mercoledì 24 maggio 2017

1) Viaggiare con le orecchie: "quando dai poi torna"

Uno dei motivi per cui mi piace lavorare con chi è cresciuto in paesi diversi dal mio è la possibilità di viaggiare attraverso le parole di chi incontro e poter conoscere altri mondi in modo molto più intimo di quanto potrei fare se mi recassi sul posto con un bel viaggio organizzato.
Ho provato a trascrivere qui due storie che mi sono state raccontate da un'eccezionale donna gambianaFatoumata, ospite della Casa nel Castello di Romagnese.
Parlando una d'amore e l'altra... pure.

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Durante il corso di italiano, avevo raccontato la storia dell'Orso della Luna Crescente perchè c'era una ragazza che aveva delle reazioni emotive tanto forti da farle perdere i sensi. In quell'occasione Fatoumata mi aveva detto: "Anche in Africa si racconta questa storia. Uguale ma con il leone." Qualche tempo dopo, passeggiando verso il fiume, mi ha raccontato la versione che conosceva lei, che riporto qui il più fedelmente possibile: 
2) Viaggiare con le orecchie: il latte della leonessa
Le ho chiesto da chi l'avesse ascoltata la prima volta. Mi ha detto che era stata una sua amica, più grande di lei, alla quale aveva chiesto consiglio quando, ancora ragazzina, aveva delle difficoltà con suo marito molto più vecchio di lei. L'amica le aveva detto:"Tu ami tuo marito, se no non saresti qui a chiedermi cosa fare. Allora tu devi fare come la donna della storia, ascoltare cosa lui vuole e fare quello che lui vuole." 
- E hai seguito il consiglio? Ha funzionato?
- Sì, quando lui si arrabbiava chiedevo perchè? lui diceva e io facevo come lui voleva e poi alla fine lui mi amava più di quanto lo amavo io.
- Ma questa signora era una da cui andavano tutti quelli che avevano bisogno di un consiglio?
- No - ride - lei era una che aveva dei problemi nella testa. L'avevo conosciuta al mercato, dove vendevo il pesce: lei è venuta da me e mi ha chiesto una sigaretta, io le ho dato i soldi per comprarsi un pacchetto e le ho detto: compra e poi vieni a sederti qui. Lei è andata, ha preso le sigarette e poi si è seduta. Tu hai marito? hai figli? - le ho chiesto- sì, ce li ho. Perchè allora hai vestiti sporchi e vecchi e non hai soldi? Mio marito è morto e i miei figli non mi aiutano. Le ho detto allora vieni a casa mia, ti lavi, ti do dei vestiti e mangi. Lei è venuta, si è lavata, si è messa vestiti nuovi e scarpe nuove, io ho cucinato e lei ha mangiato. Poi lei ha pulito tutta la mia cucina. Lei mi ha detto vuoi che io resto qui? Io ho due bambini piccoli e un marito - le ho detto - non puoi stare qui ma puoi venire quando vuoi. Adesso vieni, ti accompagno dai tuoi figli così me li presenti. E i figli quando l'hanno vista arrivare le hanno detto dove hai preso tutto questo? Dove hai trovato questa persona così buona?
I miei amici mi dicevano perchè vai in giro con quella donna che è matta? E io dicevo lei è un essere umano, come me e come te, se non la aiuto io non l'aiuta nessuno. E anche la mia famiglia, i miei parenti che stanno in Guinea Bissau, quando vengono a trovarmi sempre mi chiedono come sta lei e le portano vestiti e regali perchè se io voglio bene a una persona anche loro le vogliono bene.
Quando mio marito era vivo e avevo i soldi aiutavo sempre chi aveva bisogno, c'era anche un altro uomo senegalese che era un po' matto e non aveva lavoro e casa e tutti i giorni veniva a pranzo da me e io gli dicevo se vieni da me però ti devi lavare e gli davo i vestiti di mio marito. Per questo quando io sono arrivata in Italia ho sempre avuto da mangiare, da dormire e da vestire, tutti mi hanno aiutata perchè quando tu dai poi torna.

Continua con:
2) Viaggiare con le orecchie: il latte della leonessa
3) Viaggiare con le orecchie: gli Affari delle Donne in Gambia

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