mercoledì 9 aprile 2014

La vecchia del Torrente Crenna (capitolo 4)

Perchè mai Re Artù dalle sue nordiche terre dove i cavalieri si riuniscono intorno a una Tavola Rotonda, avrebbe mai dovuto arrivare a Sagliano?
Dovete sapere che una volta anche a questo coraggioso re capitò di essere sconfitto durante un duello con un altro potente sovrano. Questi però decise che gli avrebbe risparmiato la vita se lui fosse stato in grado, entro l'anno, di rispondere a questa domanda. “Che cosa è che vogliono davvero le donne?”
Re Artù chiese a dame e cavalieri, a servi e sovrani, a giovani e vecchi, ma non riuscì a trovare la risposta giusta.
Forse voi non lo sapete, ma anche il Cavaliere Giorgio che aveva sconfitto il drago del Crenna (vedi SanGiorgio e il drago del Crenna (capitolo 3), apparteneva alla Tavola Rotonda, per questo quando la notizia che Re Artù era in pericolo giunse alle sue orecchie, Giorgio si mise anche egli a cercare di aiutarlo.
Era una notte di luna nera e il cavaliere passeggiava come d'abitudine nel bosco scendendo verso il torrente, pensieroso. Senza rendersene conto si trovò davanti alla grotta dove aveva incontrato la vecchina che gli aveva dato il preziosissimo scudo di specchio grazie al quale aveva potuto difendersi dal drago. Sporse la testa dentro all'ingresso oscuro e sobbalzò quando una voce gracchiante lo apostrofò. “Che cosa vuoi?”
Il giovane si scusò confuso, la bambina gli aveva detto che la vecchia non c'era più, lui non credeva di trovarla ancora lì, se no sarebbe andato certamente a ringraziarla... “Non perdere tempo in chiacchiere! Che cosa vuoi?” Giorgio le raccontò di Re Artù.
“Io la so la risposta giusta, ma se vuoi saperla voglio qualcosa in cambio.”
“Darò qualsiasi cosa sia in mio potere di offrire!”
“Se vuoi salvare il tuo bel Re devi sposarmi. Voglio un grandioso matrimonio al castello di Sagliano, con tutti i cavalieri della Tavola Rotonda”
Il Cavaliere vacillò, la vecchia era davvero disgustosa, rinsecchita, maleodorante e sgarbata. “Dammi la risposta, se salverà il mio sovrano ti sposerò.”
La vecchia allora si avvicinò all'orecchio del giovane che sentì l'odore rancido del suo alito e sputacchiando gli disse il segreto: “L'unica cosa che davvero vuole una donna è essere libera di scegliere per se stessa.”

Quella sera stessa Giorgio partì al galoppo per portare la risposta a Re Artù che la comunicò al sovrano nemico, proprio il giorno prima dello scadere dell'anno pattuito.
La risposta era giusta, Artù era salvo e ringraziò Giorgio con una festa e un sacco di doni, ma il cavaliere aveva il cuore pesante, sapeva che doveva invitare tutti i suoi amici al suo matrimonio a Sagliano, ma non voleva che Artù si rattristasse scoprendo che per causa sua Giorgio era costretto a sposarsi con una vecchia orrenda.
Quando i cavalieri seppero che erano invitati al matrimonio del loro amico alzarono le coppe e brindarono alla sua felicità, quindi si preparano per il viaggio.
A Sagliano tutto era meraviglioso, tutti erano allegri, ma quando la sposa entrò in Chiesa il silenzio cadde.
Per tutta la festa Giorgio si comportò gentilmente con la vecchia che continuava a ruttare e mangiare con le mani, insultando tutti. Quando scese la notte, lo sposo deglutì prima di entrare nella stanza dove lo aspettava sua moglie per trascorrere insieme la prima notte di nozze.
Ma quale non fu la sua sorpresa vedendo sul letto la donna più bella e attraente che avesse mai incontrato!
“Poichè sei stato così cavaliere con me per tutta la festa, ho voluto mostrarti questo altro mio aspetto.
Ora tu puoi scegliere se vuoi che io abbia questo aspetto di giorno, in modo che tutti ti ammirino e ti rispettino per via della tua donna così fine ed elegante, per tornare poi vecchia e brutta al calare del sole, oppure se vuoi che io sia bella solo la notte, quando posso essere tua.”
Giorgio rimase un attimo zitto, poi rispose:
“Voglio che tu decida ciò che preferisci.”
La donna allora prese l'aspetto di una bimba e gli saltò al collo tempestandogli la guancia di baci.
“Grazie!!! Era proprio quello che speravo! Voglio poter tornare la piccola principessa di Sagliano quando il primo spicchio di luna appare, per giocare nel cortile dal castello, voglio incamminarmi da sola nel bosco la notte, pronta a tutto, per scoprire la verità mentre la luna si gonfia, voglio essere un'amante passionale e sincera quando la luna è quasi colma, pronta a trasformarmi in una mamma dolce e decisa quando la luna è piena e soddisfatta. Voglio avere il potere e la saggezza di una donna esperta quando la luna cala, e voglio portare avanti la mia ricerca nel Mondo di Là senza essere disturbata dalle sciocchezze di questo mondo, per poter portare la mia conoscenza al servizio del villaggio. E voglio essere lasciata in pace quando la luna è nera e divento vecchia e scorbutica, voglio potermene tornare nella grotta della valle oscura del Crenna.”


Fonti: la traccia della storia si ispira a un racconto che appaertiene alla Saga dei cavalieri della Tavola Rotonda (San Giorgio ci è finito dentro solo perchè cavaliere). La storia gira sul web con questo finale:
Il nobile Gawain disse alla strega che avrebbe lasciato a lei la possibilità di decidere per se stessa. Sentendo ciò, la strega gli sorrise, e gli annunciò che sarebbe rimasta bellissima per tutto il tempo, proprio perchè Gawain l’aveva rispettata, e l’aveva lasciata essere padrona di se stessa!
La morale di questa storia? Non importa se la tua donna è bella o brutta, se è intelligente o stupida… in fondo in fondo è sempre una strega!!!

Ageografia saglianese:

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