Come sempre nei tempi di crisi servono capri espiatori, gli Altri servono a questo.
Dio ha creato gli stranieri apposta, credo. Oppure ci sono gli ebrei.
Tu puoi anche dimostrare che la tua famiglia è italiana dal 1492, da quando è stata scacciata dalla Spagna, ma se il tuo cognome è ebraico, sarai sempre più straniero del nipote di uno statunitense nato in Italia.
Tuttavia, studiando la mia autogenealogia ho realizzato che senza l'antisemitismo, la scoperta dell'America e ancora prima le Invasioni Barbariche, io non mi chiamerei Charo Segrè, non avrei i capelli biondi e, in definitiva, non esisterei nemmeno.
Infatti, se i Segrè non fossero stati cacciati dalla Spagna durante la Reconquista, non sarebbero mai arrivati in Italia e se il nazifascismo non avesse deciso di fare fuori tutti gli ebrei per purificare la razza, mio nonno non sarebbe scappato in Cile, non avrebbe conosciuto mia nonna e mio padre non sarebbe nato.
A rigor di logica dovrei quindi ringraziare l'Eterno per la "Reconquista" spagnola, la "scoperta" dell'America e il mito della "Purezza della Razza". E allora perchè invece quando sento nominare uno a caso di questi fenomeni mi ribolle il sangue nelle vene e ho l'impulso di allungare una mano alla ricerca di un randello?
Per oggi mi concentrerò sulla cosiddetta "Reconquista" - termine che già mi fa saltare i nervi, ma non entrerò nel merito di questa scaltra trovata propagandistica che lascia intendere che i cattolicissimi Re di Spagna si stavano giustamente riprendendo ciò che spettava loro da sempre.
Facendo ricerche sulle mie origini con tutti i mezzi a mia disposizione (wikipedia), apprendo che forse c'erano già ebrei in Spagna dai tempi di Salomone e pare che molti vi fossero arrivati dopo la distruzione del Primo Tempio di Gerusalemme ad opera di Nabucodonosor (che a quanto pare non si era solo limitato a distruggere il tempio), nel 586 a.C. Tuttavia qualcuno insinua che questa bufala sia stata inventata dagli ebrei spagnoli per tirarsi fuori dall’accusa di deicidi, dal momento che quando c’era da crocifiggere Gesù loro erano già in Spagna.
Per altro questa accusa di aver ucciso Dio è stata sposata dalla Chiesa per un paio di millenni. Solo nel 1962 (nel 1962!!!!!) Giovanni XXIII pensò che non fosse tanto carino continuare a leggere, ogni venerdì di pasqua, “et pro perfidis judaeis”. Evidentemente a nessun cristiano, nemmeno dopo la shoah, era suonato sinistro e potenzialmente pericoloso questo passaggio in cui la crocifissione di Nostro Signore viene attribuita ai perfidi ebrei, giustificando per due millenni persecuzioni e violenze che, mi si contesterà, per altro erano iniziate già molto prima e non pare siano finite dopo l’emerita correzione del papa.
Così per due millenni ogni cristiano incontrando un ebreo vedeva un essere capace di crocifiggere non solo un essere umano, ma Dio stesso, senza poter sapere - a causa di quella riservatezza ebraica dovuta all’inesistente interesse per il proselitismo - che la legge ebraica è sempre a favore della vita e in nessun caso si prevede la pena di morte per un essere umano, nè la sofferenza e la morte dolorosa per una bestia.
Per i gentili (così gli ebrei chiamano i non ebrei, chissà poi in virtù di cosa…) era invece normale immaginare che questa gente che non andava in Chiesa amasse rapire e uccidere bambini per poi crocifiggerli, strappargli il cuore e usare il loro sangue per il pane azzimo che gli ebrei tradizionalmente mangiano durante la festa di Pesach in cui festeggiano la liberazione dalla schiavitù dell'Egitto. Ricorrenza che non a caso cade nei pressi della pasqua cristiana, dal momento che quella che i cristiani chiamano “ultima cena” era in realtà il seder di Pesach che Gesù stava celebrando con i suoi discepoli. Così quando i gentili (e intelligentissimi) cristiani vedevano gli ebrei festeggiare proprio nei giorni in cui loro, i figli di Dio, cioè i cristiani, piangevano il "loro" Gesù, erano convinti che i sadici giudei stessero celebrando quella perfida vittoria e non erano certo in grado di capire che invece stavano facendo proprio la stessa cena, con tanto di pane spezzato e vino versato, che loro scimmiottavano ogni domenica a messa.
E' buffo ricordare che anche i primi cristiani venivano accusati di deicidio. Del resto il loro rito culmina con un atto di cannibalismo in cui i fedeli mangiano insieme il corpo del loro dio umano e bevono il suo sangue - mutuando appunto il gesto dal seder di pesach in cui però il pane e il vino non hanno simbologie splatter.
La cosiddetta “accusa del sangue”, che vede gli ebrei come uccisori recidivi di bambini innocenti e di divinità (o di innocenti che diventano divinità per il fatto di essere uccisi) non è solo una leggenda medioevale, ma era ancora in auge ai tempi del nazismo, quando il Terzo Reich aveva bisogno dei soldi degli ebrei e l’argomento della purezza della razza avrebbe potuto non essere sufficiente per giustificare agli occhi di tutta la popolazione il programma di pulizia del sangue su larga scala.
Ma non è tutto, l’anno seguente la sconfitta del nazismo, in Polonia, gli stessi ebrei che avevano avuto la sventura di tornare vivi dai campi di concentramento vennero ancora accusati di infanticidio e linciati nelle loro case e per le strade, senza suscitare nelle forze dell’ordine la benchè minima reazione.
Perseguitati dai visigoti cristiani fino al 681 d.C., e in seguito invece rispettati e riconosciuti come sapienti durante la dominazione islamica fino all’incirca all’anno 1000 (e smettetela con questa storia che i musulmani sono intolleranti, perchè, se dobbiamo fare una gara su chi è stato più intollerante e aggressivo dalla nascita dei monoteismi a oggi, credo che i cristiani potrebbero vincere) gli ebrei di Spagna si sentivano spagnoli nel sangue e non avevano altra patria da almeno un millennio.
Capirete anche voi che scoprire di punto in bianco che metà dei tuoi vicini di casa dovranno essere scacciati con la forza, può suscitare delle perplessità in un paese civile.
Per questa ragione, al fine di favorire una buona accoglienza all’editto di Granada del 1492 che sanciva l’espulsione degli ebrei dal suolo spagnolo, venne chiesto il sapiente intervento di Torquamada - grande inquisitore dedito a scovare i marrani (ossia gli ebrei che avevano finto di - o erano stati costretti a - convertirsi al cristianesimo pur mantenendo le antiche tradizioni e che in virtù di ciò venivano definiti marrani, ossia “maiali”) e in seguito anche i moriscos (ossia i musulmani che si erano convertiti o erano stati convertiti, che venivano chiamati simpaticamente “marroncini”, prima di essere definitivamente espulsi anche loro con tutti i musulmani circa un secolo dopo). Torquemada trovò una soluzione piuttosto semplice, che funzionava bene perfino senza i social network: mise in piedi un processo contro alcuni ebrei con la sempreverde accusa di infanticidio a scopo rituale.
Il fatto che non sia mai stato rinvenuto il cadavere e, fatto ancora più increscioso, non ci fosse stata nessuna denuncia di minore smarrito, non scoraggiò l’indomito inquisitore, che dopo un anno di torture riuscì a cavare fuori dagli imputati varie confessioni, tutte assolutamente inconciliabili tra loro (benchè fosse stata data a quegli zucconi la possibilità di confrontarsi e accordarsi per bene).
Fu celebrato così un pubblico autodafè, letteralmente “atto di fede”, che consiste in una sacra messa, una processione e poi un bel falò dove i colpevoli di infanticidio - e anche di deicidio, in quanto ebrei - vennero dilaniati con tenaglie incandescenti.
Questo happening splatter non ha solo lì per lì spianato la strada affinchè, pochi mesi dopo, potesse essere salutata con gioia e sollievo la cacciata degli ebrei, ma ha anche ispirato il culto del Santo Niño de La Guardia (il famoso minore di cui nessuno denunciò la scomparsa e di cui non si trovò il cadavere) che rimase in voga fino al XX secolo, nonchè varie opere letterarie e teatrali che nei secoli hanno reso sempre più credibile e dunque vera a questa panzana che ancora nell’Ottocento era considerata veritiera non solo dai critici letterari delle suddette opere, ma anche da insigni storici.
All'inizio del Novecento invece, uno scrittore russo ritenne necessario dare una rinfrescata all'odio contro gli ebrei scrivendo un simpatico pamphlet, noto come "I Protocolli dei Savi di Sion", nel quale dei vecchi ebrei spiegano alle giovani leve come impadronirsi del mondo controllando i media, la finanza e sovvertendo l'ordine sociale. Questo testo, benchè sia stato quasi immediatamente riconosciuto come falso, è stato diffuso e apprezzato e ancora oggi è una fonte che viene citata a mezza voce dai più colti tra gli amanti del complottismo pluto-giudaico-massonico.
Ad avere fegato, potete aggiornarvi sulle recenti teorie che circolano in rete rispetto al complotto cabalistico-talmudico-sionistico-sporco-ebreo che naturalmente vede gli ebrei artefici dell'immigrazione in Europa, pagando e deportando negri sani (per rubarci il lavoro) e malati (per infettarci tutti) con lo scopo di distruggere la razza bianca. (Scoprire che gli ebrei sono accusati di voler distruggere la razza bianca mi ha fatto comprendere all'improvviso che io in quanto ebrea non appartengo alla razza bianca, ma alla razza semitica. Non so perchè questa notizia mi mette di buon umore.)
La prova schiacciante di questo piano diabolico è l'affermazione di uno storico statunitense (Noel Ignatiev, ebreo e comunista) che ha affermato che bisognerebbe abolire il concetto di razza bianca e i privilegi che ad essa sono associati.
Orbene, dopo questa confortante panoramica, io dovrei ringraziare l'antisemitismo senza il quale non si sarebbero verificati tutti fatti violenti e dolorosi che hanno creato le condizioni per la mia esistenza.