Tutte
le mattine appena sveglia e tutte le sere prima di andare a dormire,
si affacciava dalla torre del suo castello e si godeva la vista
dall'alto del paesino, delle colline e del fiume che scintillava in
fondo alla valle e le montagne boscose al di là del fiume e la dolce
collina con la piccola croce dove stava sempre seduto San Fermo
immobile, con il vento che gli accarezzava la barba.
Da
quando San Fermo era arrivato a Sagliano, il cielo era sempre terso e
il clima dolce.
Eppure
in quei giorni di fine settembre qualcosa stava cambiando, aveva
iniziato a soffiare un vento freddo e violento, che strappava le
foglie agli alberi. La gente tornava a a casa di cattivo umore, tutti
anche al castello erano irritabili, nessuno aveva più voglia di
lavorare o di giocare, di parlare e di scherzare, ognuno se ne stava
in disparte immusonito.
La
principessa vedeva questo cambiamento negli altri e anche in se
stessa, ma non capiva perchè ciò avvenisse.
Lei non
poteva sapere che quel vento era il fetido respiro del Drago delle
Tenebre, che era stato scacciato dal Regno di Luce dall'Arcangelo
Michele e che da allora vagava sulla terra cercando di trascinare
dalla sua parte gli esseri umani, nutrendosi di cattiveria e
amarezza.
La
principessa provò a chiedere a suo padre e sua madre, ai suoi
fratelli e sorelle e anche alla servitù se sapessero qualcosa, ma
tutti le risposero in modo brusco e antipatico o le voltarono
semplicemente le spalle.
Allora decise di andare a chiedere a Fermo, che osservava tutto immobile sulla sua collinetta. Avvolta in un pesante mantello di lana, una notte uscì di nascosto dal castello e andò dal santo eremita. “Hai visto quello che sta succedendo?” gli chiese urlando per coprire il ruggire del vento. L'uomo abbassò impercettibilmente il mento in segno di assenso. “Tu sai che cosa sta succedendo?”.
Fermo rimase fermo e impassibile, poi deglutì e ancora una volta fece un piccolo movimento verso il basso con il mento e con gli occhi. “Allora dimmelo! Che cosa è che succede? Che cosa è che si può fare perchè tutto torni come prima?” Il santo questa volta non si mosse, ma guardò in un punto lontano dietro alle spalle della fanciulla, nell'oscurità.
Allora decise di andare a chiedere a Fermo, che osservava tutto immobile sulla sua collinetta. Avvolta in un pesante mantello di lana, una notte uscì di nascosto dal castello e andò dal santo eremita. “Hai visto quello che sta succedendo?” gli chiese urlando per coprire il ruggire del vento. L'uomo abbassò impercettibilmente il mento in segno di assenso. “Tu sai che cosa sta succedendo?”.
Fermo rimase fermo e impassibile, poi deglutì e ancora una volta fece un piccolo movimento verso il basso con il mento e con gli occhi. “Allora dimmelo! Che cosa è che succede? Che cosa è che si può fare perchè tutto torni come prima?” Il santo questa volta non si mosse, ma guardò in un punto lontano dietro alle spalle della fanciulla, nell'oscurità.
“Perchè
non me lo dici? - Anche la principessa aveva dimenticato le buone
maniere, evidentemente - A che cosa serve che te stai lì sempre
fermo e zitto se poi quando c'è bisogno di far qualcosa non fai
niente e non dici niente? Al diavolo!” E la ragazzina se ne andò
nella notte decisa a scoprire da sola che cosa stava succedendo. Era
infuriata e non sapeva da che parte cominciare.
Le
raffiche di vento la schiaffeggiavano, la spettinavano e le entravano
gelide nelle ossa. Procedeva china e sentiva la rabbia crescerle
dentro mentre lottava contro quella forza sovraumana e dispettosa.
Poi con un urlo di sfida drizzò la testa e gridò “Da dove vieni,
vento? Voglio tappare il buco da cui esci!” e si mise a camminare
controvento, inoltrandosi nel bosco che sprofondava appena dopo al
paese, nella stretta e buia valle del torrente Crenna che scorre
stritolato tra le gambe delle montagne. Più scendeva e più il vento
sembrava prendere forza, più scendeva e più lei sentiva venire meno
le forze, il terreno era sempre più sdrucciolevole, le pareti di
roccia friabile si alternavano a rovi e cespugli spinosi. Procedeva
inciampando e scivolando finchè, quasi giunta al letto del torrente,
mise un piede in fallo e sprofondò in una cavità nella roccia, una
grotta buia e fredda. Cadde al suolo senza più forze, inghiottita
dal buio.
Elementi
reali:
Il paesaggio del Crenna, le
rovine del castello di Sagliano e la chiesa di San Fermo esistono
davvero.
Lungo
la strada che conduce alla chiesetta c'è un punto in cui il vento
fischia in modo particolare, e anche sulla collina di San Fermo c'è
spesso vento.
A volte
quel vento sembra quasi pulire e portare via ciò che non serve più,
altre volte è inquietante o non ti lascia mettere in ordine i
pensieri...
Fonti:
la
principessa è un personaggio di fantasia. La storia del drago
attinge in parte a testi ebraici rimaneggiati (vedi fonti in “San
Fermo si fermò a Sagliano”)
Ageografia saglianese:
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