Giovedì sacro a Sagliano
La domanda è il viaggio.
Il viaggio è la domanda
“La mia domanda è:
che cosa sta succedendo
a Sagliano in questi giorni?
Dopo un'onda positiva
in cui tutto fluiva con leggerezza,
ora sta arrivando
un'onda di fatica, incomprensioni e tensioni.
e ora vorrei celebrare
anche questa fase,
cercando di leggerla
come la curva bassa di un moto ondoso.
Io sono l'ultimo
arrivato, tu sei stata la prima con Ale,
per questo vorrei
viaggiare insieme a te per trovare la risposta a questa domanda.”
“....Potremmo
raccontare una storia,
anzi, una fiaba,
con l'obbligo del
lieto fine, con i personaggi o neri o bianchi,
con poche introspezioni
e tante azioni, la magia è ammessa.
Tu ti sdrai, chiudi gli
occhi e racconti,
se serve posso aiutarti
con delle domande, di quelle che farebbero i bambini.
Poi continuerò per un
tratto io, mentre tu osservi ciò che racconto e mi domandi.
E quando l'intreccio
s'incaglierà,
schiena contro schiena,
proveremo insieme a
procedere verso un lieto fine.”
Il bambino e la bambina:
il gioco e il lavoro.
“....C'è un paese
contadino, con la montagna boscosa alle spalle e i campi davanti e
accanto una valle profonda dove scorre un torrente selvaggio. ...E'
Sagliano. ….”
“Questa storia è
ambientata tanto tanto tempo fa...”
“Ci sono due bambini, un
bambino e una bambina, giocano insieme... in un cortile, sono più o
meno al centro del paese. Sono felici.
Ma arriva il papà del
bambino e lo porta via... deve aiutarlo con il lavoro nei campi.
Il bambino è triste. Anche
la bambina è triste.
...Arriva un cane che
consola la bambina.
Vanno insieme nei campi dove
il bambino lavora con gli altri uomini, rimangono un po' a guardarli.
Il bambino sorride alla bambina, ma non può smettere di lavorare.
La bambina e il cane allora
se ne vanno a fare un giro, giocano, si inseguono sui prati, nel
bosco.
Il bambino sente le loro
voci, le risate, ed è triste. Chiede al papà il permesso di andare
anche lui a giocare con loro.
Quella volta il papà
sorride 'A mezzogiorno ci fermeremo e puoi andare con loro, poi però torna qui che dobbiamo finire di mietere il grano.'
Il bambino corre, sente il
cane abbaiare e la bambina ridere in alto, sulla montagna dove batte
il sole, per raggiungerli però bisogna entrare nel bosco e
attraversare la valle stretta e buia del torrente. Il terreno è
ripido ed è difficile procedere....”
“Proprio in quel punto,
vicino al torrente, nessuno lo sa, ma c'è una grotta dove quando la
luna è nera si può incontrare una vecchina...”
“Il bambino si arrampica
su una parete di roccia friabile, ma una radice a cui si era
aggrappato si stacca e lui rischia di cadere. La vecchina esce dalla
grotta, e lui si spaventa così tanto che si mette a correre per
scappare, ma perde l'equilibrio e cade all'indietro.”
“....batte la testa e
perde i sensi. La vecchina lo porta nella sua grotta... quando il
bambino riapre gli occhi vede la strega che rimesta nel suo calderone
e grida di spavento. Ma poi capisce che la vecchia non vuole fargli
del male. Mentre gli medica la ferita sulla testa gli racconta tante
storie su Sagliano, sulla chiesetta di San Giorgio e quella di San
Fermo.
Ormai è diventato buio, il
bambino non è riuscito a raggiungere la sua amica però è felice lo
stesso, saluta la vecchia e torna a casa.
Ma il papà del bambino è
molto arrabbiato: 'Ti avevo dato il permesso di fare una pausa di qualche ora e sei sparito. Non posso fidarmi di te, è l'ultima volta che giochi con quella bambina!'
I due bambini da quel giorno riuscivano a vedersi di sfuggita solo la domenica quando andavano a messa. La bambina ogni volta gli diceva a bassa voce: 'Perchè non scappi con me e andiamo insieme a giocare nel bosco?' Il bambino all'inizio si rattristava perchè sapeva che non poteva farlo, poi a un certo punto si arrabbiò 'Smettila di dire cose stupide!Io devo aiutare mio papà nei campi, non sono più un bambino, devo aiutare la mia famiglia col mio lavoro.'
I due bambini da quel giorno riuscivano a vedersi di sfuggita solo la domenica quando andavano a messa. La bambina ogni volta gli diceva a bassa voce: 'Perchè non scappi con me e andiamo insieme a giocare nel bosco?' Il bambino all'inizio si rattristava perchè sapeva che non poteva farlo, poi a un certo punto si arrabbiò 'Smettila di dire cose stupide!Io devo aiutare mio papà nei campi, non sono più un bambino, devo aiutare la mia famiglia col mio lavoro.'
La bambina ci restò male e
si arrabbiò anche.
Il Drago e lo Spazio
Libero
La bambina decise allora di
scappare lei sola nel bosco, con il suo amico cane, e quella sera si
incamminò verso il torrente.
Ma la bambina non sapeva che
la causa di tutte queste incomprensioni e rabbie era il drago che
stava in un buco del terreno proprio nella gola del torrente; il suo
corpo era completamente bloccato dalle pietre, solo il muso sporgeva.
Non poteva muoversi, ma se il vento portava il suo alito verso il
paese, la gente diventava irritabile, aggressiva, svogliata e
sospettosa. Quella sera il vento soffiava forte contro la bambina e
lei si sentiva sempre più triste e scoraggiata, sempre più stanca,
procedere era sempre più faticoso, aveva le gambe pesanti e stanche,
la schiena le si incurvava, si guardò le mani: la pelle era rugosa e
macchiata come quella di una vecchia, non aveva più né la forza né
la voglia di continuare e si lasciò cadere al suolo.”
“Perchè il drago faceva
così?”
“Quel drago era stato
creato all'inizio dell'universo. Quando esisteva solo il regno di
luce e tutto era eterno e ruotava perfetto intorno a un centro.
Allora uno degli esseri luminosi che volteggiavano intorno al centro
desiderò diventare egli stesso fulcro di attenzioni, amore e potere,
così convinse alcuni esseri luminosi ad adorarlo. Gli venne concesso
uno Spazio Libero, fuori dal regno di luce dove poter soddisfare il
proprio desiderio, ma questo luogo lontano dalla luce era freddo e
buio. E gli esseri luminosi si rattrappirono e divennero scuri e
pesanti. Volevano tornare nel regno di luce e crearono un drago alato
per raggiungerlo e conquistarlo. Uscirono sconfitti dalla lotta e
vennero precipitati oltre lo Spazio Libero, nel regno delle tenebre.
Nello Spazio Libero venne costruita la creazione amalgamando luce e
tenebre, gli esseri che furono posti come lievito sulla Terra erano
liberi perchè niente li obbligava alla luce o li legava alle
tenebre, o meglio, tutta la loro essenza era intrecciata di materia e
spirito e non potevano separarle senza morirne.
Per questo il vecchio drago
non è morto, ma ha continuato a cercare di estendere il suo potere
sugli esseri umani finchè non fu affrontato e nuovamente sconfitto
proprio da quel San Giorgio, la cui chiesa sorge accanto a Sagliano,
affacciata sulla frana che il drago ha provocato precipitando
nell'oscura faglia percorsa dal torrente Crenna, dove ora giace
semisepolto. E' immobilizzato, ma respira ancora. E quando l'aria
esce dai suoi polmoni e investe alberi case e persone, porta rancore
e frustrazione, mentre quando inspira, fatica e rabbia spariscono nei
suoi polmoni, il cielo è terso e i cuori alti.
Solo San Fermo, la cui
Chiesa sorge nel punto opposto alla grotta del drago, ad oriente, ai
piedi di una dolce collina che avvista tra le prime il sole rosato
che sorge e che si lascia inondare dagli ultimi raggi la sera, solo
lui, fermo e sereno dopo una vita di inquietudini e peripezie, riesce
a mantenere l'equilibrio nonostante il respiro del drago.
Sagliano guarda in faccia
San Fermo e si scambia sguardi rassicuranti con la chiesetta di San
Giorgio, ma non può vedere l'ombra scura del drago perchè la grotta
è nascosta dal bosco, dalle pareti rocciose e si trova quasi alle
sue spalle.
Sagliano, come ogni altro
luogo sulla terra, è uno Spazio Libero tra luce e tenebra.
La ricerca
La bambina era scomparsa da
qualche giorno, tutti al paese erano preoccupati. Il bambino decise
di disobbedire al divieto del padre e si incamminò nel bosco in
cerca della sua amica.
Passò dalla grotta della
vecchia, ma la trovò vuota, entrò cercando indizi utili ma non
trovò niente eccetto una vecchia incisione che raffigurava un drago
semisepolto dalle pietre, con le fauci spalancate. Sentì un brivido
attraversargli il corpo e uscì in fretta per proseguire la ricerca.
S'inoltrò nella gola
stretta e selvaggia, sui sentieri calcati solo dai cinghiali e d'un
tratto s'imbattè nel corpo accasciato della vecchia. Spaventato si
avvicinò a lei, respirava ancora. La prese tra le braccia - era
leggera come un legno secco - e la portò alla grotta. Quando la
vecchia riprese i sensi e sembrò recuperare un po'di forze, il
bambino le disse che doveva andare a cercare la sua amica prima che
facesse buio, ma che sarebbe tornato appena possibile.
Mentre procedeva nel bosco,
un lupo gli si parò davanti, il bambino estrasse il coltello pronto
a difendersi, il lupo non si avvicinava ma non retrocedeva. Non aveva
un atteggiamento aggressivo, tuttavia non era il caso di abbassare la
guardia. Lentamente il ragazzo riprese il cammino, il lupo gli
camminava a breve distanza con le orecchie dritte, a tratti sembrava
volergli sbarrare il passo, a tratti lo incalzava da dietro, talvolta
pareva lo seguisse.
...continua?...
Nessun commento:
Posta un commento