martedì 2 maggio 2017

6. La guerra educativa: la giusta rabbia


Segue da:
Vogliamo quindi sostenere che la competizione non è connaturata all'essere umano e che vorremmo che i nostri figli contribuissero a rendere la futura umanità più cooperativa che competitiva?
Io vorrei rispondere sì.
Ma non per questo vieterei i giochi di guerra e i giochi con le armi, anche se mi fanno rabbrividire. Ecco i miei motivi:
1) Vietare qualcosa lo rende molto più interessante, meglio trovare il modo di fare comprendere ai bambini perchè la guerra e le armi sono brutte (vedi la guerra educativa 1)
2) Mio fratello da piccolo ha sempre amato le pistole e giocava coi soldatini ed è una delle persone meno competitive e aggressive che conosco. Il mio primo figlio ha sempre amato le spade di legno e ora ama i mitra di lego eppure non ama il conflitto ed è sempre pronto a fare il mediatore e ad essere accomodante.
3) Un conto è essere competitivi, voler primeggiare , voler vincere e gioire delle sconfitte altrui, altro conto è coltivare quella grinta che può prendere la forma della rabbia e dell'aggressività, ma in verità si tratta, questa sì!, di una naturale pulsione che sarebbe molto sbagliato reprimere.


A breve il seguito...




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