martedì 6 maggio 2014

Da vecchia vorrei... ballare con te

Ballare in due è difficilissimo.
Da sola non ho particolari problemi, mi piace e mi diverto.
In due mi piace, come idea. Ho sempre sognato di passare la mia terza giovinezza (dire terza età non suona bene) per balere al braccio di Ale, ma a questo sogno facevano da contrappeso il fatto che Ale non sembrava così esaltato dalla prospettiva nonchè le oggettive difficoltà riscontrate ogni volta che abbiamo provato a muovere dei passi allo stesso ritmo.
All'inizio per me è stato difficile accettare la buffa convenzione secondo cui è l'uomo che conduce.
Poi ho capito che invece è molto bello essere condotte e poter anche chiudere gli occhi volteggiando sentendosi leggere e spensierate. Poi apri gli occhi e vedi l'altro stravolto e sudato. Dici che mi sono appesa un po' troppo? Ah, devo stare su da sola? E non devo lasciare che i miei piedi vadano dove capita (mediamente tra i piedi del ballerino)... allora cercavo di darmi un tono, e di seguire un tempo condivisibile e di non condurre...e mi annoiavo. Mi sentivo limitata e scomoda.
E' così imbarazzante osservare i propri limiti espressi in metafore per niente metaforiche: lo so benissimo che devo imparare a trovare un equilibrio tra la mia autoreferenziale voglia di fare quello che mi pare senza scendere a compromessi con niente e con nessuno e il mio istinto di lasciarmi andare senza ancore e confini quando invece scelgo di aprirmi all'Altro, o meglio al prossimo (quello famoso che devi amare come te stesso "specialmente se è figo e dell'altro sesso", come si diceva alle medie).
Avevo quindi ben chiaro su che cosa avrei dovuto lavorare per migliorare nella danza, ma non ci riuscivo.
E come spesso avviene in questi casi, quando sai bene cosa e perchè ma non riesci a trovare il come, ho lasciato decantare la questione, dimenticandomene, fino a questa domenica, quando vengono i pifferi a Sagliano e Ale (Ale, lui di sua iniziativa!) mi invita a ballare. Non ci pestiamo i piedi e non è faticoso. Ci divertiamo pure.
Che cosa è successo?
Boh. Ci deve essere qualcosa di più saggio di noi che fa del lavoro silenzioso dentro da qualche parte, come le formichine o le colombe delle fiabe quando la bambina deve dividere le lenticchia dalla cenere o fare uno di quei lavori così lunghi e noiosi che lei si mette a piangere e si addormenta e la mattina dopo si sveglia ed è tutto fatto.

Da qui a diventare dei bravi ballerini c'è ancora un po' di strada, ma già la mia vecchiaia mi appare più luminosa...














  




(Gli altri ballerini che mi hanno invitata poi sono stati un po' più impegnativi, 
dopo una mattinata di decespugliatore i bicipiti se ne sono un po' lagnati...)

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