mercoledì 24 maggio 2017

3) Viaggiare con le orecchie: gli Affari delle Donne in Gambia

segue da:
1) Viaggiare con le orecchie: quando dai poi torna
2) Viaggiare con le orecchie: il latte della leonessa
La Vicepresidente e Segretario di Stato per gli Affari delle Donne
Fatoumata non è mai stata a scuola, ma con lei parlavamo anche di politica, ecco che cosa mi ha raccontato del Gambia rispetto al ruolo della donna:


Italia: Mara Carfagna, Ministro per le Pari Opportunità
Innanzi tutto in Gambia esiste il ruolo di "Segretario di Stato per gli Affari delle Donne", che già di nome non so perchè ma mi suona un po' più dignitoso del nostro "Ministro per le pari opportunità". (Non avevo mai ben capito di che cosa si occupasse questo ministero. Quando è stata eletta la Carfagna ho pensato che avrebbe lottato per fare passare dalla sanità pubblica la chirurgia estetica in modo che tutte le donne potessero avere pari opportunità di accedere alla carriera politica. Invece lei ha proposto di multare le svergognate che (s)vendono il proprio corpo in luoghi pubblici, piuttosto che farlo pagare il giusto prezzo in luoghi privati. Mica ce la si prendere sempre solo con i clienti, i magnaccia e i trafficanti, anche le schiave del sesso devo avere pari opportunità di essere corrette!)

Ritornando al Gambia, il Ministro degli Affari delle Donne, Saidy, è stata anche vicepresidente dal 1997 al 2017. E' stata lei a stabilire che le scuole dovessero essere gratuite per le bambine. Da quando c'è lei, negli negli uffici pubblici si trovano solo donne, che d'altro canto svolgono anche lavori come muratori e meccanici. E gli uomini cosa dicono? Gli uomini sono meno delle donne, quindi alle votazioni perdono, e poi agli uomini africani - riferiscono fonti dirette - non piace tanto lavorare, va bene se lavorano le donne. 


Ma la storia che mi è piaciuta di più è quella del suso: una volta alla settimana Fatoumata si trovava altre donne che come lei lavoravano al mercato. Ognuna consegna 50 dalasi (monete locali) che vengono dati ad una donna a turno, che ha in quel modo occasione di fare investimenti per migliorare i propri affari. Chi si occupa di tenere i conti e distribuire i soldi tiene per sè 50 dalasi. Questa pratica si chiama suso e non è un'invenzione di microcredito importata dall'occidente, ma è la naturale forma di sostegno reciproco in un contesto in cui se non si fa rete e non ci si sostiene a vicenda si muore di fame. 

Quando noi italiani ci sentiamo un po' sfigati rispetto ai paesi nordici che sembrano tanto più evoluti e civili di noi, ci consoliamo pensando che comunque non siamo messi così male come i paesi sottosviluppati. 
Ma ne siamo sicuri?
Se la cosiddetta "crisi" ci farà cadere tanto in basso da non poter più far affidamento sui prestiti bancari, saremo abbastanza sottosviluppati da importare la pratica del suso anche in Italia?
Sottosviluppiamoci presto...

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