sabato 6 settembre 2014

Dell'illusorio confine tra Realtà e Fantasia. Del sentiero che porta dalla curiosità al rispetto.


non so se
ci crederete
ma vi dico
che osservando con sguardo limpido 
e sfocato
dispiegando orecchie tattili
frementi ai canti
orientando il cuore aperto
affichè il vento
ci soffi sotto
sollevandolo in una vela
guardando allo stesso tempo fuori 
e dentro
con il corpo in movimento 
scattante e morbido
lasciando entrare cielo e terra 
ed espandendo
la percezione dell'organismo
oltre l'orizzonte

si può incontrare senza prevviso e premeditazione
scorci di storie, prospettive e particolari
sui luoghi amati e i personaggi antichi


attingendo da qualche parte 
- nel pozzo fondo dentro di sè 
che coincide con qualcos'altro
- immenso eterno sotto di te

lo riconosci per le pupille
che risplendono e il sangue
torrente in piena
come nell'amore

Ora non so se questa mappa
che vi sto dando
è dettagliata e in che scala,
soltando so
che a volte imbocco
sovrapensiero la strada
che mi conduce dalla vecchina
nella spelonca sopra l'abisso
e nei suoi occhi io ascolto
sentieri di narrazioni
che mi illuminano il cammino
quando ritorno a casa.

Charo dei Buschi 
 
E' così che ho scoperto all'improvviso che la spaccatura dove scorre il torrente Crenna, il luogo oscuro più vicino a Sagliano dove è celata la capanna sudatoria per i rituali di morte e rinascita, non è lì da sempre. Ce lo aveva detto in effetti un geologo attirato a Sagliano da un silenzioso desiderio inespresso, che non tutte le valli sono state create dai fiumi come si studia a scuola. Il più delle volte accade il contrario: la terra si muove creando spaccature e lì l'acqua trova la sua strada. Ma come mai la terra si è mossa proprio in quel punto, tra Sagliano e Livelli? E' evidente che qualcosa di potente ha deciso di creare un lembo d'oscurità sul versante esposto a sud della Valle Staffora. E chi può essere stato se non il drago delle Tenebre?! Per forza! Non può che essere stato lui, che ha voluto trovare una modo per distruggere la Luce e la Pace che San Fermo stava facendo espandere a Sagliano, stando fermo dentro al suo cuore!
E' così che anche mia figlia ha iniziato a raccontarci le verità che la principessa di Sagliano le ha svelato durante le sue passeggiate notturne nei boschi con il suo amico Enea. 
"Mamma, lo sai che in verità San Fermo era il fratello della principessa Selvaggia di Auramala? E che Selvaggia era amica di San Ponzo? E poi... mi ha detto anche un'altra cosa: in verità, la principessa di Sagliano sai di chi è sorella? Di San Desiderio!"
"Davvero???!! Questo sì che è uno scoop incredibile! Hai ragione Mimmi! Non può essere che così!"

Non riesco a trattenere il mio entusiasmo. Sì, forse non dovrei dare così tanto credito alle panzane che dice la mia bimba di 5 anni. Forse dovrei dirle "figlia mia, non si dicono le bugie, la principessa di Sagliano non esiste e tu non puoi averla incontrata, nè puoi essere andata nel bosco con il piccolo Enea perchè il suo corpo è al cimitero. Impara a distinguere la Realtà dalla Fantasia."
Sì, credo che le direi così se io fossi profondamente convinta che la realtà e la fantasia siano due mondi nettamente distinti. Quando racconto le storie riporto sempre le fonti, dico cosa mi è stato raccontato da chi, cosa ho letto, cosa ho immaginato io e quali versioni alternative ho raccolto. E quando mi chiedono se una storia è proprio vera di solito rispondo che se non l'ho vista con i miei occhi non posso esserne sicura, ma che me l'hanno raccontata o che si tratta di una mia ipotesi che potrebbe essere vera o no, ma quello che importa davvero è un'altra cosa:
Questa storia ti piace? Se ti piace c'è dentro qualcosa di vero, o qualcosa di utile per te adesso.
Se viene da molto lontano, dai tempi in cui se volevi diffondere le tue idee non potevi comprarti delle televisioni, significa che altre persone l'hanno sentita e hanno scelto di raccontarla, proprio quella tra mille che hanno ascoltato. Se è arrivata fino a noi c'è sicuramente dentro un tesoro, più o meno nascosto, lo sanno i bambini, che chiedono e richiedono la stessa storia mille volte, perchè sentono che c'è qualcosa per loro lì dentro, qualcosa che per poter agire deve entrare dentro alle ossa.
E allora per me non c'è differenza tra santi fanti gnomi della montagna animali parlanti profeti o divinità. Si tratta di immagini che sono state incontrate da qualcuno che pescava in fondo, che sono state i muli sulle schiene dei quali è stato portato in superficie l'oro dalle miniere della Saggezza del Mondo, alla quale tutti possono avere accesso, ma qualcuno magari sceglie di stare sull'orlo a preparare i panini o l'acqua fresca lasciando ad altri il lavoro dei minatori. E attraverso queste immagini sono state portati a galla insegnamenti, illuminazioni e frammenti di verità, con forme diverse a seconda del luogo e del popolo in mezzo al quale nascevano. Storie dalle quali ciascuno può attingere saggezza, ciascuno secondo il proprio livello di coscienza, ad ogni età e ad ogni grado di istruzione e di consapevolezza.
E allora io non so proprio distinguere tra vero e falso... così come traballano anche le categorie di giusto e sbagliato in assoluto. E' sempre e comunque giusto dire la verità? E' sempre e comunque sbagliato reagire quando qualcuno ci ferisce? E' sempre e comunque giusto obbedire?
Per me c'è una cosa sola giusta da fare: ascoltare profondamente in ogni circostanza che cosa è Vero per me adesso e che cosa quindi è giusto che io faccia ora. E se sono in connessione col pozzo fondo a cui tutti attingiamo, posso percepire la Verità dell'Altro, percepirlo come altro da me, in superficie, riconoscendogli in diritto di essere diverso. Posso percepire l'altro come parte di me, nel profondo, in quanto parte del grande organismo di cui siamo parte. In una parola, porto Rispetto. Per me, per l'altro, per il mondo.
E dico "rispetto" per non dire Amore, per non rimanere invischiati in questa parola dolciastra e gommosa insudiciata e vilipesa.
E allora non lo so se tiro scemi i miei bambini rispondendo alla stessa domanda sempre in modo diverso, mescolando scoperte scientifiche e leggende a ipotesi campate in aria e incoraggiandoli a fare ancora la stessa domanda ad altre persone per scoprire quante risposte ci sono sulla terra. In fin dei conti voglio solo che siano curiosi, che provino entusisamo nell'indagare e sfogliare mondi possibili, che osservino e si interroghino, senza giungere a risposte definitive, a giudizi pietrificanti, che sappiano chiedersi di fronte ad azioni e situazioni anche difficili o spiacevoli quale potrebbe essere il senso che sta sotto alla superficie, rispettando i diversi destini e i diversi percorsi, i diversi sguardi sul mondo. Per questo educare alla curiosità coincide per me con educare al rispetto, e il rispetto è il primo indispensabile passo verso l'amore.


Nessun commento: