta, così rilevavo semplicemente "qui vendono gelati..."- e lui, secco "Che ho da fare con te donna? Non è ancora giunta la mia ora". Oggi le avrebbe detto: "Non mi asciugare mamma, non c'ho sbatti!". La madre però imperterrita dice ai servi: "Fate quello che vi dirà" e così lui ordina di riempire sei giare con l'acqua usata "per la purificazione dei giudei" (leggi pure: acqua schifosa in cui tutti gli invitati si erano lavati le mani e i piedi) e poi ordina di attingere e servire e per miracolo i bicchieri si riempono di ottimo vino. Gesù iniziò così a manifestare la sua gloria e i suoi discepoli, dopo la sbornia divina di vino divino, "credettero in lui"(Gv 2,1-11).
continua...
E insomma, visto che questi italiani proprio non riuscivano a capire che cosa si dovesse festeggiare all'Epifania, e continuavano a pensare che Befanìa fosse il nome proprio di una tizia, a un certo punto il Duce giustamente, in nome dell'autarchia culturale, istituì la festa della Befana Fascista, riconosciuta come simbolo di una credenza popolare di origine italiana DOC, in barba al barbone americano che pubblicizzava bevande gasate d'oltralpe.
Da quello che ne so intorno al 6 gennaio si festeggiavano già da un po' di millenni altre signore dai poteri magici, dalle quali potrebbe discendere la Befana, ma prima di tuffarmi nei miti germanici e del pantheon latino, vorrei cercare di capire che cosa sarebbe l'epifania secondo la religione cristiana che, proprio per il fatto di avercela sotto il naso, è la più difficile per me da tradurre in messaggi chiari e universali da celebrare in questo periodo dell'anno.
Se ho capito bene per i cristiani l'Epifania (che significa in realtà solo "manifestazione", non quelle in piazza e nemmeno le manifestazioni d'affetto, ma semplicemente il fatto che qualcosa venga reso palese, "di evidenza palpabile" direbbe etimo.it, quasi toccabile con le mani) sarebbe il giorno in cui arrivano i Re Magi, e cioè quando il Re dei Giudei si è manifestato anche a saggi di altri paesi e culture. Poi sempre il 6 gennaio sarebbe il giorno del battesimo nel Giordano quando Giovanni Battista battezzò suo cugino Gesù (trentenne, se ben ricordo, perchè fino a quel momento stando ai vangeli non aveva fatto niente di speciale, era solo il presunto figlio di un carpentiere e di una casalinga), in quell'occasione lo Spirito scese sul suo capo sotto forma di colomba e una voce dal cielo disse questo è mio figlio, manifestando quindi in modo piuttosto palese questa verità.
Il 6 gennaio è forse anche il giorno del primo miracolo (apparentemente poco universalista e parecchio godereccio) dell'acqua trasformata in vino alle nozze di Cana. Che poi lui se non fosse stato per sua madre, avrebbe anche fatto finta di niente visto che fino ad allora aveva cercato di non dare troppo nell'occhio, se si esclude la volta che adolescente si era fermato a Gerusalemme nel tempio ad ascoltare e interrogare i maestri e i suoi genitori solo dopo un giorno di viaggio si sono accorti che lui non c'era (Maria, però dài, in questo caso non saprei come difenderti dalla cinica battuta di De Andrè "lo sa che io ho perduto due figli?" "Signora, lei è una donna piuttosto distratta"). Poi quando Maria e Giuseppe lo trovano dopo tre giorni e gli chiedono perchè li abbia fatti spaventare tanto, lui risponde serafico ( e un po' strafottente) "Sapevate che devo occuparmi delle cose di mio Padre?". Neanche scusa gli dice. Del resto anche al banchetto di nozze non si rivela tanto beneducato con sua madre, la quale si limita a dirgli a un orecchio "Non c'è più vino" - che corrisponde a quello che dicevo io da piccola quando volevo un gelato sapendo che non l'avrei ottenuto se l'avessi chiesto più di una volta, così rilevavo semplicemente "qui vendono gelati..."- e lui, secco "Che ho da fare con te donna? Non è ancora giunta la mia ora". Oggi le avrebbe detto: "Non mi asciugare mamma, non c'ho sbatti!". La madre però imperterrita dice ai servi: "Fate quello che vi dirà" e così lui ordina di riempire sei giare con l'acqua usata "per la purificazione dei giudei" (leggi pure: acqua schifosa in cui tutti gli invitati si erano lavati le mani e i piedi) e poi ordina di attingere e servire e per miracolo i bicchieri si riempono di ottimo vino. Gesù iniziò così a manifestare la sua gloria e i suoi discepoli, dopo la sbornia divina di vino divino, "credettero in lui"(Gv 2,1-11).
continua...
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