domenica 2 agosto 2015

GLI UOMINI SONO TUTTI UGUALI? (quarta parte)


4) Gli uomini NON sono tutti uguali


Volevo un uomo
che fosse un uomo
come per me deve essere un uomo:
adulto e responsabile,
che non si fa spaventare dalla fatica
- che sia spaccare la legna,
passare notti in bianco coi bambini malati
o sopportare una compagna incinta.
Un uomo che sappia costruire un mobile
ma anche cucinare e fare il bucato,
e che sia forte,
più forte di me,
non tutto pelle e ossa
ma nemmeno tutto muscoli e tendini,
che sia solido e accogliente,
con le mani e il petto caldo,
che i bambini ci si addormentano appena si appoggiano,
con un cuore molto grande e paziente,
generoso,
che non si crea mai nemici
e ha sempre un pensiero
per chi potrebbe aver bisogno,
che lascia la porta di casa sempre aperta
per accogliere chi ha voglia di passare di lì,
di mangiare, dormire,
di stare al calduccio,
di essere ascoltato,
Un uomo che veda le contraddizioni del mondo
e si rimbocchi le maniche
per fare ciò che è in suo potere per cambiarlo,
che traduca i suoi ideali in azioni concrete,
che non parli tanto senza fare niente,
che non si lasci prendere da entusiasmi passeggeri
e da voli pindarici
per poi trovarsi col sedere per terra,
che abbia voglia di mettersi in gioco,
e di credere nei sogni
ma senza staccare i piedi da terra,
che sia umile
ma consapevole del proprio valore,
che parli poco
solo per dire cose sane e vere.
Un uomo che sappia trovare un lavoro che lo soddisfi,
che lavori per la gioia di fare le cose bene,
di rendersi utile,
che riconosca il valore dei soldi
e non ne abbia bisogno per essere felice,
che ami fare l'orto,
costruire bici di legno per i bambini,
fare vacanza con lo zaino in spalla.
Un uomo con cui io possa permettermi di essere bambina,
senza però essere incatenata in un solo ruolo,
che si senta libero di essere talvolta bambino, senza obbligarmi però a fargli sempre da madre,
un uomo che mi sia alleato e fratello,
e che mi desideri ogni giorno come se fosse il primo,
che non creda di aver finito di conoscermi,
che non creda di potermi avere tutta per sè.
Che veda i miei limiti
e me li sappia indicare,
che mi dica che cosa non gli va di me
e abbia fiducia che io possa cambiare
e che sia disposto a cambiare
ciò che ritiene sia giusto cambiare
per poter stare meglio insieme e nella vita.
Che mi ascolti
ma quando esagero mi dica basta.
Un uomo che sia capace di ricostruire
le emozioni e i pensieri che hanno portato a una litigata
e sappia riconoscere la propria parte responsabilità,
e sappia chiedere scusa
e perdonarmi
affinchè ogni tensione
sia occasione di crescita.
Un uomo paziente ma fermo con i figli,
disponibile e coerente, un esempio per loro.
Un uomo la cui sola presenza fisica accanto a me,
il semplice contatto con la sua spalla,
mi riempia di una sensazione di benessere,
forza e quiete che non si consuma mai,
che mi sorprende ogni volta per la sua intensità.
Un uomo che riesca a starmi accanto
mentre io mi interrogo, ricerco, creo, sogno,
mi allontano e poi ritorno,
sondo gli abissi e scivolo sulla cresta dell'onda,
un uomo che sia la mia casa,
la mia terra, il mio focolare,
il compagno insieme a cui crescere
e fare crescere i nostri figli
e portare sulla terra pezzo per pezzo
i nostri ideali e i nostri sogni



Quest'uomo esiste e si chiama Ale,
e non so se era da sempre destinato ad essere
l'Uomo della Mia Vita
o se lo è diventato durante la mia vita,
giorno per giorno.
Però ora so con certezza che no,
gli uomini non sono tutti uguali,
ce ne è uno che è speciale
e non scambierei con nessun altro.

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